Una volta le acque del Po erano popolate da storioni, scomparsi nel dopoguerra a causa dell’inquinamento.
Marco Alieni, giornalista di viaggi ed enogastronomia, dallo storione è ossessionato, in particolare lo storione d’argento, creatura leggendaria che gli è apparso in sogno da bambino.
Dopo avere esitato a lungo, decide infine di partire alla ricerca di questo animale mitologico e coinvolge nel viaggio un giovane collega. Completano la spedizione che risalirà il Po su una barca anche un ragazzo svedese arrivato in Italia quasi per caso e Salamino Sughino, una salama da sugo parlante.
A questo punto della trama è chiaro che la storia raccontata da Stefano Rossini è un tantino sopra le righe, ma questo non toglie nulla, anzi rende più interessante un romanzo dall’intreccio articolato e avvincente.
Nel corso del viaggio i nostri eroi si troveranno immersi in un microcosmo inaspettato e affascinante in cui si muovono divinità ancestrali, strani (a dir poco) abitanti del fiume, mondi sotterranei e creature inquietanti o fantastiche.
Nel frattempo Dio e Lucifero fanno una scommessa sul viaggio dei quattro avventurieri. Riusciranno a trovare lo storione d’argento? Per saperlo occorre seguire le loro avventure fino all’ultima pagina e percorrere assieme a loro un viaggio alla scoperta di un grande fiume che sarà anche occasione per conoscere meglio se stessi e le proprie potenzialità.
Una sorta di “American gods” all’italiana, ironico e irriverente, con citazioni dotte e digressioni demenziali, scritto con la mano sicura di un giornalista esperto e intriso di sottile umorismo.
Un libro che diverte e coinvolge.