Una delle cose che mi farà sempre arrabbiare moltissimo della mia scomparsa, sarà sempre la rinuncia a prestare l’orecchio alle cose che il mondo ha da dire. Non mi riferisco solo alla letteratura naturalmente, ma soprattutto alla musica senza la quale nessun essere umano è in grado di aprirsi la propria strada sulla terra. E’ il caso della scoperta della cantante che vi propongo oggi.
Sandra Nkaké è una cantante-cantautrice-compositrice che è cresciuta tra Yaoundé (Cameroun) e Parigi. E’ rimbalzata avanti e indietro sulla base di queste due diverse culture e climi, e si è confrontata con la maggior parte avversa dei codici sociali che queste culture le hanno offerto. Cinema, letteratura e musica sono diventate le sue fonti primarie di rifugio.
Da adolescente, i suoi coinquilini sono state le “Sisters of Mercy”, l’album di Leonard Cohen e “Blue Valentine” di Tom Waits, i film di riferimento “Taxi Driver”, l’universo di Sergio Leone, e i film di John Houston; a detta di lei, ha amato le ombre e le luci delle opere di Auguste Renoir, i colori di Matisse, i libri della serie “Hotel New Hampshire”, ma anche le storie di Boris Vian e di Chester Himes questi, molto amati anche da noi grazie al meritorio lavoro della Marcos y Marcos.
Queste storie hanno offerto le sue linee guida in una vita quotidiana in cui gli adulti di casa sono stati violenti e distanti, a tal punto che ha creato un suo proprio universo-rifugio, abitato da una vecchia signora ornata da un cappello bianco, Pompidou, un giovane pazzo e il mercante di ciambelle del quartiere nord di Nkongkak. Questi personaggi si sono evoluti in segreto nei racconti che ha scritto e accompagnato da una colonna sonora, che ha cantato a squarciagola.
Questo pazzo eppure gioioso universo le ha dato la forza di credere nella vita e pensare che è possibile andare verso gli altri pur rimanendo fedele alle proprie convinzioni, senza tradire se stessi, e senza compromessi. La Sorbona a Parigi, dove persegue il suo desiderio di diventare un giornalista e in seguito professore di inglese, non riesce a trattenerla per un lungo periodo. Si imbarca in una duplice carriera come attrice e cantante in teatro con la compagnia di Thomas Douarec , Pierre Pradinas, Lea Fazer, Alain Maratrat e Phillys Roome, Praline Gay-Para … in spettacoli che hanno l’aspetto particolare di coniugare teatro e musica.
Il suo personaggio come cantante mette in secondo piano il suo lavoro come attrice e, (durante i disordini di Parigi) nel corso del 2000, incontra e collabora sia in studio che in scena, con numerosi artisti con i quali sente una forte affinità, e totale fiducia: Jacques Higelin , Daniel Yvinec e l’Orchestra Nazionale di Jazz di Juan Rozoff, Booster, Julian Lourau, Botte, Ollano, Gérald Toto, Rodolphe Burger, Nana Vasconcelos, Ji Mob così come il suo progetto del gruppo: Push up.
Ed è tempo di uscire con il suo primo album “Mansaadi” nel 2008. E’ il punto di partenza della notorietà come artista dotata di una voce incredibile con colori diversi: profonda, potente e fragile al tempo stesso, che gli ascoltatori percepiscono come un dono. “Mansaadi” parla di amore, condivisione, dialogo e sincerità, di tutto ciò che lei è in fondo: una donna-bambino, un maschiaccio, una madre, e una donna sia libera che istintiva. Lei non è mai dove ci si aspetta che sia. Con una voce compresa tra lirica, folk e blues roca, lascia che la sua voce ci guidi in un viaggio attraverso le sue storie. Dopo l’uscita dell’album ha girato tutte le grandi città della Francia, riempito regolarmente “La Cigale”, e girato successivamente nei jazz club in Africa centrale (13 paesi!), per poi passare a trasferte oltreoceano in Messico e Brasile.
E’ di questi giorni l’uscita del nuovo disco Nothing for granted (nulla per scontato). A metà strada tra l’energia dell’anima, pop rock e colonna sonora immaginaria, Sandra Nkaké presenta un album unico e personale che ha scritto, composto e registrato a casa sua. Ci racconta di destini incrociati, individuali o collettivi, tutti preda delle scelte esistenziali. L’ho scoperta proprio con questo disco che vi assicuro molto, molto bello.
Il brano, da you tube, da il titolo all’album già citato. Buon ascolto e alla prossima (trasloco permettendo, non mi aspettate presto).
auguri! mi chiedevo che fine avesse fatto.
loredana
…se volete una mano…sono allenatissima 🙂
ops…ho fatto mente locale…troppi libri e troppi CD/Dischi…ma vi sono vicina con il pensiero…che poi è quello che conta 😀
mara