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Oltre il fuoco

“Uno scrittore argentino che insegna l’arte di narrare.
La crepa abissale che a volte si apre tra gli esseri umani e l’amore come ponte
sono i motivi ricorrenti di un’opera di grande spessore”.

Beatriz Vignoli

 

Prima di perdere se stesso, un uomo aveva un nome. Oggi, si fa chiamare Pessoa.

Ancora bambino, sta schierando i suoi soldatini attorno al gigante di ferro, quando il gigante parcheggia l’auto davanti a casa e spara due colpi di pistola. Il bambino – che un giorno diventerà l’uomo – “smette di parlare con Dio”. Anni dopo, da ragazzo, si ritrova coinvolto in un crimine tremendo e per questo passa diciassette mesi in un carcere minorile.

Il sorriso di Don Giovanni. L’elegia della lettura secondo Ermanno Rea

“I buoni libri moltiplicano la tua vita“. Questa è una delle tante frasi destinate a diventare citazioni senza tempo. Ermanno Rea con il suo ultimo libro ci regala un viaggio nella bellezza delle parole. Quelle parole stampate che diventano letteratura. Entrare in un libro e diventarne uno dei personaggi. Il sogno di molti e di Adele la protagonista che ci racconta il suo amore per i libri con una straordinaria capacità di farci entrare anche… in questo libro.

Il giudizio universale della chiesa

E se l’inferno fosse il crac? (inteso per crisi finanziaria del Vaticano)? “Giudizio universale – La battaglia finale di Papa Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento” è la nuova inchiesta di Gianluigi Nuzzi – I dettagliGianluigi Nuzzi torna in libreria con un nuovo libro-inchiesta sul Vaticano, destinato a far discutere non solo in Italia ancora una volta: parliamo di Giudizio universale – La battaglia finale di Papa Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento, in libreria per Chiarelettere.

Claudia De Lillo, Nina sente

Sono una fan della prima ora di Claudia De Lillo, aka Elasti, giornalista milanese che da oltre dieci anni racconta la sua vita nel blog Nonsolomamma e sui social. Perciò ho iniziato a leggere con molta aspettativa ed entusiasmo il suo romanzo “Nina sente”. Nina Forte è un’autista NCC, cioè “noleggio auto con conducente”, una sorta di taxi privato insomma. Ha ereditato la licenza dal padre e fa questo lavoro per necessità, per mantenere se stessa e il figlio adolescente. Uno dei suoi principali clienti è un istituto bancario in cui lavora Guido, caro amico di Nina, che viene coinvolto in loschi maneggi collegati con l’acquisizione della banca da parte di un gruppo cinese. Nina, mentre accompagna in giro gli alti vertici della banca che parlano liberamente come se lei fosse invisibile, viene al corrente di informazioni che non dovrebbe sentire, e che diventano molto importanti quando Guido viene trovato morto. Così quello che all’apparenza inizialmente pare un romanzo che racconta la storia di una donna separata, arrabbiata e smarrita, si trasforma in un giallo incalzante.

Peter Handke.Canto alla durata

“Canto alla durata” di Peter Handke: archi del tempo e senso del luogo, nel nostro monotono sublime.

di Alberto Cellotto

Curioso destino quello di Gedicht an die Dauer di Peter Handke, uscito per Suhrkamp nel 1986 e proposto già nel 1988 da Braitan, editore di Brazzano (Gorizia). Nel 1995 il libro fu collocato da Einaudi in una collana non segnatamente poetica, sulla scia di un interesse cresciuto per la produzione dello scrittore austriaco, con in copertina la “Linea Infinita” di Piero Manzoni (accostamento visivo facile ma fallace, dirò perché secondo me). A trent’anni dalla sua apparizione quel poemetto è proposto all’interno della aniconica e candida “Collezione di poesia” (1) meglio conosciuta come “Bianca” (con testo a fronte, pp. 72, euro 10, traduzione e postfazione di quell’Hans Kitzmüller che pubblicò per Bollati Boringhieri Peter Handke. Da «Insulti al pubblico» a «Giustizia per la Serbia»).

