Tre fotografie, tre brevi episodi, possono contenere tanta forza narrativa da riuscire a raccontare vite intere. È quello che fa Michele Marziani in questo breve romanzo (o racconto lungo,come si preferisce) con la sua scrittura asciutta ma che con poche frasi riesce a dirti un sacco di cose, a farti entrare nel cuore dei personaggi e delle vicende.
Nel primo fotogramma siamo a Rimini nel 1968, conosciamo Stefano, bambino di prima elementare, che si sente fuori posto, diverso dai compagni di classe, e per questo ce l’ha un po’ coi propri genitori che stanno a metà strada tra i “ricchi” e i “proletari”; la stessa divisione che Stefano vive anche tra i suoi compagni di classe dove si sente escluso da entrambi i gruppi. Suo padre insegna alle superiori, un lavoro “borghese” quindi, ma in casa si deve ugualmente fare economia con scelte insolite che il bambino a volte proprio non comprende.
Cambia fotogramma, siamo ancora a Rimini nel 1973. Stefano ha 11 anni e comincia ad essere cosciente di ciò che succede nel mondo. Ad accrescere la sua consapevolezza lo aiuta l’amicizia con Ursula, sua coetanea, figlia del segretario di un ministro di Allende scampato al colpo di stato e ospitata nel suo stesso condominio.
L’ultimo fotogramma è ambientato a Laigueglia, in Liguria, nel 1994. Non è più Stefano il protagonista, ma sua madre che scrive una lettera al nipotino Ernesto che dorme. Le è stato affidato perchè i genitori, entrambi brigatisti, sono in prigione.
Come ci si trasforma da bambini che si sentono fuori posto e cercano di capire il mondo a terroristi? Forse possiamo provare a capirlo leggendo questa storia. Al contrario di quanto si può pensare, però, non è un libro “politicizzato” ma il racconto di pensieri ed emozioni legati ad alcuni frammenti del ‘900 visti attraverso gli occhi di un bambino che si chiede come mai le cose “vanno così” e deve scegliere se accettare le risposte che trova crescendo.
per BookAvenue, Carla Casazza
Fotogrammi in 6×6
di Michele Marziani
Antonio Tombolini Editore – Collana Officina Marziani
Michele Marziani Nel 2006 ha pubblicato il suo primo romanzo La trota ai tempi di Zorro, in cui gli anni di piombo sono visti attraverso gli occhi ingenui e curiosi di un ragazzino. Seguono Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta (2008), storia di un broker finanziario che lascia un remunerativo lavoro per fare il meccanico di biciclette;La signora del Caviale (2009), Barafonda (2011) Un ombrello per le anguille (2012), Nel 2013 pubblica Nel nome di Marco, un romanzo in cui il mito del ciclista Marco Pantani e Il caviale del Po. Nel 2014 diventa direttore editoriale delle collane di narrativa Officina Marziani e Oceania di Antonio Tombolini Editore marchio editoriale di Simplicissimus Book Farm. Il suo ultimo libro è Fotogrammi in 6×6.
Dopo vent’anni di giornalismo dedicato ai temi sociali, all’ambiente, alla valorizzazione dei territori e della cultura enograstronomica italiana, nel 2007 abbandona tutte le collaborazioni giornalistiche, per dedicarsi soprattutto alla narrativa, pur proseguendo nella pubblicazione di saggi di viaggio e cultura materiale.