Buon Natale

christmas tree
   Tempo di lettura: 4 minuti

Natale si presenta tutti gli anni come il momento in cui diventa possibile condividere ciò che abbiamo, perdonare chi ci ha feriti, ricucire rapporti spezzati, scambiare non solo oggetti, ma anche sguardi e parole che pesano.

Mi chiedo se questa festività non sia prima di tutto una questione di nascita: qualcosa che viene alla luce, un mondo che si rinnova, una possibilità che si affaccia.Il senso profondo di questo periodo, forse, vive nascosto in ciò che appare ordinario: un gesto compiuto senza aspettarsi nulla in cambio, un sorriso che attraversa la stanchezza, un incontro che accade per caso e che invece rivela qualcosa di necessario. La generosità e il sogno diventano allora un percorso da intraprendere, non una meta già raggiunta.

Questo messaggio si colloca oltre la superficie delle decorazioni, dei pacchetti da scartare, delle consuetudini che ripetiamo: diventa un invito a fermarsi, a guardare dentro e intorno con maggiore attenzione, a riconoscere quei valori che la fretta quotidiana ci porta a dimenticare, a praticare una solidarietà che non si limita alle parole.In questi giorni sento che il tempo cambia passo, come se rallentasse per offrirmi la possibilità di recuperare il contatto con ciò che conta davvero. Natale diventa così uno spazio in cui posso contemplare il percorso già compiuto, abitare pienamente il presente senza lasciarmelo sfuggire, immaginare il futuro con rinnovata consapevolezza.

Mi viene da pensare che questa stagione porti con sé anche una dimensione di cura, quasi una promessa di guarigione per le ferite che portiamo. Ripenso allora al “Racconto di Natale” di Dino Buzzati e alla figura dell’arcivescovo che vi appare.

Cosa vedeva quest’uomo nella festività? Cosa posso trarre dalle parole che Buzzati ha scelto per raccontarlo?L’antico palazzo dei vescovi è tetro e ogivale, i muri stillano salnitro, trascorrervi le notti invernali diventa un supplizio. La cattedrale adiacente è immensa: girarla tutta richiederebbe più di una vita, le cappelle e le sacrestie formano un intrico tale che, dopo secoli di abbandono, alcune aree rimangono quasi inesplorate. La sera di Natale, mentre la città è in festa, cosa farà l’arcivescovo, così scarno e solo? Come potrà vincere la malinconia?
Tutti trovano una consolazione: il bambino ha il treno e Pinocchio, la sorellina ha la bambola, la madre ha i figli raccolti intorno a sé, il malato ha una speranza nuova, il vecchio scapolo ha il compagno con cui dissipare le ore, il carcerato ha la voce che giunge dalla cella vicina. Ma l’arcivescovo? Lo zelante don Valentino, segretario di sua eccellenza, sorrideva udendo la gente parlare così… Quel sorriso mi interroga. Forse nasconde una comprensione che gli altri non hanno ancora raggiunto: la capacità di trovare consolazione proprio nella solitudine, nella vastità silenziosa di quella cattedrale che diventa spazio di presenza piuttosto che di vuoto. O forse rivela che anche nella condizione apparentemente più spoglia esiste una ricchezza invisibile, una compagnia che non dipende dalla vicinanza fisica di altri corpi.

Così, questo racconto mi suggerisce che il Natale può essere vissuto anche nell’assenza, nella povertà, nell’isolamento – e che proprio lì può dispiegare un significato diverso, meno evidente, ma non meno vero.

per BookAvenue, Marco Crestani

Leggi e scarica gratuitamente il Racconto di Natale di Buzzati


Il racconto di Natale è compreso in

Dino Buzzati,
Sessanta Racconti,
Oscar Mondadori,
ed.2014, pp.540


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Marco Crestani

"In una poesia o in un racconto si possono descrivere cose e oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso, e dotare questi oggetti - una sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino - di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi al lettore un brivido lungo la schiena… Questo è il tipo di scrittura che mi interessa più di ogni altra. Non sopporto cose scritte in maniera sciatta e confusa…"(Raymond Carver)
http://libereditor.wordpress.com/

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