Un libro è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi…Così scrive Italo Calvino nella presentazione delle sue Città Invisibili e così mi è successo leggendo di Zenobia.
Parola dopo parola ci sono entrata dentro in punta di piedi e poi in punta di pennello l’ho dipinta, segno dopo segno, linea lungo linea, colore vicino a colore.
Illustrare una città invisibile sembra un controsenso, ma non lo è. Ma una grande prova sì come lo è illustrare il silenzio. E Zenobia è pervasa dal silenzio. Il silenzio del cielo sul quale è protesa.
La sua struttura sottile è attraversata da un’aria rarefatta e da un vento leggero, un soffio di universo che smuove appena le sue girandole.