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Sul ring: Holden Caufield vs Henry Chinasky

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copertinacopertina“The catcher in the Rye” (nella traduzione italiana “Il Giovane Holden” Ed. Einaudi € 14,00) di J. D. Salinger e “Ham on rye” (“Panino al prosciutto” Ed. Tea, € 8,00) di Charles Bukowski. Un eroe di una generazione e uno sbandato; due facce della stessa medaglia e della stessa nazione, gli Stati Uniti d’America. Holden Caufield e Henry Chinasky; due pseudo-autobiografie da parte di due grandi scrittori. Il primo sfuggente (anno di nascita 1919), figlio di una coppia di commercianti ebrei, non concede interviste, non abbiamo foto di lui tranne qualcuna strappata contravvenendo alle più elementari norme di privacy o quella tratta dall’annuario della scuola superiore, una vita quasi da asceta; il secondo il perfetto opposto: madre e padre di origine tedesca (anno di nascita 1920), lo troviamo nei bar per una solenne bevuta, in un bordello attorniato dalle sue donne, nella notte più buia dopo una serata di stravizi, praticamente una vita da beone.

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Livio Romano, Niente da perdere

copertinaLivio Romano ha scritto qualche tempo fa ( non ricordo più dove lo abbia scritto, figurarsi) che fare letteratura è come mettere un paio di occhiali. Conta la montatura attraverso cui guardare la realtà. I miopi, soprattutto, ma forse anche gli astigmatici, potranno capire meglio. Sta tutto lì.
Così ne ha inforcato un paio nuovo di zecca, oggi, per raccontare un trentacinquenne, tal Gregorio Parigino, alle prese con un’esistenza frenetica fatta di lavoro, parenti, donne, ricordi e medicine (tranne le ultime, ma solo da poco tempo, sembra il ritratto di un direttore di libreria che conosco). Un uomo che impara gradualmente a guardare la sua vita da lontano e a ritrovarne il senso concreto, tangibile, terreno proprio in quel bailamme, che, girandogli vorticosamente intorno e ancorandolo al suolo, gli impedisce di perdersi e gli consente di conservare la misura esatta del suo tempo.

Mi sono innamorata di un libro

Mi sono innamorata di un libro. Di un romanzo. Detto da me, come si dice in gergo giornalistico, “non è una notizia”. Eppure non accadeva da mesi. Non sono riuscita a dormire fino a che non l’ho finito, poche ore fa. Non riesco a scrivere qualcosa di rigoroso, magari nemmeno di sensato. Tutto è cominciato 4 giorni fa. Sono sempre a caccia di romanzi per Linea Notte, la rubrica della Libraia dell’amore, come la chiama Mannoni che a sua volta ha preso spunto dalla mia Emma, la protagonista di Noi due come un romanzo. Bene, scorrendo il sito Mondadori (di solito vado a comprarmeli in libreria i romanzi oppure li chiedo pietosamente alle case editrici) rimando folgorata dal volto di una donna e da un titolo BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE e d’istinto, poiché il romanzo ancora non è in libreria, chiedo all’ufficio stampa di mandarmi le bozze.

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Giancarlo De Cataldo, Mimmo Rafele, La forma della paura

copertinaLa forma della paura non è soltanto un romanzo avvincente: è il primo thriller veramente contemporaneo, ambientato nell’era Obama da poco iniziata. Autori di questo romanzo a quattro mani sono due esperti del genere. Il primo è uno degli scrittori italiani di maggior successo – Giancarlo De Cataldo, che con Romanzo criminale ha superato le 225.000 copie vendute e ispirato un film e una serie tv. Il secondo è uno dei più importanti sceneggiatori italiani – Mimmo Rafele, collaboratore di registi del calibro di Bernardo Bertolucci e autore delle ultime tre serie de La piovra.

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Erri De Luca, Il giorno prima della felicità

copertinaC’è Napoli, c’è il dopoguerra, c’è un’infanzia vissuta nei quartieri popolari. Temi e luoghi cari a Erri De Luca tornano nella storia di un giovane orfano con la passione per i libri e per Anna, la ragazzina del terzo piano. A prendersi cura di lui sarà Don Gaetano, portinaio tuttofare dell’immobile in cui vive. Muratore, elettricista, offrirà ala ragazzo l’arte di un mestiere e il calore di lunghe serate passate a chiacchierare attorno a un tavolo. Attraverso lui, il ragazzo, conoscerà la storia di un ebreo rifugiatosi nella cantina del palazzo durante l’occupazione e apprenderà i fatti accaduti nell’autunno caldo del ’43, all’epoca della rivolta di Napoli contro i tedeschi.

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Marco De Marchi, La carne e il sangue

copertinaUn romanzo forte, di grande impatto emotivo. Sospeso tra la dura realtà dei due delitti Biagi e D’Antona e una fantasia che non si discosta troppo dalla cronaca di quelli che sono stati descritti come “i nuovi anni di piombo”. L’autore, commissario della Polizia di tato, ha fatto parte della squadra investigativa che ha indagato su quei delitti, autentiche ferite inferte dalle Brigate Rosse al cuore del Paese. Al centro del racconto due donne molto forti.

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Duchesne, Studio illegale

copertinaAndrea Campi è un professionista serio. Giovane avvocato nella sede milanese del prestigioso studio legale internazionale Flacker Grunthurst and Kropper, si occupa di importanti operazioni societarie per conto dei più grandi colossi industriali. Aveva ambizioni, aveva amici, aveva una ragazza. Ora ha prospettive. Lavora fino a notte fonda, mangia pizza e sushi sulla scrivania, vive con un bonsai e parla con il muro. Le giornate scorrono tra pause alla macchinetta del caffé, redazione di contratti, dialoghi con il compagno di stanza e riunioni interminabili, fino al giorno in cui Andrea si trova coinvolto in un nuovo progetto particolarmente delicato.