
Sia chiaro: sono convinta che i motivi per leggerlo e rileggerlo siano molti di più. Ve li hanno già dati professori, lettori e critici molto più qualificati della sottoscritta. Ciò che segue è scaturito da un’ubriacatura dovuta all’ottava rilettura del capolavoro di Jane Austen fatta in seguito alle circa duemila repliche in lingua originale del suddetto sceneggiato gentilmente offerte da RaiScuola e quindi sotto l’effetto di stupefacenti, cioè la visione di Colin Firth nella famosa scena del lago, una delle pochissime libertà che si prese la BBC, sempre sia lodata, nel confezionare il per altro fedelissimo sceneggiato del 1995 tratto da Pride and prejudice. Aggiungiamo che recentemente ho visto circa tre volte anche la divertentissima miniserie Lost in Austen in cui una P&P addicted del terzo millennio come la sottoscritta si ritrova catapultata nel suo romanzo preferito. Le avvertenze credo di averle date tutte. Per chi trova la Austen noiosa, “fronzolosa” e sorpassata, ecco dieci spunti sul perché prendere in mano i suoi romanzi, soprattutto il più noto [ segue …]






Il 1 dicembre 1991 il New York Times pubblicò un articolo che a suo modo avrebbe cambiato la storia. Si trattava di un racconto in prima persona intitolato Grady’s Gift (Il dono di Grady) e l’autore era Howell Raines, un editorialista che sarebbe stato tra i più feroci critici di J.W. Bush. L’anno successivo l’articolo ottenne il Pulitzer Prize for Feature Writing, il massimo riconoscimento del giornalismo mondiale. Dieci anni dopo invece, Raines sarebbe diventato direttore del giornale e il Corriere della Sera avrebbe titolato: “Il New York Times svolta a sinistra”.

1. Tempo di imparare di Valeria Parrella (Einaudi, 17,00 euro)
Una giornata di pioggia, un momento di malumore, un appuntamento annullato? Un modo intelligente per trasformare un po’ di tempo libero in una pausa rigenerante puo’ essere quello di rifugiarsi in un caffè accogliente. Ci suggerisce i locali giusti, in un tour attraverso l’Italia che esplora i posti del cuore, Isa Grassano, giornalista lucana di nascita, residente a Bologna ed esperta in viaggi. Ne scrive da anni su quotidiani e riviste. Suggerimenti tavolta inediti, curiosi, mai scontati. Ma Isa Grassano è anche l’inventrice di guide originali, come appunto questa suo ultimo libro, Colazioni da Tiffany, edito da Newton Compton.
con questo articolo, Silvia Belcastro inizia la sua collaborazione con BookAvenue. Da tutti noi benvenuta a bordo!