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Per non dimenticare

Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria 2019 a settantaquattro anni di distanza dall’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e la seguente liberazione del più grande campo di sterminio voluto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.  L’Italia ha instituito nel 2000 il giorno della memoria, per far si che si possa ricordare per sempre quanto accaduto e a monito che possa ripetersi una catastrofe di questa portata.

Perchè il giorno della Memoria è il 27 gennaio? Cosa significa Shoah? Perchè bisogna ribardirlo?

Piccola guida ai regali di Natale. I libri più letti e quelli consigliati dai lettori di BookAvenue

Regalare un libro non è cosa facile, pensiamo quindi di farvi cosa gradita con due brevi elenchi: quello dei titoli più amati dai lettori di BookAvenue le cui recensioni risultano essere le più lette di quest’anno e, a seguire, un’altrettanto piccola lista della spesa con i nostri consigli per i vostri prossimi acquisti

Le redazioni di BookAvenue e quella dei Piccoli Lettori di BookAvenue Kids vi augurano Buon Natale.

Le mille crisi dell’Italia dei libri. Il rapporto Aie 2018

L’Italia dei libri di fronte alla nuova crisi.

Battuta di arresto, l’ennesima, nell’Italia dei libri assai sensibile ai difficili equilibrismi dell’economia dei consumi e della politica. I primi dieci mesi del 2018 segnalano il brusco arretramento delle vendite; una lenta erosione che ha toccato pressoché tutti i mesi dell’anno giungendo nella prima settimana di novembre a totalizzare un complessivo -0,9% a valore,  in base ai dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori,  nei canali tradizionali (le librerie fisiche, le librerie online senza Amazon, che si pensi essere la più importante per fatturato, e la grande distribuzione). Il fatturato dei libri nel nostro Paese era cresciuto del 2.8% (il 4.5% con il gigante statunitense) alla fine del 2017 facendo seguito ai precedenti due anni di costante ripresa.

Il fascismo delle origini. Antonio Scurati, M

Innanzitutto tanto di cappello per la scrittura. Le oltre ottocento pagine non stancano il lettore, nonostante l’assenza di dialoghi. Una scrittura asciutta, a tratti essenziale, quella di Scurati; e laddove c’è un’abbondanza lessicale, questa non è mai fine a se stessa.
Credo che M il figlio del secolo di Antonio Scurati meriti di essere letto. Al di là di alcuni, e per certi versi incomprensibili, errori il romanzo restituisce al lettore una buona idea di quello che è stato il fascismo delle origini e del suo artefice.
Apro una parentesi, anzi delle virgolette.
“Natura irruenta, amante della violenza e tuttavia pauroso, non mancava talvolta di una certa schietta umanità e di generosità fatta soprattutto di orgoglio e di vanità. Il rancore socialista verso i potenti era in lui, più che ansia di giustizia, sovversivismo fine se stesso, frustrazione piccolo borghese e invidia verso i ricchi. Quando poi raggiunse la meta e fu potente fra i potenti si notò in Mussolini qualcosa che ricordava lo snobismo dei parvenu.

L’economia spiegata a chi ne ha paura

{jcomments off}Non capita spesso che un libro che parla di economia di quasi mille pagine diventi un bestseller, a ben vedere, non solo in Italia. Uscito un paio di anni fa, il libro è scritto da Thomas Piketty – dell’autore dico dopo – ed è stato allora salutato da Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008, come un lavoro che “cambierà il modo di riflettere sulla società e pensare all’economia”.

La scomparsa di Inge Feltrinelli

 

“I libri sono tutto, i libri sono la vita”, ed è stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Schönthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del ‘900, che ci ha lasciati oggi all’età di 87 anni, la signora dell’editoria italiana che voleva cambiare, riuscendoci, il mondo con i libri. Avrebbe compiuto88 anni il prossimo 24 novembre. Era nata a Gottinga nel 1930, figlia di ebrei tedeschi immigrati dalla Spagna. Da giovanissima intraprende ad Amburgo la carriera di fotoreporter e giornalista. >>

A Rossella Pastorino il premio Campiello 2018

Fuori pronostico la vittoria di Rossella Pastorino. Raro che accada ma è accaduto altre volte al Campiello: il meno votato della Giuria dei Letterati diventa il primo per la giuria popolare dei trecento ( quest’anno 278, per la precisione).
È successo anche per la 56ª edizione, con la vittoria piena dell’autrice (167 voti)de Le assaggiatrici (Feltrinelli). Un’opera inquietante, ambientata nella Germania del 1943, in un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Un gruppo di donne, fra cui Rose, la protagonista, deve assaggiare il cibo del Führer, che teme di essere avvelenato.
Seguono: Francesco Targhetta con Le vite potenziali (42 voti, Mondadori) che era arrivato penultimo: Helena Janeczeck, già vincitrice del Premio Strega (29 voti, La ragazza con la Leica (Guanda); Ermanno Cavazzoni, autore de La galassia dei dementi(25 voti, La nave di Teseo); Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzione (15 voti, minimum fax).

La 56ma edizione del premio Campiello

 

L’appuntamento è per sabato 15 settembre 2018, al Teatro La Fenice di Venezia, con la finale della 56esima edizione del Premio Campiello. La cerimonia conclusiva del premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto verrà trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 dalle ore 20.45 e in tutto il mondo attraverso Rai Italia, il canale Rai che si rivolge a decine di migliaia di spettatori in tutto il continente.

Tutte le mattine felici si assomigliano. Jonathan Safran Foer

Mettetevi comodi: ci vorranno dieci di minuti per arrivare a fondo pagina.

Leggo dal dizionario Sabatini: casa[cà-sa], sostantivo femminile, 1 Edificio a uno o più piani, di dimensioni e aspetto vari, adibito ad abitazione dell’uomo: c. popolare, signorile || seconda c….etc…, 2 Abitazione, residenza di un nucleo familiare: aprire, chiudere, cambiare c.; cercare, trovare c. || metter su c., andare ad abitare per proprio conto | fare gli onori di c…., etc…, nel gergo sportivo, disputare una competizione sportiva nella propria città o nella città della squadra avversaria || figg. abitare a c. del diavolo, fuorimano | sentirsi a c. propria, a proprio agio | portare a c. la pelle, sopravvivere, salvarsi dalla morte | a c. mia, secondo me, a mio parere | non sapere dove stia di c | c. comune, unione ideale di forze, di intenti, di principi politicamente vicini |, 3 La propria famiglia: saluti a c. || essere tutto c. e chiesa, di persona dedita esclusivamente alla famiglia e molto religiosa >>