“… Non sai niente Christelle, non sai che abbiamo due casette dove noi bambini dormiamo tutti i weekend, le femmine in un dormitorio e i maschi in un altro … Non sai che abbiamo anche un bagno con delle vasche coi piedini e quando ci laviamo tutti dentro, due per ogni vasca, c’è un gran vapore! Non sai che ogni tanto, Maurice Lepoivre viene a vederci fare il bagno, quando invece, avrebbe cose più importanti da fare.
Se fa così, vuol dire che ci vuole bene davvero.
Siamo proprio fortunati … ( pag.29 )“
Dopo Bologna, ritorno dal Salone del Libro di Torino con un altro trolley di libri fantastici, anche se non so ancora bene dove collocarli e qualche scaffale di casa, di sicuro, strariperà o cederà ma non potevo non farne una scorpacciata.
Bando alle ciance, quindi e passo subito a presentarvi il primo libro della classifica: “Troppa Fortuna”( l’originale Trop de chance) di Hélène Vignal, un testo che mi ha stravolto positivamente e rapito dalla prima all’ultima pagina, sia per lo stile narrativo, fluido e davvero notevole che, per il modo in cui viene affrontato, il tema scottante di cui tratta, profondo delicato e sensibile a prova di urti, adatto alla lettura di bambino che si affaccia all’adolescenza [segue ]…
In questa sezione sono raccolti tutti gli articoli della rubrica dedicata alla letterature tra le più apprezzate dei social fino all’estate del 2017; ora è un nuovo sito con rubriche e sezioni del tutto indipendenti disponibili all’indirizzo:
https://bookavenuekids.blogspot.it/
Piccoli lettori crescono
Senza Famiglia
… « Dov’è la signora Milligan e Arturo?» chiese Rémì
Lisa mosse le labbra per parlare, ma dalla sua bocca uscivano suoni inarticolati.
Allora ricorse al linguaggio delle mani e cominciò a spiegarmi. In quel momento vidi in fondo al giardino, una carrozzina su cui era sdraiato Arturo, dietro a lui c’erano sua madre e … Giacomo Milligan! “Vi ricordate il dolce, piccolo, indomito Rémì dal cuore coraggioso che viaggia in lungo e in largo per la Francia, con la sua arpa in spalla, in cerca della sua mamma?Beh, oggi questa una storia strappalacrime, commovente che insegna a non rassegnarsi mai e soprattutto a volere bene alle nostre mamme, perché “la mamma è sempre la mamma”, questo bel libro, dicevo, che in realtà si chiama: Senza Famiglia, oggi s’aveva proprio da recensire … [segue ]
Quassù sull’albero
“… A noi piace stare quassù
Qui non c’è da aver paura
Però a volte che spavento
SE C’E’ VENTO
CHE AVVENTURA! … “
Una delle cose più belle che ricorda un adulto di quando era piccolo è l’avventura e l’emozione di arrampicarsi su un albero …
Vi presento oggi, un libro che queste emozioni le trasmette a tutti, piccoli e grandi: “ Quassù sull’albero”.
Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU: ” Anno internazionale delle Foreste”, sensibilizziamo quindi i nostri piccoli lettori ad imparare ad amare gli alberi che tanto danno alla terra e a confrontarsi con la natura, magari considerandola come una vera e propria compagna di giochi, come avviene in questo racconto [segue]
L’abbraccio
“… « Sei dolcissimo » disse la mamma a Ben mentre facevano una passeggiata nei campi verso sera « sei dolcissimo e tanto carino, non c’è nessuno al mondo come te! »
« Davvero non c’è nessuno al mondo come me? » domandò Ben.
« Certo che no » rispose la mamma « sei unico !».
Continuarono a camminare lentamente.
Sopra le loro teste un grosso stormo di cicogne volava verso paesi lontani. « Ma perché? » chiese Ben fermandosi di colpo, « perché non c’è nessuno al mondo come me? ».
« Perché ognuno di noi è unico e speciale » disse la mamma ridendo e accovacciandosi a terra.
« Vieni qui, siediti vicino a me ».
Poi fischiò alla loro cagnetta Splendida perché si sedesse con loro.
« Ma io non voglio che al mondo ci sia soltanto uno come me » protestò Ben.
« Perché no? » si stupì la mamma «è una cosa bellissima che tu sia unico e speciale!».
« Perché così sono solo! » si lamentò Ben « mentre io voglio che ci sia anche qualcun altro come me! » … ( pag.1 )“ [segue ]
Il gatto che aveva perso la coda
… C’era una volta un gatto. Un piccolo gatto tigrato che aveva perso la coda.
« Senza coda non posso miagolare al chiaro di luna. Non posso arrabbiarmi e neppure innamorarmi » disse.
