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A volte temo che non ci sarà mai un porto nel quale approdare. Forse il nostro viaggio continuerà all’infinito in un mare disabilitato e ostile (Seydou).

Vorrei annullare la noia, la stanchezza, ma anche quelle cose brutte che sento alla televisione, come la guerra e la morte. Se avessi una bacchetta magica, cambierei il mondo, ne sono certo. Purtroppo in mano ho solo una matita e non credo che questo basti per modificare le cose (Marco).

Estate, mare, vacanze, fine della scuola! E finalmente il viaggio, atteso, sperato, quello da raccontare ai propri compagni al ritorno dalle vacanze, quello che cambierà la prospettiva di vita presente e futura.

Per Marco incomincia così, per Seydou invece, in fuga da un paese africano in guerra, non proprio così. Un viaggio, per Marco e Seydou, compiuto agli antipodi dei propri bisogni, differente per ciascuno di loro.

Marco infatti, con la sua famiglia, viaggia su una nave da crociera, quelle dove il bisogno anche minimo di conforto alla lontanza da casa viene preceduto dall’offerta, sempre, di ogni genere di svaghi, giochi, occasioni di distrazione; quelle navi nelle quali a volte ti sembra di stare anche meglio che a casa, se non si fosse costretti a scendere per visitare musei a cielo aperto, luoghi carichi di storia, che danno valore e senso al viaggio. Ma Marco nonostante tutti gli agi, le distrazioni, l’occasione di visitare luoghi meravilgiosi, ad un certo punto vorrebbe semplicemente tornarsene a casa, stanco di fare la trottola in un turbinio da vacanza superorganizzata.

Seydou invece viaggia rannicchiato nell’angolo remoto della stiva di un peschereccio, maleodorante e malandato, anche lui con la sua famiglia, sempre in bilico tra le onde e gli incubi, nell’incertezza costante di non riuscire a finire il viaggio e arrivare lì, dove è riposta la speranza di futuro: una terra nuova, senza guerra, dove poter crescere, studiare, giocare, priva di paura. Ma quando il conto dei giorni supera la speranza e quando la fame cresce e la paura dilaga in pianto, anche Seydou vorrebbe non essere mai partito.

Eppure Marco e Seyudou hanno molte cose in comune, la passione per il calcio e lo studio, vissuti certo in modo assai diverso, la curiosità e il desiderio di capire ciò che vedono intorno a sé. Ma soprattutto possiedono entrambi un quaderno e qualche matita colorata per non lasciar passare invano il tempo del viaggio, per ricordare, quando il meglio o il peggio è ormai passato.

Un viaggio lungo che li porterà a crescere, a guardare oltre la propria linea del visibile fisico, e trovare la forza di raccontare e raccontarsi, di ridere e piangere di sé, per incontrarsi infine, nonostante le differeze, e scoprire in fondo che la sostanza di cui siamo fatti è per tutti uguale, materia di umanità fragile e assetata di sogni di bene, al di la delle proprie diverse origini.

Con la forma del diario, scritto da entrambi i ragazzini, l’autrice, Cinzia Capitanio, ha saputo con un linguaggio fresco e vivace, narrare due storie profondamente diverse con una capacità di immedesimazione davvero straordinaria, nella costruzione di un dialogo narrativo in grado di suscitare emozioni intense e vere.

Il libro inaugura, insieme a È arrivato l’ambasciatore di Annamaria Piccione,  la nuova collana Crisalidi e Farfalle, dedicata dell’editore Mammeonline a quella fascia d’età che si fa più diffidente e resistente alla lettura, tra i 10 e 15 anni, con il desiderio di offrire loro tematiche importanti affrontate in modo consapevole e profondo.

Informazioni tecniche

Titolo: Matite colorate in fondo al mare

Autore: Cinzia Capitanio

Illustratore: Antonio Boffa

Editore: Mammeonline

Codice: EAN 978-88-89684-66-5

Formato: 16×12 cm

Pagine: 96

Prezzo indicativo: € 7 cartaceo

Età di Lettura: (10)

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