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Il Male è una parola brutta, che trova volti, storie, catastrofi, da abitare anche senza permesso. Contro il Male combatte Sara a vantaggio della sua sopravvivenza da umana, donna, capace di resistere al buio di ogni nascondimento e alle violenze nel corpo e nell’anima…

Tutto questo accade in una terra affranta e sfigurata, dai predoni, che arrivano da mare, ma anche da quelli che vorrebbero proteggerla a vantaggio di potere proprio. Sara però conosce e riconosce le parole brutte e quelle finte, e non ci sta a soccombere, a arrendersi a regole che non sono sue. E allora cerca la fuga a costo della vita.

 

 

Inizia così la nuova storia di Patrizia Rinaldi, con un ossimoro a fare da strada, La compagnia dei soli, per dire che soli si nasce e si sceglie di resistere ma che si può diventare luminosi come soli, se si trova una strada di coraggio e condivisione da percorrere insieme.

Perché accanto alla storia di Sara ci sono quelle di altri Soli, che brillano, luminosi e solitari sulla via della resistenza, come una forma di ostinazione a restare vivi e umani, nonostante le ferite del Male.

C’è Pier Remigio, figlio del Tenente di Vascello, costretto a partire per la guerra da un padre violento, che lo vorrebbe a sua immagine e somiglianza; c’è Izio, detto lo Sgorbio, per via del suo essere adulto in un corpo da bambino; ci sono cinque ragazzini, di cui tre gemelli muti, Francesco, figlio del mugnaio e Mariolina, figlia della tessitrice. Tutti sono stati liberati da Izio, per quell’irresistibile cura della vita che gli scorre potente nel suo corpo sghembo, nonostante il disincanto del suo conoscere l’esistenza del Male. Un esercito di Soli, in fuga verso un luogo dove tornare a essere, tornare ad avere fiducia, a sperare ancora in parole belle.

Poi, come un protagonista sovrumano, c’è lui, il Vulcano, con quel suo sbuffo di rosso, che segna come la stella dei Magi, la direzione, l’ingresso verso un Altrove, che è sotterraneo, interno, al caldo, ma a volte molto molto pericoloso. Il Vulcano sa offrire protezione, se se ne conoscono le sue profondità, ma al contempo può diventare fatale per chi ne ignora, arrogante, il suo potere.

È così che i fuggitivi arrivano a trovare riparo e a trovare pure Sara, proprio sotto al Vulcano. Ognuno di loro nel percorso che li conduce verso il proprio mondo interiore, trova le sue strategie per evocare forza e ostinazione: Sara ripete, come un mantra, le parole di prima, un prima in cui tutto quello che ha di fronte non c’era e aveva ancora sulla pelle le carezze di una sorella e le parole preformavano la realtà, dandole senso; Izio canta e danza sulle sue gambe corte, con parole buffe e “sconce”, che fanno ridere e rimettono a posto i dissesti delle paure; i gemelli muti, piangono, che “pure piangere è parlare”, dice Izio, e poi ridono alle sue smorfie; Francesco domanda incessantemente, chiede, si fa strada a suon di risposte, che cerca fuori ma trova dentro di sé, e poi c’è Mariolina che invece cerca senso, vuole i nomi con cui chiamare persone e cose, non si accontenta solo di andare avanti, e sa il valore delle regole, ma vuole che siano condivise.

E poi ci sono i colori intensi delle illustrazioni di Marco Paci, ciascuno il suo, diverso per ogni singola storia, quasi materia primigenia, per raccontare i volti di ogni protagonista, per narrare le loro voci, sempre in prima persona, fino a quando arriva il momento in cui ciascuno deve lasciare spazio ai colori degli altri, alle loro parole, ed è così che quello sgangherato esercito si tramuta in una vera compagnia, non più di soli, ma di luminose stelle.

Le illustrazioni di Marco Paci sono il perfetto controcanto delle parole di Patrizia Rinaldi: le scene e le prospettive sembrano dilatare lo spazio di visione, le ombre così scure, appaiono celare ma in realtà amplificano la terza dimensione, quella interiore, sia nei volti del Male, che prende corpo nel guardiano di Sara e nel Tenente, padre di Pier Remigio, sia nei volti dei giovani protagonisti. E il segno grafico, come una serie di graffi ostinati e ripetuti, ripercorre nei tratti delle figure tutto lo spessore di questo mondo interiore, di questo vulcano, che ribolle dentro, che è necessario conoscere per affidarvisi e trovare riparo e forza, per sé e per gli altri.

Un libro che non può non lasciare attoniti, col fiato sospeso, per la forza evocativa della sua straordinaria partitura, quasi musicale, tra testo e immagini. Un libro che si deve leggere e rileggere, perché nell’assenza di una chiara e definita collocazione spazio-temporale, spinge il lettore a trovare le proprie coordinate per attraversare il terreno complesso della propria crescita, anche quando giovani non si è più.

 

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Informazioni tecniche

Titolo: La compagnia dei Soli

Autrice: Patrizia Rinaldi

Illustratore: Marco Paci

Editore: Sinnos

Codice: EAN 978-88-76-09336-4

Formato: 23,5×16,5 cm cartaceo

Pagine: 95

Prezzo indicativo: € 12,00

Età di Lettura: (+10)

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