Elizabeth Strout, Resta con me

È l’inverno del 1959. Al giovane reverendo Tyler Caskey è stata da poco affidata la parrocchia di West Annett, una cittadina del New England settentrionale. Tyler vi si è trasferito con la moglie Lauren e la più grande delle loro due bambine, Katherine. La comunità è incantata dal nuovo pastore, colto e appassionato, mentre Lauren è l’emblema di un’America un po’ troppo distante: solare, florida e capitalista. Eppure, è già passato un anno dalla morte improvvisa di Lauren e la panca in terza fila è ancora vuota. In fondo, “quella donna era stata bella”. Gli ingranaggi del destino si mettono in moto…{jcomments on}

 

Le belle contrade. La nascita del paesaggio italiano

ndr.questo articolo di Antonio Capitano è stato pubblicato il 15/5/2019

La casa editrice “Il Saggiatore” prosegue il progetto di rivitalizzazione del corpus delle opere di Piero Camporesi ripubblicando “Le belle contrade” con un sottotitolo “la nascita del paesaggio italiano” utile a comprendere la genesi del dialogo tra uomo e natura, vita materiale e costruzioni culturali.”Nel Cinquecento non esisteva il paesaggio, nel senso moderno del termine, ma il “paese”, qualcosa di simile a quello che per noi è oggi il territorio” un’Italia “minore” di cose e di genti. Un libro prezioso, denso di attuali spunti

Colson Whitehead, I ragazzi della Nickel

L’ultima parte del romanzo ti cattura, acceleri nella lettura; vuoi capire come Elwood sia riuscito ad andarsene e, pur non trattandosi di un giallo, la curiosità cresce.

Poi leggi quel paragrafo e ti fermi, sei sicuro di aver letto male -è già capitato- torni indietro e rileggi; ti rendi conto di aver letto bene, per sicurezza leggi per la terza volta le righe chiave. Non ti sei sbagliato, allora ti fermi e ti chiedi come sia possibile; ma basta continuare la lettura perché l’arcano sia svelato. Tutto torna a posto, ma il racconto prende un’altra piega, in parte cambia prospettiva. Ma ormai sei alla fine del romanzo, un racconto con il finale aperto: spetta a te, lettore, dopo che avrai chiuso il libro, scrivere la conclusione nella tua immaginazione tra le due ipotizzate dall’autore.

E adesso che hai chiuso il libro osserverai la copertina e vedrai quello che prima non avevi visto, perché è una splendida sintesi iconografica della narrazione.

La storia dimenticata: Resto qui di Marco Balzano

Mentre gli echi del Premio Strega 2019 si fanno già sentire in vista della sfida a due, l’esito finale potrebbe essere meno scontato del previsto. La presenza tra i 12 semifinalisti di Antonio Scurati, autore di M. Il figlio del secolo (Bompiani), rende meno semplici i consueti pronostici degli addetti ai livori.In ogni caso, Missiroli (che con l’atteso Fedeltà ha diviso la critica ma è stato premiato dai lettori) e Scurati (a sua volta autore di un discusso bestseller, che vede protagonista la figura di Benito Mussolini) dovrebbero giocarsi la vittoria, e sono quindi praticamente certi di un posto in cinquina. Restano due dubbi: in quale misura l’autore di Fedeltà verrà penalizzato dall’etichetta di “favoritissimo”?  Vi terremo informati, nel frattempo vi riproponiamo la recensione di Carla sul libro vincitore della scorda stagione. Un grande libro davvero. ndr.

Ciò che si impara a scuola sulla storia del ‘900 è una goccia nel mare. Nel secolo scorso si sono concentrate tali e tante vicende che approfondirle tutte come meritano richiederebbe un programma di studio vastissimo  e molte più ore di lezione di storia soprattutto alle superiori. Ma la storia è “pericolosa” perché apre gli occhi alle persone e ogni tanto sbuca persino il politico di turno che vorrebbe abolire le ore di storia perché considerata una “materia morta”. Cosa c’entra questa premessa con Resto qui di Marco Balzano? C’entra perché il suo ottimo romanzo racconta alcune delle vicende che non si imparano sui banchi di scuola, la storia della gente altoatesina tra le due guerre mondiali e dopo. Lo fa attraverso la storia di Trina, maestra di Curon, e della sua famiglia. Vi intreccia anche le vicende del lago di Resia, un bacino artificiale riempito nel secondo  dopoguerra allagando i paesi di Resia e Curon.