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Rosso caldo

Una volta mi hanno spiegato la differenza tra scrittore e narratore. A me l’avevano detta meglio, ma io ve la rigiro così: il narratore è quello che ti fa voltare velocemente una pagina dopo l’altra perché sei curioso di vedere come prosegue la storia e come va a finire. Lo scrittore è quello che ti fa fermare su parole, frasi, suoni, metafore, immagini, riflessioni e… tutto.

Premio Strega: non pervenuto

A guardare la classifica dei libri più venduti di questa settimana c’è da chiedersi se è la formula del libro che non premia le vendite dopo la vincita dell’ambìto premio, o se è la formula dell’ambìto premio che non funziona più a sostegno delle vendite. Sì perchè il libro di Francesco Piccolo rimane a quota 46 al 5°posto (vedi la classifica di questa settimana) con poco più di 5000 copie vendute: vende la metà di Carofiglio in testa con i classici 100 punti pieni e che, a dirla in soldoni, fanno circa 10.000 copie vendute nella settimana. Tanto rumore per nulla direbbe qualcuno.

E poi siamo arrivati alla fine

Joshua Ferris ha vissuto a Key West in Florida ed è stato lì che, da bambino, ha iniziato a scrivere storie alla Alfred Hitchcock.
Al College ha iniziato nuovamente a scrivere racconti, imitando però autori come Nabokov o Barthelme.
Prima di iniziare il suo “Master in scrittura creativa” all’Università della California, Ferris ha vissuto per alcuni anni a Chicago, dove ha lavorato in un’agenzia di pubblicità come copywriter, un mestiere che, come scrittore, lo ha aiutato a tirar fuori diversa “zavorra”…

Rivoluzionaria per caso e necessità: Nadine Gordimer

Figlia di un gioielliere lituano emigrato e di una donna inglese, cresciuta tra le miniere d’oro nell’East Rand di Johannesburg, Nadine Gordimer ha cominciato a scrivere giovanissima. A causa di una aritmia benigna, che preoccupa sua madre, la costringe a lasciare la scuola e la prima passione della danza. La segregazione razziale che sotto gli occhi di Nadine ventenne diventa aberrante e l’inaccettabile sistema di leggi la porta presto a declinare nei suoi libri (la prima raccolta di racconti, Faccia a faccia, è pubblicata nel 1949) la storia dell’apartheid, dove «i bianchi vivono in mezzo ai neri come in mezzo agli alberi di una foresta», come fossero altro che umani.

La scomparsa di Nadine Gordimer

E’ morta a Johannesburg all’età di 90 anni Nadine Gordimer, la scrittrice sudafricana bianca che denunciò il regime dell’Apartheid e che nel 1991 vinse il Nobel per la Letteratura. La Gordimer, grande amica di Nelson Mandela che volle vederla appena uscito dal carcere, era malata da tempo. Nei suoi romanzi, come “Forza della natura”, aveva raccontato la difficoltà dei rapporti interrazziali, spiegando i fattori politici e culturali che hanno favorito l’Apartheid.