Come molti grandi libri, “E’ cosi che la perdi” ti mette voglia di fare pulizia. Vuoi andare davanti agli scaffali di casa e tirare giù tutti i romanzi che hai comprato per sbaglio. La raccolta di racconti di Junot Diaz, quello per capirci di “La breve favolosa vita di Oscar Wao” (me ne sono occupato tempo fà), è così tagliente, cosi vergognosamente esplicita, cosi cruda e crudele nelle emozioni, così radicata nel linguaggio e nei ritmi di vita della classe operaia dei latinos immigrati in USA che, in confronto, molta altra letteratura sembra irrimediabilmente povera, soggetta quindi alla nostra impaziente voglia di fare spazio.
Questa rubrica:
Reading Room è la nostra rubrica dedicata ai libri pubblicati oltreconfine; in particolare alle culture anglo-americane.
Reading room
Quella volta che scipparono Le Goff a Bari
Andò più o meno cosi. L’illustre storico andò a trovare il suo principale editore italiano, Laterza, a Bari sede della casa editrice. Non fece in tempo a uscire dall’hotel Oriente di via Cavour (Càvur, in barese) dove alloggiava, che sua moglie fu strattonata da tue topini (così vengono chiamati i scippatori) a bordo di uno scooter, e le portarono via – scippandola, appunto – il borsello con dentro tutta la sua vita. Non bastò il tentativo (solo il tentativo!) di rincorrere i ladri in motoretta: “le voleur voleur! arrêté le voleur”; la corsa durò la breve distanza di qualche metro. L’editore Vito Laterza, mortificato per l’accaduto, corse ai ripari, ricomprando tutto quello che alla moglie dell’illustre ospite, potesse essere utile, compreso un nuova borsa.

António Lobo Antunes. Duca dell’ordine del Coccodrillo.
António Lobo Antunes insieme a Saramago è considerato il più grande scrittore portoghese ma, a differenza del suo collega, non ha vinto (ancora) il Nobel …ed è ancora vivo. Ha esercitato la professione di medico psichiatra in un ospedale della capitale lusitana e ha partecipato alla guerra coloniale, in Angola, come tenente-chirurgo, un’esperienza che ha più volte rievocato, soprattutto nei suoi primi libri. Considerato uno degli autori europei più importanti, le sue opere sono tradotte in molte lingue.

Non c’è notte tanto lunga che tu non possa camminare ancora nel sole di Valerio Giovetti
A volte capita di pensarci: come potremmo reagire a un dolore tanto grande quanto la perdita di un figlio. E ci si chiede se è possibile superarlo. Rialzarsi. Riprendere una vita normale. Dopo.

Paul Auster. Autobiografia (collettiva) di un genio
Con questo libro Paul Auster ha scritto un «Atlante illustrato delle felicità prime». Mettendo se stesso sotto la lente – deformante eppure sincera – della memoria si conferma come uno dei piú coraggiosi esploratori di quel territorio interiore in cui abitano la gioia e il dolore, la solitudine e l’amore. Notizie dall’interno è un’autobiografia di tutti, universale anche quando (soprattutto quando) è dolorosamente intima.

Gore Vidal. Un intellettuale scomodo da vivo, discusso da morto
Il talento letterario di Gore Vidal è stato pari alla sua intransigenza e rigore intellettuale. Non ha mai avuto timore di puntare il dito verso le amministrazioni che si sono succedute alla Casa Bianca. Provò anch’egli con la carriera politica e, in effetti, fu aiutato allo scopo dalla sua famiglia che sostenne le spese per la sua candidatura per un paio di volte (una per ogni camera) perdendo, però, la sfida in entrambe.
Negli ultimi vent’anni negli stati Uniti la politica si è molto radicalizzata da un lato e dall’altra delle due rappresentanze politiche facendole diventare due barricate(dice niente?): Vidal è stato un partigiano dei democratici.>>
Álvaro Mutis. Un ricordo
Un ricordo del grande Álvaro Mutis, classe 1923; un poeta prestato alla narrativa.
Mutis è stato un romanziere venerato non solo dai lettori di tutto il mondo, ma pure dai colleghi, soprattutto dal celebre connazionale Gabriel García Márquez, con cui peraltro condivideva un’amicizia lunga una vita.
Mutis si era trasferito in Messico intorno ai suoi trent’anni e già al secondo matrimonio, (da bambino aveva vissuto in Belgio a causa del lavoro di diplomatico di suo padre), l’occasione di un lavoro, accompagnata da una lettera di presentazione e “raccomandazione” scritta dal celebre regista Louis Bunuel. Pochi sanno, forse, che finì in carcere per un anno circa con l’accusa di appropriazione indebita nei confronti di una compagnìa petrolifera dove era stato assunto come capo delle relazioni pubbliche. In quella atroce esperienza gli fu di sollievo la scrittura: tenne un diario di racconti successivamente pubblicato con il nome del luogo di detenzione: Lecumberri.

Alberto Bevilacqua e io
E’ difficile scrivere il sentimento di duplicità tra mancanza affettiva personale e la perdita che in genere provoca, in specie per chi è del mestiere, la notizia della scomparsa di un grande italiano come è stato Alberto Bevilacqua. Io gli ho voluto un bene di figlio: l’ho amato senza chiedere niente in cambio e ricevendone altrettanto amore.

Ultimo saluto ad Alberto Bevilacqua
Adesso piangiamo l’amico, ci sarà tempo per ricordare