Il Grande Elenco Telefonico della Terra e pianeti limitrofi (Giove scluso)
Si sa l’estate si fanno di quelle cose che nel resto dell’anno non si farebbero mai…
Ci si mette a dieta, si mangiano solo carote, si indossano vestitini leggeri e minimi che a novembre non toccheremmo neanche sotto tortura, e poi…si leggono libri che nel resto dell’anno non degneremmo neanche di uno sguardo…
In questa sezione del sito raccogliamo il meglio delle nostre e vostre letture. Il libro vecchio o nuovo che ha animato le giornate di ognuno.
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Letture
Adamsberg è ancora con noi
Grégoire sui pattini, Vincent in sella alla sua moto: due ladruncoli delle banlieue, convinti di aver messo a segno il colpo della vita, per poi finire risucchiati in un guaio ben più grande di loro. Una sacca rubata a un vecchio apparentemente inoffensivo, si rivela uno scrigno di Pandora, pieno di soldi, ma anche di oggetti sinistri.
Daniela Dawan, Non dite che col tempo si dimentica
Un romanzo che è un dono, già salutato con favore da molti lettori.
Milano, 2008. L’inquieta pianista Anna Orvieto ha un’appassionata relazione col giovane fotografo francese Philippe. Alla vigilia di un importante debutto alla Scala decide di seguirlo a Tunisi, un breve viaggio che toglierà inaspettatamente il velo su oscure vicende del passato riconciliandola con se stessa.
Tunisi, 1938. Nella Tunisia amministrata dai francesi i fascisti italiani rivendicano con forza il dominio del paese. All’emanazione delle leggi razziali il mondo di Cesare Orvieto, illustre medico ebreo e autorevole esponente della comunità italiana, fascista convinto, va in pezzi.
John Keats il poeta del silenzio
Sulla scia di un rinnovato interesse per la figura di John Keats, “Bright Star” ripercorre l’ultimo periodo della vita del poeta, diviso fra difficoltà economiche e travagliate vicende familiari. Con una costruzione narrativa a salti, frammentata, che imita e riflette la natura complessa dello stesso Keats, è ricostruita la personalità di un uomo che, affascinato dalle potenzialità della parola, si ritrovò, proprio in quello stretto giro di anni, a meditare sulle contraddizioni della vita.
Beth Fantaskey, Promessi Vampiri
Ho letto PROMESSI VAMPIRI:
Anche se scritto bene, ho trovato la storia un pò lenta (era partito decisamente bene poi c’è stato un calo). Il finale, poi, é risultato frettoloso, invece, avrei preferito più azione e pathos.
La trama, per i miei gusti, l’ho trovata un tantino prevedibile ma ha degli aspetti che la rendono diversa, se paragonata ad altri libri dello stesso genere.
Ci sono momenti romantici e sensuali ma anche drammatici. Non manca un tocco d’ironia che in alcuni punti diventa amara e pungente.
Paul Auster, Invisibile
Invisibile, l’ultimo romanzo ancora una volta su Brooklyn di Paul Auster, è un libro abilmente e amabilmente tracciato e compulsivamente leggibile. Diversi elementi danno sostanza alle pagine: con alcuni incidenti tipo soap opera, la morte di un paio di uomini con terribili segreti, e poi a seguire: spie, triangoli amorosi, tradimenti, un incesto, un omicidio, un inganno, e una ingovernabile lussuria, tutti temi così perfettamente intrecciati insieme che fuggono dal sentimento esagerato o artificioso. Invisibile è un piacere raro per i lettori: un “pezzo” incredibilmente strutturato di buona letteratura e (pure) per chi vuole leggerlo così, un avvincente thriller, ma anche un bellissimo libro di formazione.
Rebecca James, Beautiful Malice
Il giorno che è uscito lo abbiamo preso tra le mani in due in libreria, il giorno dopo ci siamo guardate: avevamo letteralmente bevuto già metà libro…
Attenzione, Einaudi ci punta (come si dice in gergo…) e fa bene.
Un libro intenso, torbido, spaventosamente reale.
Un libro che in poche pagine ti parla del destino e del passato ai quali non si sfugge e del caso che può cambiare e distruggere la vita di ognuno, sbadatamente, in un attimo.
Banana Yoshimoto, Kitchen
“Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po’ meglio che pensare che sono rimasta proprio sola. Nei momenti in cui sono molto …
Freelander, la “forza epica” di Miljenko Jergović
Un Nobel preventivo ─ Qualche settimana fa su L’espresso Marco Belpoliti chiudeva così la recensione a Freelander, il romanzo di Miljenko Jergović: “un libro che non si dimentica”. Da un conservatore di memorie come Belpoliti, curatore dell’opera di Primo Levi, quella frase mi ha molto incuriosito. Non era il solito invito alla lettura mascherato da marketta. Era un avvertimento reale, un indice alzato. Immaginavo una trappola costruita sulla bontà del giudizio. Mi sbagliavo. Era solo bravura, dannata bravura, seminata con sapienza lungo 174 pagine.