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Il sole dei morenti

il sole dei morenti ©marinaandruccioli

Il Sole dei morenti è l’ultimo libro di Jean-Claude Izzo prima della sua prematura scomparsa. Il libro sembra essere il suo testamento contro il dolore e la sofferenza dell’umanita messa al margine delle nostre vite messe al sicuro dai consumi quotidiani. Marina Andruccioli si lascia violare nell’intimo dalla lettura del grande autore, restituendoci ancora una volta un ritratto di se. Noi, per questo, l’amiamo già da un po’.

tombino ©marinaandruccioli

La casa dei Gunner

Immaginate una foto a bianco e nero. Immaginate una periferia di una grande città americana. Immaginate gli anni Cinquanta. Immaginate sei ragazzi, spalla a spalla, che guardano l’obiettivo della fotocamera. Eccoli qui, Alice, Jimmy, Lynn, Mikey, Sam e Sally e una promessa di fratellanza eterna pronta a spezzarsi per la sua fragilità. Un racconto che ha tenuto ostaggio Marina Andruccioli e che promette di fare lo stesso con noi. Come solo le storie di amicizia sanno fare, dopotutto.

©marinaandruccioli albero bianco-nero

Bianco come Dio

I libri hanno questa particolare caratteristica di mettere insieme le vite. Come quella della nostra Marina Andruccioli e la sua mostra fotografica organizzata per beneficenza, con Nicolò Govoni e il suo racconto che ha scritto per raccogliere fondi destinati all’orfanotrofio di Dayavu in India. Entrambi, testimoni semplici di una passione contagiosa che vuole cambiare il mondo. Con un sorriso.

night and day, esher riproduzione di ©marinaandruccioli

La torre d’avorio

È possibile cancellare il passato e liberarci della persona che siamo stati? Mara Paladini ci sta provando da tredici anni, dopo aver scontato una pena in una struttura psichiatrico-giudiziaria per il tentato omicidio del marito e dei due figli. Una occasione troppo ghiotta per Marina Andruccioliper farsela scappare di…occhi.

cupola s.pietro part. foto di ©marinaandruccioli

Una insolita storia di bellezza e di destino

Un romanzo che è anche un’epica intima, che si distingue per un incredibile lirismo per una storia che parla di due eroi: Mimo e Viola, la cui infanzia sembra distante anni luce l’una dall’altra per identità e ceto sociale. Una storia pronta a rompersi, a spezzarsi, narrata con un realismo romantico alla Jules Vallès o Jules Renard, che sembra uscito dall’Ottocento francese, qui reinventata in un vagabondaggio, nella giostra impazzita della storia.
A Marina Andruccioli non è parso vero, poterla leggere e raccontarvela.

meccanica degli spiriti di ©marinaandruccioli

La meccanica degli spiriti

William è un uomo di scienza e logica. Quando viene portato a una seduta spiritica, rimane incredibilmente colpito da ciò che ritiene siano solo dei “trucchi”. La cosa, tuttavia, muta rapidamente in un’ossessione per dimostrare innanzitutto che l’idea dello spiritismo e dell’aldilà è sbagliata.
Siamo abbastanza certi che, interrogandola sul libro, Marina Andruccioli ci direbbe: “Passi così tanto tempo a cercare di capire dove la trama ti stia portando e cosa succederà, che ti dimentichi quanto ti stia divertendo a leggere una storia vera e intrigante”. Al lavoro, dunque.

akbar manzil, foto di ©marinaandruccioli

L’Hygge riposa all’Akbar Manzil

Come Palazzo Yacoubian al Cairo, L’Akbar Manzil, di Durban in Sudafrica, ricorda la stessa cosa. Dai fasti del passato ad una molto modesta condizione dell’oggi. In questa residenza dove curare le ferite di un grave dolore, la protagonista Sana, riscopre tra le stanze il passato di chi vi è passato prima di lei. Marina Andruccioli non se lo è fatto sfuggire, ovviamente.

van dyck

Sincronicità familiari

Il ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck è uno dei quadri più misteriosi al mondo, sul cui reale significato neppure grandi iconologi sono stati d’accordo. L’interpretazione di Postel è sicuramente intrigante, quanto basta a Marina Andruccioli per lanciarsi all’inseguimento del mistero.

Il (vostro) custode

Un tenero esame dell’amicizia e della rivalità maschile, nonché un avvincente romanzo di devozione familiare, Il Custode descrive brillantemente la capacità umana di illusione e distruzione, troppo spesso giustificata come atti d’amore. Una storia che è pane per i denti sempre affamati di Marina Andruccioli.