Nina e i diritti delle donne

Ti sentirai dire che essere giovani all’inizio del terzo millennio è molto duro. Che troverai lavoro con difficoltà in un mondo in cui la sicurezza economica traballa. C’è del vero naturalmente, ma non è una legge di natura. Dipende da ciascuno di noi scegliere chi ci governa, orientare lo sviluppo e la tutela dei beni comuni, distribuire la ricchezza in modo da evitare le ingiustizie. E dipende dalle ragazze e dalle donne battersi per la propria libertà e per una civiltà che la rispetti. […] Tocca farlo con gli occhi aperti e la mente sveglia”…

 

Un nome tricolore: Carlo Azeglio Ciampi

Il 9 dicembre 2011 un grande italiano ha compiuto 91 anni.
L’Italia ne ha 150 e quest’Uomo,che ne ha percorso gran parte della sua storia ha un nome tricolore. Verde come Carlo, Bianco come Azeglio Rosso come Ciampi. Verde come il suo pensiero, giovane, vivace; bianco come la sua onestà e la sua dignità ; rosso come la passione e la forza delle sue idee e delle sue parole. “Purtroppo – dice il Presidente emerito – ora che è venuto il tempo dei bilanci mi rendo conto che sto vivendo in un paese ben diverso da quello che avevo sognato in gioventù”

Irène Némirovsky, Il calore del sangue

Quest’anno l’autunno è precoce. Mi alzo prima dell’alba e passeggio per la campagna, tra campi che sono stati di proprietà della mia famiglia per generazioni, e oggi sono posseduti e coltivati da estranei. Non posso dire di soffrirne: solo, di tanto in tanto, ho una lieve stretta al cuore… Non rimpiango il tempo perso in cerca di fortuna, a comprare cavalli in Canada, a trafficare in olio di cocco nel Pacifico. A vent’anni la voglia di andarmene e la noia soffocante della provincia mi attanagliavano al punto che se mi avessero costretto a restare qui ne sarei morto, credo. Mio padre non c’era più, e mia madre non riuscì a trattenermi. « È come una malattia,» mi diceva, impaurita, quando la supplicavo di darmi del denaro e lasciarmi partire «abbi un po’ di pazienza e ti passerà».

LA PICCOLA RENNA

… La piccola renna si chiedeva cosa fosse tutto quel trambusto.
Vedeva le luci brillare alle finestre delle case coperte di neve.
Figure indistinte correvano dentro e fuori, portando dei pacchetti misteriosi. Man mano che si avvicinava sentiva cantare e martellare, ronzare e frusciare …”

Mentre la piccola renna sta curiosando nel laboratorio di Babbo Natale, finisce per errore nella macchina per incartare e si ritrova impacchettata come un regalo natalizio!
Che sorpresa per il bambino che la riceve…
Un batuffolo morbido dal cuore dolce che fatica ancora a tenere bene le zampe in equilibrio.
Un peluche vero che racchiude un segreto incredibile… (continua)

Grandi e piccoli a confronto. La fiction non vende più.

Grandi e piccoli a confronto. I dati Nielsen a Più libri.
Se il 2010 chiudeva bene per il mercato del libro con un +3,3% a valore e un +3,6% a copie, il 2011 sembra essere tutt’altra storia. Secondo i dati Nielsen Bookscan Italia presentati ieri a Più libri, il comparto libri decresce in questa chiusura di 2011 e anche i piccoli editori risentono dell’andamento riposizionandosi ai livelli del 2009.
Dopo un trend a prezzo di copertina altalenante per la maggior parte del 2011, a partire da metà agosto il mercato ha iniziato a dare segni sempre più negativi fino ad arrivare a novembre a far segnare un calo pari al meno 0,7% complessivo.

