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Louise Amour

Giovane teologo si rinchiude nelle pagine che narrano vite di santi finché arriva una donna a portarlo di peso nella vita umana. Sembra poco, ma c’è dentro, appunto, la vita con le sue essenze inafferrabili, con i suoi strattoni, gli scossoni, gli strappi dolorosi.

Longbourn House

“Si ritrovarono faccia a faccia. Lei aveva gli occhi spalancati e la bocca semiaperta; lui i capelli tutti scompigliati. Il letame denso e puzzolente della stalla fumava nella carriola in mezzo a loro nella fredda aria autunnale.”

La storia tra Sarah, cameriera di casa Bennet (proprio i famosi Bennet di Orgoglio e pregiudizio) e il loro nuovo valletto inizia così. Un esordio ben diverso dalle eleganti scaramucce tra Darcy ed Elizabeth.  Il loro incontro fumante di concime fresco toglie ogni dubbio al lettore: qui si parla di vita vera, di quella realtà cruda e concreta, ma non per questo priva di una sua poetica malinconia.

Casa di carne

Carne è una parola ricorrente in quest’opera di Francesca Bonafini.

Dà il benvenuto al lettore già dal titolo, poi spunta e rispunta come una luna che si rinnova, trascina maree, illumina, spaventa, scompare…

La casa di carne è “ovatta di un corpo di donna”, ma anche “dick storming”, come se “…l’amore, quando accade, potesse prendere qualsiasi forma di carne”. È anche la mano di un amico che ti saluta facendoti capire che ti aspetterà, che in lui potrai sentirti a casa.

Colpa delle stelle

Ho paura dell’oblio. Ne ho paura come il proverbiale cieco aveva paura del buio“…

Ha scalato le classifiche aggiudicandosi i primi posti fra i libri cult per teenagers è:

“Colpa delle Stelle” di John Green il cui titolo arriva, in realtà, da un classico del passato il Giulio Cesare di Shakespeare: «La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni …»