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L’abbraccio

l'abbraccio “… « Sei dolcissimo »  disse la mamma a Ben mentre facevano una passeggiata nei campi verso sera  « sei dolcissimo e tanto carino, non c’è nessuno al mondo come te! »
« Davvero non c’è nessuno al mondo come me? » domandò Ben.
« Certo che no »  rispose la mamma « sei unico !».
Continuarono a camminare lentamente.
Sopra le loro teste un grosso stormo di cicogne volava verso paesi lontani. « Ma perché? »  chiese Ben fermandosi di colpo, « perché non c’è nessuno al mondo come me? ».
« Perché ognuno di noi è unico e speciale »  disse la mamma ridendo e accovacciandosi a terra.
« Vieni qui, siediti vicino a me ».
Poi fischiò alla loro cagnetta  Splendida  perché si sedesse con loro.
« Ma io non voglio che al mondo ci sia soltanto uno come me »  protestò Ben.
« Perché no? » si stupì la mamma «è una cosa bellissima che tu sia unico e speciale!».

« Perché così sono solo! »  si lamentò Ben  « mentre io voglio che ci sia anche qualcun altro come me! » …      ( pag.1 )“ [segue ]

copertina

In uscita: Bauermeister, La casa dei destini incrociati

copertinaLa luce del tramonto colora di rosso la siepe intorno alla veranda. I piatti sul tavolo di ferro battuto sono quasi vuoti, e tutt’intorno aleggia ancora un profumo denso di enchiladas, pollo arrosto e pomodori grigliati. Kate inala ricordi e si guarda intorno. Oggi è un giorno speciale, la fine di un anno difficile e pieno di dolore, e le sue amiche sono lì, riunite accanto a lei per festeggiare la sua forza e il suo coraggio. Tutte loro nascondono un regalo inaspettato. Una sorpresa e una sfida.

Podcast. Speranze di buon esordio. Vol. 1: B.B.King

Avevo promesso di occuparmi di libri e dischi. Scuserete se comincio dopo settimane di pensatoio e svariati contrattempi, soprattutto lavorativi, che mi hanno impedito di essere prima di adesso con voi. Chi non ce l’ha queste menate, direte voi. Immedesimatevi nella vita di una donna tra lavoro e famiglia e un mal di schiena che non finisce più e, poi, certe giornate che proprio non vogliono finire. Capite bene che essere esauste non aiuta. Non mi illudo che gli uomini capiscano; chiedo venia, quindi, solo alle donne.
Questa rubrica comincia con B.B.King, uno dei miei autori blues preferiti. I consigli di ascolto (di lettura no, spiego poi il perchè…) sono di seguito.

Il gatto che aveva perso la coda

Il gatto che aveva perso la coda… C’era una volta un gatto. Un piccolo gatto tigrato che aveva perso la coda.
« Senza coda non posso miagolare al chiaro di luna. Non posso arrabbiarmi e neppure innamorarmi » disse.
« Andrò al negozio dove vendono code nuove »
Ma al negozio vendevano solo code persiane, code siamesi, code rosse, nere e blu.
« Voglio la mia coda tigrata » esclamò il gatto.« Qui non c’è. Prova all’Ufficio dei Grandi Saggi» rispose il commesso… “
pag.1 [segue ]

Questo è un libro proveniente dalla Fiera del libro di Bologna che recensisco molto volentieri e consiglio caldamente a tutti: un libro dedicato a tutti i bambini coraggiosi, anche a quelli che non sanno di esserlo ma soprattutto ai bambini malati di tumore per affrontare lo scalino difficile della radioterapia e accompagnarli durante le cure. L’idea di questo libro geniale è venuta ai valenti  Gabriele Carabelli e Sarah Frasca, tecnici di radioterapia pediatrica all’Istituto nazionale dei tumori di Milano che quotidianamente affrontano le difficoltà di interagire con bambini malati.

Un classico strano e meraviglioso

Melville ha dimostrato di essere un genio con opere come Moby Dick, Billy Bud, e Bartleby.
Moby Dick è un capolavoro della letteratura americana e viene tuttora considerato uno dei più grandi romanzi di tutti i tempi, ma può indubbiamente essere una lettura difficile.
Un romanzo definito un poema epico, una tragedia, un documentario sulla vita a bordo di una baleniera del diciannovesimo secolo, un saggio sulla caccia alle balene, una curiosità non classificabile, una potente allegoria sugli archetipi del bene e del male, ma anche un’autobiografia spirituale.

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Intervista a Margaret Mazzantini

foto autoreE’ la storia di un amore spezzato, di ciò che era e non è più. Una storia di infelicità coniugale, di rancori e nostalgia. Con un finale aperto, alla rabbia e alla voglia di crescere e ritrovarsi. Forse.
“Per un attimo stanno per darsi la mano, ma è solo un riflesso del passato… uno sbaglio. Sono stanchi, è facile distrarsi, non sapere più a che punto della vita sono. Se adesso o un anno fa”. Loro sono Delia e Gaetano, protagonisti giovani e insicuri di un matrimonio fallito, quello di cui ci parla Margaret Mazzantini nel suo ultimo libro «Nessuno si salva da solo» (Mondadori). “Mi piacerebbe salire… vedere i bambini” le dice lui all’ultima pagina, alla fine di quella cena immobile, consumata nello spazio chiuso di un ristorante, dove il mondo, che era e non è più, va e viene come un flash. “I bambini sono al centro del letto grande. Uniti come cose che si sono incontrate sotto il mare. Gaetano si avvicina, allunga il braccio, strofina. – Va bene”. E’ la vita che continua, la normalità.

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Lacrime di gioia

copertinaAlle donne ingiustamente maltrattate, perché questa storia, nella sua semplicità, possa darvi la forza di andare avanti.
Sorprende la maturità narrativa con cui la giovanissima autrice Valentina Papa affronta nel suo romanzo d’esordio “Lacrime di Gioia”, edito da Zerounoundici, il tema delicato e purtroppo sempre attuale della violenza sulle donne.
L’intreccio si dipana attraverso gli occhi dei diversi personaggi che interagiscono con la protagonista, una liceale come tante, con i suoi sogni e le sue passioni, offrendo alla narrazione molteplici punti di vista, piccole tessere di un unico caleidoscopio di emozioni. E sono proprio le emozioni a permeare le pagine di questo romanzo: c’è spazio per la rabbia, l’angoscia, la paura, ma anche per la speranza, l’amicizia e infine l’amore. C’è dentro la vita, insomma. Con i suoi interrogativi senza risposta e con i suoi insperati attimi di felicità.