“ … Com’era bella la voce di Suu Kyi quando parlava del suo popolo, cioè di loro, pensò Lin. Sprigionava forza. Le tornò in mente un proverbio: diecimila uccelli si posano su un solo albero buono. Era così, quella donna. Un albero dai rami forti, pronti ad accogliere quelli che cercavano rifugio … ”
Mercoledì 19 settembre è uscito, in allegato al Corriere della Sera, il romanzo: “All’ombra della Pagoda d’oro” già pubblicato nel 2008, i cui diritti d’autore saranno devoluti ad Aiutare senza Confini, l’associazione che lavora per i profughi birmani. Oggi, in occasione della recente ristampa abbiamo ospite molto gradita l’autrice: Chiara Lossani … [continua]
Innanzitutto un caro benvenuto a Chiara Lossani nel salotto di Piccoli Lettori Crescono, la rubrica di Book Avenue dedicata ai libri per bambini e ragazzi.
All’ombra della pagoda d’oro é al contempo, la storia fantasiosa ma attendibile di alcuni coraggiosi ragazzi in fuga dai meccanismi di un regime dittatoriale e il ritratto fedele di un Paese dell’Indocina che lotta per affrancarsi. Scritto, un anno dopo dalla clamorosa manifestazione dei monaci buddisti e molto prima dei risvolti impensati nella vita di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, il tuo romanzo rappresenta un grido per la libertà che vuole arrivare alle antenne dei lettori più giovani. Com’è cambiata la situazione della Birmania, oggi? Pensi che la tematica affrontata dal tuo romanzo sia ancora di atroce contemporaneità?
La situazione politica in Birmania è sicuramente in cambiamento, ma si tratta di un’evoluzione molto lenta. Di recente c’è stato un passaggio di consegne da parte di alcuni generali, si sono affacciate figure più orientate ad un’apertura nei confronti dei diritti umani, soprattutto in vista di un’integrazione nei circuiti commerciali asiatici e occidentali. Alcuni giorni fa è stata abolita la censura sugli organi di stampa. Questo non è poco, ha allentato la tensione, ha dato una spolverata all’immagine negativa che circolava nel mondo, ma la realtà è che il paese versa in condizioni economiche e sociali disastrose.
Il mio romanzo narra situazioni di vita vissuta fino a poco tempo fa, e resta su ogni birmano il peso di un passato così vicino di feroce oppressione. Anche se Aung San Suu Kyi può circolare libera, la democrazia è ancora lontana. Molto c’è da costruire, come afferma lei stessa.
Credo che per le giovani generazioni sia importante conoscere, sapere cosa è successo. Non dimentichiamo che la maggior parte dei media occidentali ha ignorato per anni la questione birmana. Chi ha mai parlato dei milioni di profughi fuggiti dalle loro case e che si sono rifugiati nella giungla o appena oltre il confine con la Thailandia? Per non parlare delle violenze, del lavoro forzato, del fatto che la Birmania è stata ed è un territorio depredato da orientali e da occidentali …
Dopo aver letto il tuo romanzo, gli aggettivi che mi sono subito venuti alla mente sono: forte e lieve. Forte e lieve è Lin, l’indimenticabile protagonista, con la sua banda di orfani che per sfuggire da quelle retate militari che condannano i genitori ai lavori forzati, si ritrova nel giardino silenzioso della “Signora” la cui presenza quasi impercettibile segue i ragazzi con cura materna, lieve e forte. Forti nel proposito di riscatto sono quei guerriglieri bambini che lottano per uscire dalla schiavitù dell’alcool e delle droghe. Questa forza e levità sono presenti, a tuo parere, anche nei nostri adolescenti? Che cosa possono portare i giovani protagonisti orientali del tuo romanzo a quelli junior del nostro occidente liberalizzato?
La levità e la forza sono le caratteristiche dei ragazzi, da qualunque paese e cultura provengano.
E’ loro la capacità di conciliazione di opposti: lasciare che la vita scorra, accompagnandola, e al tempo stesso guardare negli occhi la verità, senza nascondersela.
Non è un caso che i ragazzi che ho incontrato nelle scuole e nelle biblioteche hanno compreso molto bene i loro coetanei birmani nonostante la vita in Birmania sia tanto diversa da quella in Italia. Non se ne sono stupiti, né hanno considerato le diversità come barriere per non mettersi in gioco.
Le differenze sono state sempre superate da una comprensione profonda, da un sentire la vita, i bisogni fondamentali, le aspirazioni e i sogni come comuni. Si sono identificati in Lin, in Rifiuto, in Rafi, attratti da una semplicità di visione e di sentire da cui purtroppo la società dei consumi li ha allontanati. Del resto, è brace sotto la cenere, basta poco a riportarla ad ardere, i ragazzi lo sanno…
Anche gli adulti dovrebbero trovare punti di identificazione con i sentimenti dei ragazzi. Come? Cercandoli dentro di sé. Li hanno provati, un tempo! Sono come ferite mai rimarginate.
Mi piace pensare che il senso del mio romanzo stia proprio nella grande forza che si sprigiona dai bambini-ragazzi, e che sia proprio da questo emblematico nucleo di verità e di speranza che debba partire la ricostruzione di un paese intero da parte di tutti.
