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Andrea Camilleri, una voce che illumina la notte

Diceva Antonio Gramsci in “Odio gli indifferenti”  che “lo sforzo fatto per conquistare una verità fa apparire un po’ come propria la verità stessa, anche se alla sua nuova enunciazione non si è aggiunto nulla di veramente proprio, non s’è data neppure una lieve colorazione personale”. Non citiamo Gramsci solo per rendere il nostro incipit ricco ed accattivante, ma perché, recentemente, abbiamo avuto modo di apprendere un’infinità di idee, opinioni, cognizioni tanto da averne la testa piena. Un cervello così saturo di idee che se non si dà adito ad un incipit alla fine l’idea inizia a scriversi da sé materializzandosi ai nostri occhi sul monitor. Abbiamo partecipato, domenica 9 dicembre 2012 a Roma presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, a “Più Libri più Liberi” (tra l’altro un titolo geniale voler considerare la parola “libri” una contrazione della parola “liberi” quasi un “difetto” dislessico e come un difetto si porta dentro una libertà creativa infinita), ma abbiamo partecipato non solo per i libri. Siamo andati ad un incontro con i libri che hanno voce, sguardi, mani , piedi e respiro: siamo andati all’appuntamento con Andrea Camilleri, nonostante il “fitusissimo friddu” che si sentiva dentro e fuori, in questo inverno che pare accompagnare le giornate di crisi nera della nostra Italia, Paese ormai estraneo pure a noi Italiani di rango europeo.

Ricordo di Tonino Guerra. Un grande italiano

Un grande cantastorie. Ecco che cos’è stato Tonino Guerra. Un poeta, certo, ma nel significato totale del termine, poeta secondo i canoni della letteratura ma soprattutto secondo l’identità istintiva che gli dà l’immaginario popolare. Il poeta dunque associato a visionarietà, stravaganza, imprevedibilità, bizzarria. E il popolo quasi sempre ha ragione: va oltre la normalità uno che scrive in dialetto romagnolo e che viene tradotto in cinese, e da Mao in persona. Sarà vero, sarà una leggenda, non importa. Rientra negli sconfinati orizzonti fantastici in cui hanno convissuto oltre allo scrittore in versi, lo scrittore in prosa, lo sceneggiatore cinematografico, il pittore, il disegnatore e infine l’inventore di mille preziose cose futili e inutili che però fanno bene allo spirito.

Andrea Zanzotto. Un grande italiano

Il prato di Pieve di Soligo era diventato il simbolo della battaglia di Andrea Zanzotto, poeta scomparso all’età di 90 anni, per preservare l’identità di un luogo dalle devastazioni di un Nord Est rampante e arrembante.
Quella Marca trevigiana da lui amata, cantata e mai abbandonata, che nel tempo ha assunto la forma ‘monstre’ di uno sviluppo e di un benessere che ha abiurato la ‘venetitudine’ del lavoro umile e silenzioso. Andrea Zanzotto incarnava tutti questi valori, scomparsi ma che riemergono come fiumi carsici nell’interiorità del Veneto tutto.

foto autore

Fernando Pessoa e i gioielli di famiglia

foto autoreLisbona, luglio.
L’ultima paura coinvolge il ministero dei beni culturali portoghese e non per un caso di corruzione e neanche per furto di preziosi rubati, ma per un poeta e… della corrispondenza. Come accade in questi casi, quello che accade è una finestra da dove osservare il carattere di una nazione.

Cosa è successo: gli anziani eredi di Fernando Pessoa, il (mio) grande scrittore portoghese, hanno messo all’asta la corrispondenza tra il loro celebre congiunto e Aleister Crowley, un altro grande del 20° secolo e non solo britannico per questioni anagrafiche (si sa: la letteratura rende cittadini del mondo), mistico, alpinista, scrittore e praticante di magia nera. Il Ministro portoghese della cultura José António Pinto Ribeiro è tra coloro che hanno soccorso la memoria storica del Paese prima che le lettere lascino il Portogallo. Gli eredi hanno già venduto più di un manoscritto o diari di Pessoa, che la Biblioteca Nazionale del Portogallo ha acquistato periodicamente fino all’anno scorso. Dal momento che gran parte del lavoro di Pessoa rimane inedito, gli studiosi temono che la dispersione dei documenti (ha lasciato dietro di se circa 30000 documenti tra scritti, storie e romanzi ancora inediti) renda più complesso da decifrare ciò che resta di uno dei più “voluminosi” fra i grandi scrittori dell’era moderna.