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Monti affonda già la legge contro gli sconti sui libri?

12 gennaio 2012 da il Post
Le anticipazioni della legge sulle liberalizzazioni parlano di “autonomia” per ogni impresa commerciale su durata ed entità delle promozioni, ribaltando le norme appena approvate.

Repubblica anticipa in un dettagliato articolo il contenuto della bozza di legge sulle liberalizzazioni progettata dal governo Monti, benché ieri sera il governo stesso ne avesse indebolito l’attendibilità in modo un po’ criptico (la bozza esiste, ma non è quella?). Ma stando a questa versione sarebbe in programma anche la totale liberalizzazione della possibilità delle imprese commerciali di attuare sconti, saldi e promozioni quando vogliono, come vogliono e per il tempo che vogliono.

L’ordine sociale cosmetico è il delitto perfetto

Ho preso in prestito una frase di Concita De Gregorio, dal suo libro Così è la vita. Imparare a dirsi addio (Einaudi, 2011), un must da non perdere per chi volesse scrollarsi di dosso le visioni abbacinanti delle scorse legislature. Che c’entrano con un libro, direte voi. Ciò che spesso si ignora è che tanti comportamenti “politici”, abilmente amplificati dalla cassa dei media (spesso manovrati direttamente dall’alto, come ci ha tristemente dimostrato l’ex premier) inducono a emulazioni di massa o, più precisamente, a desiderio di emulazione. Se i genitori hanno diretta responsabilità negli insegnamenti dei figli, i padri di una nazione (i politici di turno) impartiscono anche loro (sempre volutamente) un’idea di comportamento. E così, negli ultimi vent’anni circa, chiamiamolo pure ventennio berlusconiano, pace all’anima sua, abbiamo assistito ad una sorta di copertina patinata del Governo, tra bellezze catapultate in ruoli tanto delicati quanto lontani dalle loro precedenti condotte di vita e fauci maschili spalancate stile cavernicoli in preda a raptus volitivi. “L’estetica detta l’agenda politica”, scrive De Gregorio, riassumendo in poche parole l’ordine avvilente creato da abili strategie televisive, giornalismo di basso livello, e proclami elettorali speziati da volgarità in brutta mostra.

Un reale, profondo, sostanziale rivolgimento morale

C’è un libro che ho riletto volentieri, approfittando della “quiete natalizia” non solo perché ben scritto, ma anche perché già nella parte introduttiva anticipa scenari che stiamo vivendo in questi giorni.
Si tratta de “La Società cinica” di Carlo Carboni che ha come sottotitolo fondamentale le classi dirigenti italiane nell’epoca dell’antipolitica.
In tempi in cui la mala politica ha passato il testimone (volentieri o malvolentieri) ad un Governo ancora in fase di osservazione quel rifiuto per l’enorme distacco tra società ed elite è stato per così dire congelato. Si è passati da una demolizione costante della classe politica alla curiosità per un nuovo esecutivo che prometteva “tecnicamente” lacrime e sangue. E le lacrime ci sono state…ma la politica quella del circolo chiuso nel frattempo non si è tagliata i costi e, in alcune regioni addirittura con sfida e arroganza , si sono create nuove provvidenze che definire vergognose è poco se si pensa a chi davvero “sanguina” ; con la fatica di arrivare a fine mese con il minimo dell’emoglobina per sbarcare il lunario e sfamare una famiglia. In questo senso è pienamente condivisibile l’analisi recente del Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino che con significative parole ammonisce che : L’impressione è che la corruzione in Italia sia rimasta stabile negli ultimi anni, perché non si avverte un reale, profondo, sostanziale rivolgimento morale; l’onestà, in ogni rapporto anche privato; la valenza del merito; l’etica pubblica; il rispetto del denaro pubblico e di tutte le risorse pubbliche, che sono i beni coattivamente sottratti ai privati e dei quali si deve dar conto”.

Ultime notizie dal sud

Prendo spunto dal titolo dell’ultimo libro di Luis Sepùlveda per capire che vento tira verso il Meridione “di quel Sud che è la nostra forza e la nostra memoria. Di quel Sud a cui ci aggrappiamo con tutto il nostro amore e con tutta la nostra rabbia” parafrasando lo scrittore cileno.Dobbiamo agire, per dirla con parole prese in prestito da Ilvo Diamanti, affincé la storia – prossima e recente – non si ripeta. Uguale a se stessa. Conoscere e rileggere la nostra storia serve. Per riscriverla diversamente. Per impedire che il futuro riproduca il passato di cui vorremmo liberarci.

La solitudine del tennista

L’odio di Andre per il tennis è tutto concentrato sul drago, una macchina lanciapalle trasformata da suo padre Mike. Nero e luccicante, montato su grosse ruote di gomma, con la parola PRINCE dipinta in lettere bianche lungo la base, il drago sembra proprio una qualunque macchina lanciapalle di un qualsiasi circolo sportivo americano.

Il patrimonio intellettuale di Edmondo Berselli

E’ stato presentato martedì 13 dicembre 2011 a Modena il comitato “Amici di Edmondo Berselli”, promosso da un nutrito numero di amici dell’intellettuale modenese scomparso prematuramente nell’aprile del 2010. la nobile finalità dell’ associazione è quello di riuscire a realizzare, nel giro di pochi mesi, una attività che abbia come fine quello di favorire “la diffusione della conoscenza del pensiero, dell’opera e più in generale del vasto patrimonio intellettuale di Berselli”. Le ultime parole scritte dall’impareggiabile Edmondo Berselli, parlando di Economia Giusta, sono queste: “Dovremo adattarci ad avere meno risorse. Meno soldi in tasca. Essere più poveri. Ecco la parola maledetta: povertà. Ma dovremo farci l’abitudine. Se il mondo occidentale andrà più piano, anche noi tutti dovremo rallentare.
Proviamoci con un po’ di storia alle spalle, con un po’ di intelligenza di umanità davanti.” Eddy, come ci piace chiamarlo, è stato una forza naturale (e ancora lo è e lo sarà), come l’acqua o il vento che permette ad un Mulino di produrre energia (Edmondo lavora di Mulino, avrebbe detto Brera…). Trasparente come l’acqua e intenso come il vento. Molti di noi oggi vorrebbero un suo editoriale come un faro che illumina questi tempi di un buio medievale. Soprattutto nella nuova economia sbilanciata. Che assomiglia sempre di più al pollo di Trilussa.

Avventure in Africa

Appena posso rileggo qualche passo di Avventure in Africa di Gianni Celati ed è sempre una piccola grande scoperta.

Con questo libro Celati, intellettuale scomodo ed estraneo al business della letteratura, cerca di raccontare le cose come stanno: quello che non ha visto o incontrato è oltre l’orizzonte, è assente dalla sua tela.