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Alice e Viola sono sorelle gemelle, hanno due corpi praticamente identici ma due caratteri molto diversi.
“Due di noi” è la storia di una vita vissuta in osmosi, nella quale le due sorelle si influenzano a vicenda. Una vita a vasi comunicanti dove il liquido che scorre all’interno e’ dato dall’amore che provano l’una per l’altra. Un equilibrio trovato da adulte dopo aver superato tanti errori che si possono fare solo a diciotto anni, compresi la valanga dei sentimenti che suscita il primo amore e la solidità dell’appoggio da vere amiche che ci si offre nei momenti di passaggio.
La Milano di fine anni ’90 fa da sfondo al romanzo di Camilla Rocca. Ci racconta la fragilità dell’età in cui ci si affaccia alla vita adulta; la paura e la magia del primo grande amore, la rete delle amiche sempre pronta a offrire riparo, i primi sogni infranti e, non ultimo, l’equilibrismo da veri funamboli dei genitori di un adolescente.
Tuttavia, questo è un libro che parla d’amore. Si possono contare le tipologie d’amore? Probabilmente sì. Siamo abituati a perderci tra le pagine di un romance, come una volta si diceva dei romanzi “rosa”, oppure tra quelli sfumati di grigio o di rosso, tanto per richiamare un successo editoriale di qualche anno fa. Camilla Rocca ci parla di uno dei diversi tipi di amore che ci accompagnano nella vita.
A pensarci bene, esistono tanti tipi di amore: possiamo innamorarci e vivere il nostro grande amore, possiamo incontrare la nostra anima gemella, c’è poi l’amore per i genitori, che è altrettanto intenso ma sicuramente diverso da quello che proviamo per un caro amico, e quello viscerale per i figli. Differenti, dunque, ma sempre di amore si tratta.
Ci sono amori che non sono in competizione fra loro, e non sono nemmeno contigui, sono solo vicini, come lo sono sempre tra sorelle.
Sono un distinto modo di sentire, non c’e’ un meglio né un peggio, è un amore, declinato in un modo differente.
Mi sarebbe piaciuto avere una sorella gemella. Non lo dico solo per farmi vedere da dietro come mi stanno i capelli (!), ma soprattutto per vedere con gli occhi dell’altra come occupo lo spazio nel mondo. Quello che percepiamo “da dentro” come la voce, il modo spontaneo con cui usiamo la gestualità delle mani o la percezione inconscia della nostra prossemica, appaiono completamente diversi da chi ci osserva.
L’esperienza più simile ad averne una è stata durante un corso di comunicazione: l’insegnante ci ha filmato mentre parlavamo davanti ad un pubblico. Quando ho rivisto la registrazione, e ho confrontato quello che ho provato con quello cui hanno assistito i presenti, ecco: forse quella sensazione potrebbe proprio essere equiparata allo sguardo della mia gemella.
Alice e Viola, Viola e Alice. Violalice e Aliceviola. Simili e diverse come la Menta e il Rosmarino, il Sole e la Luna, la rugiada e la pioggia. Diverse come possono sbocciare in modo tanto differente una rosa ed una ninfea.
Quando Alice si innamora, le due gemelle vivono sentimenti forti, contrastanti: il dolore dell’abbandono visto come un tradimento del patto di sorellanza: “Le persone crescendo cambiano. Ma non noi. Promesso”.
Tutto cambia, ed è proprio per questo che la vita non cambia mai, sembra dirci Camilla Rocca nel suo romanzo. Anche un amore grande, come quello di una sorella per l’altra, cambia, muta, si trasforma. Un affetto delicato come una carezza sul viso ma altrettanto determinato e forte come una mano che ti afferra e ti sostiene.
Si cambia per rimanere uguali. E’ un paradosso, si, ma è una delle leggi non scritte della vita.
per BookAvenue, Marina Andruccioli
il libro
Camilla Rocca,
Due di noi,
Garzanti editore,
ed. 2024 pp.320
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