Lo spread tra Stato e Società

copertinaL’ultima fatica di Sabino Cassese inizia con una frase di Goethe e termina con una serie di condivisibili interrogativi. Una cosa è certa: la debolezza dell’Italia, la fragilità di uno Stato dove il vuoto che si è creato si è riempito di molteplici tarli che ne hanno minato nel tempo le istituzioni di ogni livello privandole di quel senso tipico delle Nazioni forti e coese.
Il richiamo alla coesione non a caso è stato più volte ribadito dal Presidente della Repubblica, uomo di altri tempi. Tempi in cui tra società e Stato non c’era questa evidente frattura scomposta in luogo dell’attuale alluvione di fango che ha ricoperto il Paese ridotto ad allievo svogliato ed in mano ad improbabili precettori che ne hanno oscurato cultura, storia e costume e soprattutto l’idea di cittadinanza, di popolo. Il lavoro di Cassese è dunque una mirabile e scruolosa requisitoria come lo è stata nel passato il je accuse di Silvio Spaventa parlando di Giustizia nell’amministrazione quando auspicava con il rispetto della pazienza de i suoi uditori “Questa specie di amministrazione non può andare alla lunga ed essere tollerata pazientemente. Guai se avvenisse diversamente!

Parole nuove per BookAvenue. Antonio Capitano

Come si spiega la nostalgia sempre più diffusa per il vecchio secolo? Cosa è andato storto nell’agonia del Novecento e nel primo decennio del ventunesimo secolo? Siamo forse tutti orfani delle ideologie e della Guerra fredda, ma che hanno garantito cinquant’anni di pace? Siamo semplicemente tormentati dal ricordo del petrolio a 9 dollari al barile, e dei prezzi in lire, pieni di zeri, ma alla fine più convenienti? Ci spaventano di più la crisi delle banche americane, o quelle nostrane?  
Ancora: siamo turbati da fenomeni più gravi e profondi che minacciano la natura stessa delle società organizzate, come l’immigrazione, l’emergere delle società d’oriente con la crescita a due cifre, la crisi economica che affrontiamo, l’Europa e altre questioni. E noi?, come ci misureremo con questo cambiamento? Come sbrogliare vecchi e nuovi nodi, uno per tutti: quello della questione morale, nei cui gangli c’è la vera sfida alla modernità del nostro Paese?

Natale nella stalla

… C’era una volta un bambino, seduto in braccio alla sua mamma.
Il bambino voleva ascoltare la storia del Natale.
Allora la mamma gli raccontò del Natale nella stalla.
Era la storia di un Natale di tanti anni fa, in un paese lontano,
ma il bambino immaginò che tutto fosse accaduto proprio nella stalla vicino a casa sua …

Immaginò due giovani viandanti poveri e stanchi che avanzavano con difficoltà in mezzo alla neve di una gelida notte magica.
Le luci delle case erano spente, era già notte fonda e nemmeno nel cielo c’erano stelle. Avanzavano piano, con un piccolo lume.

 

Superman batte la crisi. Venduto il n.1 per due milioni di dollari

Le borse traballano, dell’Euro meglio non parlare, i nostri bond hanno la febbre, il mattone non va: stai a vedere che, alla fine, il vero bene rifugio in tempi di crisi è il caro vecchio fumetto. Sempre più soppiantata (Francia a parte) da altri passatempi giovanili molto più tecnologici, è proprio la “letteratura disegnata” la grande protagonista di un mercato per collezionisti che raggiunge prezzi sempre più esorbitanti. L’ultimo colpo di un’escalation impressionante, è quello fatto segnare dal numero 1 di «Action Comics» (1938), contenente la prima storia di Superman. Una copia perfettamente conservata con la prima storia di Superman (ne esisterebbero solo cento in tutto il mondo) è stata venduta ad un’asta online per ben 2,16 milioni di dollari, circa un milione e 600mila euro. Per la prima volta, dunque, un albo di fumetti supera la barriera dei due milioni di dollari e continua, così, il singolare derby tra supereroi a colpi di record: nel 2010 il numero 27 di Detective Comics (1939), con l’esordio di Batman, era stato venduto a un milione e 75mila dollari, poi a marzo scorso, invece, il numero 1 di “Action Comics” aveva toccato il milione e mezzo di dollari.