Possono i sogni dei piccoli sconfiggere le dittature dei grandi?
I sogni sconfiggono le dittature, i sogni di tutti: quelli dei grandi e quelli dei piccoli. Bisogna crederci, renderli reali. Dobbiamo credere nelle nostre parti migliori. E’ anche questo il messaggio di Aung San Suu Kyi, che non invita mai allo scontro, alla prevaricazione, ma sempre alla riconciliazione. Quando l’ho letto mi ha aperto il cuore, capovolgendo molte delle mie convinzioni. Che sia questa l’illuminazione di cui parlano i buddisti?
Oltre ad essere un’apprezzata autrice di libri per bambini e ragazzi, Chiara Lossani è anche direttrice della Biblioteca di Trezzano sul Naviglio (MI). Se si pensa alle biblioteche italiane, si sente spesso parlare di condizione vergognosa che quasi diventa imbarazzante se paragonata ai sistemi bibliotecari esteri. Concordi o dissenti?
Le Biblioteche pubbliche italiane hanno fatto negli ultimi vent’anni un balzo in avanti grandissimo, grazie a persone che hanno saputo confrontarsi con le realtà dei paesi del resto d’ Europa e degli USA e ne hanno fatto tesoro. Lo stesso processo è stato vissuto anche dai nostri utenti, grandi e piccoli, che non riuscirebbero più a fare a meno dei nostri servizi, che li apprezzano … ma che sono solo circa il 12 per cento della popolazione, nei casi migliori. Paese strano, il nostro: in Italia le realtà di eccellenza convivono con le situazioni disastrose. Nella quasi totale assenza di interesse da parte dell’opinione pubblica. Comunque, anche se il pessimo momento economico non contribuirà certo alla nostra evoluzione, non ci scoraggiamo. E’ un mondo di fervida elaborazione quello dei bibliotecari italiani, sempre in fermento di idee. E di entusiasmo. Per questo vorrei segnalare a tutti una importante iniziativa dell’AIB ( l’associazione italiana delle biblioteche e dei bibliotecari) che organizzerà a Napoli, il 13 ottobre, il primo BIBLIOPRIDE, la prima giornata nazionale delle biblioteche in cui verranno sottolineati dai bibliotecari italiani l’orgoglio e l’amore per il nostro lavoro, con l’intenzione di sensibilizzare l’opinione pubblica sul mondo delle biblioteche.
Considerando la tua esperienza, finiamo col chiederti una tua personale percezione sul mondo della letteratura per ragazzi, in Italia. Consapevoli che sull’argomento si potrebbero benissimo scrivere dei tomi, ci accontentiamo di un tuo breve pensiero su cui riflettere …
La letteratura per ragazzi in Italia vive una realtà parallela a quella delle biblioteche. Un mondo in grande fermento, con produzioni di alto livello e autori di grande qualità, eppure assolutamente sconosciuto.
Perché?
Possibile che scontiamo ancora il pregiudizio crociano di essere una letteratura minore? Possibile che moltissimi insegnanti non sentano il desiderio di seguire la produzione editoriale italiana, e ripropongano ai ragazzi sempre i soliti, arcinoti, spesso obsoleti titoli e autori?
Sapessi che rabbia ogni estate, quando vediamo certe liste…
Eppure quando noi bibliotecari riusciamo a convincerli a cambiare, poi ci ringraziano, e ritornano a chiederne altri. Eppure i nostri utenti bambini e ragazzi sono lettori assidui e entusiasti.
Ma i giornali, le Tv, le istituzioni? Il Vuoto!
Un grazie di cuore al prezioso intervento di Chiara Lossani e arrivederci alla prossima settimana con un nuovo appuntamento!
L’Autrice
Chiara Lossani, laureata in lingue e letterature moderne, è scrittrice e da molti anni direttrice della Biblioteca Civica di Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, dove si occupa anche della promozione alla lettura e dove ha fondato una Biblioteca dei Ragazzi.. Dal 1995 ha cominciato a pubblicare le sue: I confini della tigre (E. Elle), Il viaggio di Abar e Babir (Arka), I segreti di Jakim (Bruno Mondadori Paravia), Stregata da un pitone (Giunti), Una torre contro il cielo ( Ed. Paoline).
INFORMAZIONI TECNICHE
Titolo: All’ombra della pagoda d’oro
Autore: Chiara Lossani
Editore: Rizzoli
Collana: Narrativa Ragazzi
Codice EAN: 9788817021241
Formato: brossura
Pagine: 426
Prezzo indicativo: € 11,00
Età di Lettura: ( 13+)
Sono molto felice di leggere questa bella intervista della nostra amata Isabella ad una autrice che ha da tempo saputo conquistarsi il giusto spazio nelle librerie. Ai lettori, della rubrica dei piccoli lettori, l’invito è di recarsi nella libreria più vicina e consultare per poi lasciarsi conquistare anche dal bel libro pubblicato da Arka, Arianna e Teseo un racconto bellissimo che trae spunto dal mito. Michele