Non conosco Alice Munro così bene da dire che “La vista da Castle Rock” sia un libro autobiografico o di memorie: più di una nota letta sul web mi suggerisce un poco che sì, si tratta di un libro assai intimo e scritto in tempi diversi dall’autrice canadese e, no, non è un libro di memorie. Mi pare di capire che presta molta attenzione alle verità che stanno di solito dietro le vite, molta di più di quanto non faccia un romanzo. Tuttavia non sono così certo da giurarci su’.
Podcast. Improvvisazione e talento: Brad Mehldau
Brad Mehldau è salito alla ribalta giovanissimo negli anni novanta. A leggere la sua Bio da Wiki, è un pianista di formazione classica che si è presto convertito al jazz. A New York frequenta la Nuova Scuola per le Ricerche Sociali dove insegnano i pianisti Fred Hersch, Kenny Werner e il batterista Jimmy Cobb. Quest’ultimo lo assolda per suonare nella sua band e il sassofonista Joshua Redman lo chiama per il suo quartetto.

Paloma Sánchez-Garnica, Il gioco segreto del tempo
«La guerra ci unì come sorelle. La pace spezzò il cuore a entrambe.»Ernesto Santamaria, scrittore di belle speranze ma scarsa fortuna, è alla perenne ricerca della storia che potrebbe fare di lui un autore di successo. Un giorno, girovagando per il mercato delle pulci di Madrid, trova in una vecchia scatola di latta una foto in bianco e nero, accompagnata da un fascio di lettere. Nell’immagine, un ragazzo e una ragazza accennano un sorriso; sul retro, sono scritti a matita i loro nomi – Mercedes e Andrés – e una data: 19 luglio 1936.

I lupi hanno paura di noi
Già ci aveva avvertiti Giovanni Lindo Ferretti, il nostro catto-punk preferito, nel suo ultimo libro: stanno tornando i lupi. In alto, nella sua postazione appenninica, Ferretti ne trovava le tracce come mai prima. Quarant’anni fa il lupo lo davano per spacciato in Italia, estinto; invece lo spopolamento dei monti e l’impegno di istituzioni e volontari gli hanno restituito spazio vitale. E nelle notti d’inverno branchi di lupi o esemplari solitari attraversano borghi di montagna semideserti e sono capaci di costeggiare le nostre autostrade e transitare non lontano in linea d’aria dai sobborghi di alcuni capoluoghi di regione.

Podcast. Quando la chitarra suona al cuore. Gary Moore
Terminata una lunga tornèe mondiale in cui aveva rispolverato il suo repertorio hard rock dopo quasi 20 anni, Gary Moore si prese un lungo periodo di pausa, durante il quale aveva comunque in progetto la realizzazione di un nuovo disco hard rock (di cui esibiva già in sede live tre brani inediti) e un nuovo album blues.
Non fece in tempo: Gary Moore si spense in una stanza dell’hotel Kempinski Hotel durante una vacanza a Estepona, in Spagna, ucciso da un infarto; la sua fidanzata, lo trovò già privo di vita alle 4 del mattino. Aveva solo 59 anni. Dopo la sua morte, molti musicisti hanno commentato il talento di Gary Moore. Tra loro: Ozzy Osbourne, Bob Geldof, Roger Taylor, Brian Downey, Bryan Adams. Roba grossa.

Il sesso ha molti riflessi. Ci vogliono tre libri per scoprirli
Le porno mamme alla riscossa.
Arrivi alla fine un pò provata, ma con la curiosità di sapere come continua questa storia d’amore in cui in non detti riservati all’immaginazione hanno lasciato il posto ai rapporti espliciti e descrizioni minuziose, con posizioni e orgasmi. In riflessi di te, secondo capitolo della Crossfire Trilogy di Sylvia Day, Eva e Gideon continuano a prendersi e a lasciarsi, dopo essersi conosciuti e subito amati in A nudo pe te. >>

Mattia Signorini, Ora
“Non esiste un passato né un futuro” gli aveva detto suo padre il giorno che lo aveva visto andare via. “Solo un ora. La decisione che stai prendendo te la porterai dietro per sempre.”
Ora: non c’è passato e neppure futuro che non appaia nel presente e da qui si irradi avanti e indietro, illuminando il senso dell’esperienza e la direzione del cammino. Mattia Signorini, uno dei più originali e felici narratori italiani dell’ultima generazione, a poco più di trent’anni azzarda un bilancio esistenziale, misurandosi con il turbamento della memoria, la violenza dei ricordi, e con lo svaporare di un progetto sostenuto soprattutto dalla rabbia e dal desiderio di rivolta, per giungere a conclusioni che per la loro solidità morale, per la maturità che le sostiene, non possono non sorprendere il lettore, lasciandolo interdetto a interrogarsi sul destino di questa nostra società smarrita tra resistenza e innovazione, appunto.

Impegno Riformista
È stata una lunga vita quella di Antonio Giolitti, nato il 12 febbraio 1915 e morto l’8 febbraio 2010, ma soprattutto una vita intensa che ha potuto attraversare da posizioni di protagonista l’evoluzione del sistema politico italiano, dalla corrosione e dal crollo della svolta fascista sino alla crisi, volendo usare un termine benevolo, di quella «repubblica» che come giovane combattente partigiano aveva contribuito ad instaurare. In una storia del genere trovare percorsi lineari è una contraddizione in termini, ma quello del nipote del grande statista Giovanni Giolitti è stato particolarmente tormentato.

Viaggio dentro la mafia nera di Sergio Nazzaro
Kevin per due volte dentro un container trasformato in “cesso” perché “chi ti arresta nella merda?”. Monica che ha conosciuto la strada ma a ventiquattro anni ha capito così bene come funziona che è già diventata una madame. E poi Fatiha sottoposta a indagini per “aver fatto ingresso clandestinamente in Italia in violazione delle norme vigenti”. E che racconta: “Una mattina ho notato una donna credo nigeriana, che faceva dei movimenti strani, come dei riti magici, e alla fine ha indicato una persona del barcone. Quando una persona veniva indicata gli legavano le mani e i piedi e la buttavano viva in mare. Non saprei identificare queste donne, tenevo la testa bassa per la paura…”.