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E’ pieno di rinoceronti

di Michela Murgia

Quando nel 1959 Eugene Ionesco scriveva l’opera teatrale Il Rinoceronte aveva già capito tutto. Nel paese da lui immaginato gli abitanti si trasformavano in rinoceronti uno dopo l’altro e il personaggio principale Berenger cercava inutilmente di resistere, supplicando la sua fidanzata di opporsi insieme a lui alla metamorfosi: “Fallo per me Daisy, salviamo il mondo!”. Prima di sparire per mutare a sua volta, Daisy gli rispose: “E chi ti dice che siamo noi che abbiamo bisogno di essere salvati? Forse gli anormali siamo proprio noi!”

“Il cuore di Lola”, una fiaba dalle atmosfere noir

con questo articolo Valeria Nevadini inizia la sua collaborazione con BookAvenue

Metaforicamente parlando si potrebbe dire che “Il cuore di Lola” inizia a palpitare nell’animo del lettore fin dalle prime pagine. Impossibile, infatti, non rimanere catturati dal fascino spettrale di Lola, bambina dalla pelle di luna e dai grandi occhi verdi, circondata da una simpatica quanto bizzarra corte di amici. Così come è impossibile non provare ammirazione e tenerezza per Nathan Morris, piccolo grande uomo di appena dodici anni la cui purezza d’animo riesce a spezzare una maledizione che da centinaia di anni grava sulla sua famiglia. E poi la misteriosa Rosie Maud, il tormentato William Morris, l’enigmatico Uncle Lester. Personaggi di grande spessore letterario, sapientemente caratterizzati dalla giusta dose di suspense. Le loro azioni si dipanano lungo un sentiero di forti emozioni, fino a sciogliersi in un finale tanto inaspettato quanto commovente.

The Future of reading

by Linda Nordstrom (leggi in italiano)

Really sorry for the delay. I was in England for a while and I was sorrow not be with all you…
I think it’s pretty clear that the future of books is digital. I’m sure we’ll always have deckle-edge hardcovers and mass market paperbacks, but I imagine the physical version of books will soon assume a cultural place analogous to that of FM radio. Although the radio is always there (and isn’t that nice?), I really only use it when I’m stuck in a rental car and forgot my auxilliary input cord. The rest of the time I’m relying on shuffle and podcasts.

Risorgimento: interviste impossibili a personaggi illustri

Torino, addì 17 marzo 1861, nasce l’Italia. Sulla carta è un paese giovane: 150 anni fra due mesi esatti. Come tutti i compleanni, anche questa è un’occasione per far festa ma anche qualche bilancio. Abbiamo cominciato a chiedere ad alcuni italiani famosi che cosa li rendesse orgogliosi di essere italiani. Con una tipica “intervista impossibile” avremmo potuto cominciare con Dante e scoprire che molti, oggi, condividono i suoi famosi versi del VI canto del Purgatorio: “Ahi serva Italia, di dolore ostello/nave sanza nocchiere in gran tempesta, /non donna di provincie, ma bordello!”. Quasi nessuno degli intervistati ha parlato del presente e, se lo ha fatto, è stato con parole di sconforto. Molti hanno risposto evocando il passato, le nostre grandi glorie.

GUERRA: giochi di parole intorno alla devastazione

Attorno alla parola Guerra e ai suoi strumenti, ruota il principale e più micidiale equivoco dell’umanità. Che cos’è una guerra? Quand’è che lo scontro tra gruppi armati ha diritto di al titolo ufficiale di guerra? “Guerra: scontro armato fra eserciti di due o più Stati”. Sarebbero gli Stati, dunque, a fare la guerra. Fosse per il Devoto Oli o lo Zingarelli, l’ultima “guerra vera” sarebbe poi quella mondiale, la seconda. Dal 1945 in poi, nessuno Stato ha dichiarato ufficialmente guerra a un altro Stato, eppure da allora abbiamo avuto centinaia di guerre. Le ho contate, e sono state ben 160.

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The killer of my father

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di Aatish Taseer (leggi in italiano)

I have recently flown home from North America. In airport after international airport, the world’s papers carried front page images of my father’s assassin.
A 26-year-old boy, with a beard, a forehead calloused from prayer, and the serene expression of a man assured of some higher reward. Last Tuesday, this boy, hardly older than my youngest brother whose 25th birthday it was that day, shot to death my father, the governor of Punjab, in a market in Islamabad.
My father had always taken pleasure in eluding his security, sometimes appearing without any at all in open-air restaurants with his family, but in this last instance it would not have mattered, for the boy who killed him was a member of his security detail.