« Andrò al negozio dove vendono code nuove »
Ma al negozio vendevano solo code persiane, code siamesi, code rosse, nere e blu.
« Voglio la mia coda tigrata » esclamò il gatto.« Qui non c’è. Prova all’Ufficio dei Grandi Saggi» rispose il commesso… “ pag.1 [segue ]
Questo è un libro proveniente dalla Fiera del libro di Bologna che recensisco molto volentieri e consiglio caldamente a tutti: un libro dedicato a tutti i bambini coraggiosi, anche a quelli che non sanno di esserlo ma soprattutto ai bambini malati di tumore per affrontare lo scalino difficile della radioterapia e accompagnarli durante le cure. L’idea di questo libro geniale è venuta ai valenti Gabriele Carabelli e Sarah Frasca, tecnici di radioterapia pediatrica all’Istituto nazionale dei tumori di Milano che quotidianamente affrontano le difficoltà di interagire con bambini malati.
ANNA POLITKOVSKAJA
“… L’unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede …
Io vedo tutto.
Questo è il mio problema .“ ( pag.1 )
Ecco un altro libro scovato alla Fiera del Libro per Ragazzi a Bologna, uno di quelli unici che ti colpiscono lasciando il segno e non ti mollano più.
Adesso vi dico i miei perché.
Innanzitutto non è il solito libro biografia ma una biografia innovativa pensata per far leggere e appassionare anche gli adolescenti più ritrosi o quelli cultori della parola scritta purché solo di manga si tratti.
ANNA POLITKOVSKAJA di Becco Giallo editore è un coraggioso libro che sfida adolescenti ritrosi e opinione pubblica.
E’ un innovativo “ graphic novel “, un romanzo a fumetti dalla grafica raffinata, dai contenuti forse scomodi ma che invitano a quelle sane domande critiche ed ai molti spunti di riflessione di cui il pensiero di un adolescente e non solo, dovrebbe nutrirsi … [segue ]
L’ amica di carta
“… Quando la sua amica Luisa le aveva detto: « La prossima settimana partiamo », lì per lì Mauretta non aveva capito … Luisa, suo fratello Mino, la mamma e il papà non andavano a fare semplicemente una visita alla nonna.
No, si trasferivano tutti quanti, compreso il canarino nella gabbia.
Andavano a vivere nella casa della nonna lassù, in quella città del Nord di cui Mauretta non ricordava il nome.
Ci andavano per sempre. Non sarebbero più tornati … ( pag.10 )“
Ben ritrovati, al nostro consueto appuntamento con i libri per ragazzi.
Sono di ritorno dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna con i piedi indolenziti, gli occhi carichi di meraviglia, di colori e contenuti e soprattutto un trolley carico di libri interessanti e unici che ho scovato apposta per Voi miei affezionati lettori, anzi, colgo l’occasione per ringraziarvi con tutto il cuore perché ricevo ogni giorno attestati del Vostro apprezzamento e affetto [segue ]
Fra noi due il silenzio
“… L’amore di Cirikli era la prima vittoria della mia vita. Io le davo tutto di me e lei, da pari a pari, mi dava tutto in cambio. Forse si trattava soltanto di un’emozione, ma io non chiedevo altro. È così che succede. Ti basta vederla una volta, anzi, solo scorgerla, per avere la certezza di non poter più fare a meno di lei. Noti un gesto, il frammento di un sorriso, il luccicare fugace di uno sguardo e tutto il resto perde d’importanza. Non c’è più la scuola, le urla dei genitori passano in sottofondo, nemmeno gli amici contano più … “
Milano, anni Settanta. Sergio vede Cirikli per la prima volta al tiro a segno del luna park dove lei lavora: è amore al primo sguardo. Ma è un amore tormentato, perché i due teoricamente non potrebbero frequentarsi. Le loro famiglie sono una l’opposto dell’altra, lui è benestante, lei è zingara.
A Sergio ed Elisa è capitato esattamente così. Si sono innamorati, di quell’amore travolgente e totale che capita una volta nella vita. Ma poi la realtà non tarda a manifestarsi con tutta la sua prepotenza: Sergio ed Elisa appartengono a mondi diversi, incomunicabili… [ segue ]
Mi prendo cura di te. L’ospedale e i tuoi diritti.
“… Che cosa significano sigle come TAC e RM?
Che cosa fanno chirurghi, anestesisti e pediatri?
E in ospedale, è proprio obbligatorio sentirsi tristi e soli?
Insomma, tutto quello che avresti voluto sapere sull’ospedale e non hai mai osato chiedere!
E vedrai che alla fine questo luogo tanto misterioso
( e a prima vista un po’ pauroso)
Non avrà più segreti …“ [ segue ]