E’ passato moltissimo tempo dall’ultimo libro inserito a pieno diritto nella rubrica “il libro più brutto del mondo” (quello della Thompson Walker) e pensavamo che la serie fosse terminata, a tal punto, che stavamo per decidere di chiudere questa rubrica che il nostro sito dedica ai controversi capolavori che la letteratura recente ci regala. Ci è venuto in soccorso Antonio Jorio, al secolo, uno dei protagonisti del Trono di Uomini e Donne. Il suo fascino indiscusso, il suo savoir faire e la sua parlantina sciolta, gli hanno permesso di far cadere ai suoi piedi una donna dopo l’altra.
Ma, qual è sua età? che lavoro fa? ha un profilo Facebook? Qual’è il lascito di Antonio Jorio al nostro tempo corrente? Queste sono le fondamentali domande che si pongono le sue fan, e noi daremo una risposta per volta, così tutte potranno fare sogni tranquilli mentre noi continueremo a dormire agitati nel saperlo ancora in libertà. Crediamo, infatti, che sia ancora punibile il reato di orribile pubblicazione con relativa condanna.
Partiamo dalla sua età: strano ma vero, l’autore è nato nel 1959 a Roma e a cinquantaquattroanni anni gli uomini dovrebbero aver trovato, da un pezzo, il loro posto nel mondo. Jorio sembra essere inquieto all’età e, con il suo discreto fascino dell’uomo brizzolato che, diciamolo, piace, ama corteggiare (o meglio farsi corteggiare) e avere mille donne intorno a sé proprio come i più navigati tombeur de femme.
A testimonianza perpetua della sua intensa attività di amatore a tempo indeterminato, si legge la sua dedica alle “persone che, negli anni, di volta in volta hanno scardinato lo scrigno del mio cuore”.
Quasi commovente. Davvero.
Antonio Jorio è un tronista televisivo di carriera, dunque sua principale fonte di guadagno ma, ad essa, unisce, attenzione!, anche una attività di giornalista i cui innumerevoli articoli sono stati molto letti e amati soprattutto nel suo condominio. La cosa avrebbe potuto (e dovuto) bastargli. Invece no: ha scritto diversi racconti ed ora è stato finalmente pubblicato il suo (inevitabile) romanzo di esordio dalla NewBooks (sottosigla della Gremese quando si vergogna di farlo sapere in giro), casa editrice che ha combattuto strenuamente e vinto una faticosissima gara contro le grandi case editrici italiane (che dico: europee!) per l’accaparamento dei diritti del suo capolavoro dal titolo: “8 giorni per una vita intera” (c’è stata una grande battaglia pure tra i redattori dell’editrice che volevano intitolarlo 8 giorni e una notte intera). Non si hanno notizie, invece, di quali e quanti libri abbia letto. Semmai ne avesse letto qualcuno, ci piacerebbe saperlo; non fosse altro per dare completezza di informazione.
La fatica letteraria del grande tronista è stata commentata dallo stesso autore durante una intervista rilasciata a IESTV; la sua profonda riflessione è quella che segue: “Questo racconto nasce nel 1988, quando io mi separai, e venni a conoscenza di tutti i problemi che hanno in comune tutte le persone separate: i bambini piccoli senza i genitori, le liti, uno tira a destra, l’altro a sinistra, i bambini usati come merce di scambio.” Toccante.
In breve, i libro: Piero e i suoi giovani amici non hanno una vita facile: abbandoni familiari, droga e altri problemi hanno già segnato le loro pur brevi esistenze. Ma quando si tratta di tifare Roma, non si discute, tutti uniti come un sol uomo. Anzi, quale occasione migliore di una partita con l’Atalanta per organizzare una gita e seguire la “Maggica” sino a Bergamo? Ma quella che avrebbe dovuto essere solo una spensierata giornata di svago e di passione calcistica prenderà una piega del tutto diversa, precipitando i protagonisti in una drammatica vertigine di follia e di violenza che cambierà per sempre le loro già precarie esistenze.
Il libro è intenso e i dialoghi assai serrati. Un esempio? Ecco una scena: (Piero incontra Daniela ndr.)
Daniela bellissima creatura di 17 anni, mora, riccia, snella. A lui piaceva, la trovava bella da impazzire, intelligente, simpatica dolce e frizzante. Un brivido infinito, da portare sempre a fior di pelle. Il massimo che la vita potesse offrirgli, difatti se ne era innamorato a prima vista, in un freddo giorno di inverno.
-“Bella la vita” fece all’indirizzo di Daniela, intenta a scrutare una vetrina di abbigliamento.
-“Amore!” esclamo daniela, voltandosi con gli occhi raggianti e sorriso da foro.
– Piero baciandole le labbra, la strinse a sé, dicendo: “ E’ tanto che aspetti?”.
-“Sono appena arrivata”
-“Bene. Andiamo a prendere un buon caffè, poi ci fumiamo una sigaretta”.
-“Perfetto, stavo per chiedertelo”
S’incamminarono verso il chiosco del bar, ridendo e scherzando, stretti mano nella mano.
(Ecco: è stato in questo punto preciso che ho deciso che il libro andava fatto conoscere ai numerosi lettori della rubrica.)
La storia descritta sopra da Jorio parla anche del ragazzo (ormai diventato adulto) e di tanti fatti privati che nessuno conosce. Ma non è che lo sciupafemmine ha approfittato della visibilità ottenuta grazie a Uomini e Donne per pubblicizzare il suoi lavori? Ecco la sua risposta:” Molti possono pensare che io sia in TV per far pubblicità ai miei racconti, invece non è così perché ho preso contatti con L’ONLUS, l’associazione che si occupa dei bambini abbandonati e una che si occupa dei femminicidi. I ricavati dei miei libri verranno divise equamente fra queste due entità e io non ne ricavo nessun guadagno“. (ma a noi che ce frega?).
Sì, Antonio Jorio non è stato molto fortunato in amore, anche se grazie alla sua ex moglie ha potuto assaporare la felicità di diventare padre. Molto meno noi in libreria che abbiamo dovuto accettare le copie del nuovo libro perchè nascoste nel mucchio di altre regolarmente ordinate. Si dice: a dicembre non far rese. Bisognerà, cioè, aspettare il 1/1/14 per rispedirlo al mittente. Conteremo i giorni.
Manduca docet. come riconoscere un brutto libro dal profilo dell’autore. Quello di Jorio parla da solo.
mg