Il grande autore di “Tamburo di latta” annuncia il suo autopensionamento. D’ora in avanti si dedicherà all’altro suo grande amore: la grafica e il disegno. …
Questa Rubrica.I fatti, le curiosità, gli eventi, le nostre e vostre opinioni.
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Elzeviri

La self-society alla conquista del mondo
Si va dall’autoscatto all’autopubblicazione passando per i talk show dove si ascolta solo se stessi. Il mondo ormai siamo… “io”
Non che sia una novità il cosiddetto «selfie», da anni non si fa altro, da quando abbiamo incorporato le macchine fotografiche negli smarthphone e la possibilità di pubblicare foto nei social network.
Insomma la nuova era, già iniziata, di questa spumeggiante self-society, non sarà quella del self-reading? Naturale conseguenza del self-pubblishing, che significa dilettantismo di massa neppure più distinguibile come tale perché non c’è più nessuno a distinguere niente. Cogito ergo sum, ergo scrivo, ergo mi autopubblico, ergo mi autoleggo e chi s’è visto s’è visto. Stringi stringi: che bisogno c’è dell’editore? Mi pubblico io. Che bisogno c’è del lettore? Mi leggo io. Infatti da anni in editoria non si sente più parlare di «passaparola», cosa volete che passino. A me, per esempio, arrivano solo richieste di aspiranti scrittori che vogliono essere letti. Visto che scrivono a uno scrittore hanno letto mezzo mio libro, sono miei lettori? Ci mancherebbe, non fanno neppure finta. È il nuovo upgrading culturale, il livellamento di ogni gerarchia all’interno di un’unica gerarchia globale, l’auto-individualismo senza individuo.
Harlem Shake Xmas 2013 per l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano
La nostra amica Valria Merlini è stata protagonista del video che segue a favore della raccolta fondi per l’ospedale San Carlo Borromeo, in particolare per …

In cerca del piccolo editore. Autori indipendenti in fiera.
Per la prima volta in Italia, un gruppo di autori che si auto-pubblicano o auto-promuovono e di professionisti del settore si presenta da solo, senza case editrici alle spalle a “Più libri più liberi”, fiera nazionale della piccola e media editoria (Roma, Palazzo dei Congressi, da oggi all’8 dicembre). Obiettivo: offrire, da indipendenti, un libro di qualità al lettore. Un’arte concentrata sui contenuti e sull’autonomia. Questo vuole indicare l’acronimo NBA No Brand Art scelto da 23 narratori, poeti, saggisti, redattori, traduttori e promotori editoriali che sulle orme di colleghi di altri Paesi partecipano alla XII edizione di Più libri, più liberi, fiera nazionale della piccola e media editoria. L’intento è quello di incontrare i lettori e portare la propria esperienza di self-publishing e, per chi pubblica con casa editrice, di auto-promozione in un contesto professionale.

Se la crisi non finisce. Parte oggi “Più libri più liberi”
Alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso e del ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, si inaugura l’edizione 2013 della Fiera nazionale della piccola e media editoria ‘Più libri più liberì che si apre oggi fino all’8 dicembre, come consuetudine,all’Eur di Roma. Nel corso della presentazione agli organi di comunicazione, il Presidente dell’Aie Polillo ha spiegato l’importanza della presenza delle istituzioni attraverso le cariche dello Stato ma anche la necessità di rivedere stile, programmi e organizzazione di una fiera che ha lasciato da tempo il quadro sperimentativo e di proposta per essere a tutti gli effetti, una delle manifestazioni culturali del nostro Paese al pari di altre (Torino).

La crisi in libreria e un ricordo di Andrè Schiffrin.
Peggiora nella seconda parte dell’anno l’andamento del mercato complessivo del libro. A fine ottobre si registra infatti un -6,5% a valore (circa 75milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 nei canali trade, in altre parole librerie, online, grande distribuzione): un segno meno che aggrava il -4,4% dei primi quattro mesi dell’anno e il -5,4% dei primi otto mesi dell’anno. A “Più libri più liberi”, in apertura nei prossimi giorni a Roma, verrà presentata la consueta indagine Nielsen. (BookAvenue sarà presente e ne darà conto subito dopo)
Roberto Cerati, monaco laico dei libri
Dalla Cattolica all’Einaudi la lezione di un grande “maestro in ombra” dell’editoria. Il ricordo del suo ritorno in università per incontrare i giovani del Laboratorio di editoria che poi hanno dedicato molti studi alle carte dello Struzzo
«È una vera felicità fare il mestiere della propria passione» ama dire citando Stendhal il «piccolo monaco del libro», come Giulio Einaudi chiama il suo alter ego, per mezzo secolo l’assistente più stretto, al quale nel 1999 passa il testimone di presidente della casa editrice. Il novantenne nerovestito e dallo spirito candido Roberto Cerati, uno dei protagonisti dell’editoria novecentesca, il 22 novembre 2013, quando i giornali celebrano gli 80 anni dello Struzzo, sfoglia l’ultima pagina del libro della sua vita. Lo chiude dopo le migliaia di volumi fiutati con curiosità, promossi con passione tra i librai e, avendo calibrato le tirature, venduti a quel «pubblico Einaudi» creato proprio da lui, l’inventore delle prime edizioni subito tascabili, tentate la prima volta con La storia di Elsa Morante, nel ’74, con un successo arrivato in verità dopo una sua opposizione. Perché credere nelle idee significa anche saperle cambiare.>>

Non sappiamo più sognare altri mondi
Un tempo si sosteneva che “tutto è politica”. Ora che nulla lo è più, domina il conformismo.
In che mondo viviamo? Si vada al cinema a vedere i film premiati nelle due più importanti rassegne italiane, quella di Venezia e quella di Roma. Documentari sulla vita miserevole che si svolge lungo il raccordo anulare di Roma; sguardi dal finestrino di un tir su anonime esistenze.
La scomparsa di Roberto Cerati
E’ morto Roberto Cerati.
Ai molti che non sono interessati ai libri, a quelli che leggono un libro ogni tanto, a quelli che non leggono affatto ( e sono tanti, troppi, in questo Paese) e ai tanti che fingono di interessarsene, questo nome dirà assai poco. Per chi ne ha condiviso la passione perchè ha avuto l’onore di lavorarci assieme, ai tanti che vogliono bene ai libri perchè hanno imparato a farlo dalle sue parole e dal tanto altro che si appreso da lui, rimarrà un debito di riconoscenza enorme. >>