 Sinan Antoon è nato in Iraq da madre americana e padre iracheno. Ha lasciato Bagdad nel 1991 dopo la guerra del Golfo Persico e attualmente insegna letteratura araba alla New York University. Le sue poesie e i suoi saggi sono stati ampiamente pubblicati in arabo e inglese. E’ il traduttore del poeta palestinese Mahmoud Darwish, uno dei più rappresentativi poeti palestinesi del nostro tempo.
Sinan Antoon è nato in Iraq da madre americana e padre iracheno. Ha lasciato Bagdad nel 1991 dopo la guerra del Golfo Persico e attualmente insegna letteratura araba alla New York University. Le sue poesie e i suoi saggi sono stati ampiamente pubblicati in arabo e inglese. E’ il traduttore del poeta palestinese Mahmoud Darwish, uno dei più rappresentativi poeti palestinesi del nostro tempo.
Nel suo romanzo Rapsodia irachena (edito in Italia dalla Feltrinelli) evoca una Baghdad crudele con sfumature orwelliane offrendo uno sguardo bruciante sulla vita ai tempi del regime di Saddam Hussein.
Rapsodia irachena

 Il prato di Pieve di Soligo era diventato il simbolo della battaglia di Andrea Zanzotto, poeta scomparso all’età di 90 anni, per preservare l’identità di un luogo dalle devastazioni di un Nord Est rampante e arrembante.
Il prato di Pieve di Soligo era diventato il simbolo della battaglia di Andrea Zanzotto, poeta scomparso all’età di 90 anni, per preservare l’identità di un luogo dalle devastazioni di un Nord Est rampante e arrembante.
 Il BookAvenue Book Festival 2011 si chiude, ancora una volta con un indiscutibile successo. Desideriamo condividerlo con tutti coloro che hanno partecipato a questa festa e che hanno consultato, con migliaia di visite, le pagine di questo sito nella sua brevità. I conti li faremo più tardi e ve li faremo conoscere.
Il BookAvenue Book Festival 2011 si chiude, ancora una volta con un indiscutibile successo. Desideriamo condividerlo con tutti coloro che hanno partecipato a questa festa e che hanno consultato, con migliaia di visite, le pagine di questo sito nella sua brevità. I conti li faremo più tardi e ve li faremo conoscere. … Giordano, aspettando, imparava ogni giorno
… Giordano, aspettando, imparava ogni giorno Può uno cui «vengono bene» le rapine provare solidarietà verso gli sfruttati? Può, uno che vede e percepisce le innumerevoli ingiustizie del mondo, fare il criminale? A leggere il romanzo di Massimiliano Smeriglio («Garbatella combat zone», edito da Voland) parrebbe di sì. Del resto, per capire di cosa stiamo parlando citiamo una riga, suprema chiave interpretativa della fatica dell’autore che compare a pagina 136: «Il tema delle coerenza lo svolgeva su un canovaccio tutto suo, incomprensibile ai più». L’incoerenza, dunque, come dramma esistenziale: è questo il tema dominante di un romanzo difficile da dimenticare.
Può uno cui «vengono bene» le rapine provare solidarietà verso gli sfruttati? Può, uno che vede e percepisce le innumerevoli ingiustizie del mondo, fare il criminale? A leggere il romanzo di Massimiliano Smeriglio («Garbatella combat zone», edito da Voland) parrebbe di sì. Del resto, per capire di cosa stiamo parlando citiamo una riga, suprema chiave interpretativa della fatica dell’autore che compare a pagina 136: «Il tema delle coerenza lo svolgeva su un canovaccio tutto suo, incomprensibile ai più». L’incoerenza, dunque, come dramma esistenziale: è questo il tema dominante di un romanzo difficile da dimenticare. di Michela Murgia
di Michela Murgia