Orgoglio e pregiudizio. Dieci buoni motivi per leggerlo nel XXI secolo

Sia chiaro: sono convinta che i motivi per leggerlo e rileggerlo siano molti di più. Ve li hanno già dati professori, lettori e critici molto più qualificati della sottoscritta. Ciò che segue è scaturito da un’ubriacatura dovuta all’ottava rilettura del capolavoro di Jane Austen fatta in seguito alle circa duemila repliche in lingua originale del suddetto sceneggiato gentilmente offerte da RaiScuola e quindi sotto l’effetto di stupefacenti, cioè la visione di Colin Firth nella famosa scena del lago, una delle pochissime libertà che si prese la BBC, sempre sia lodata, nel confezionare il per altro fedelissimo sceneggiato del 1995 tratto da Pride and prejudice. Aggiungiamo che recentemente ho visto circa tre volte anche la divertentissima miniserie Lost in Austen in cui una P&P addicted del terzo millennio come la sottoscritta si ritrova catapultata nel suo romanzo preferito. Le avvertenze credo di averle date tutte. Per chi  trova la Austen noiosa, “fronzolosa” e sorpassata, ecco dieci spunti sul perché prendere in mano i suoi romanzi, soprattutto il più noto [ segue …]

Laurearsi conviene?

di Tullio De Mauro

Meglio un diploma in un istituto professionale industriale o commerciale che una laurea in storia dell’arte: parole di Barack Obama durante un incontro in uno stabilimento della General Electric in Wisconsin lo scorso 30 gennaio.

Peter Weber (su The Week del 19 febbraio) ricostruisce il putiferio che si è scatenato. Obama è stato tempestato di email di protesta. E alla fine ha dovuto smentirsi o meglio spiegare che era stato frainteso, che lui la storia dell’arte la ama fin da ragazzo e che, però, per molti ragazzi sarebbe meglio un buon lavoro nell’industria o nel commercio, e riflettere meglio sulla laurea da scegliere piuttosto che scegliere un incerto futuro come storico dell’arte. Nuove proteste che hanno rilanciato la questione della convenienza degli studi universitari negli Stati Uniti.

I libri vincitori e le manifestazioni del Premio Bancarella 2014

Il Bancarella ha inaugurato lo scorso 15 aprile, nella Sala Consiglio della Banca Cesare Ponti di Milano, la sessantaduesima edizione, presentando i 6 libri vincitori del Premio Selezione 2014.I librai componenti del premio, hanno individuato, in un percorso iniziato tra i primi marzo 2013, e concluso a fine febbraio 2014, i seguenti volumi tutti editi nell’intervallo di tempo indicato:

Roland Balson, VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO (Garzanti),
Alberto Custerlina, ALL’OMBRA DELL’IMPERO, (Baldini & Castoldi), Albert Espinosa, BRACCIALETTI ROSSI (Salani),
Chiara Gamberale, PER DIECI MINUTI, (Feltrinelli),
Veit Heinchen, IL SUO PEGGIOR NEMICO (Edizioni E/O),
Michela Marzano, L’AMORE È TUTTO (Utet)

Gabriel Garcia Màrquez, Gabo: scrittore del mondo.

Garcia Màrquez si è spento a casa sua con la moglie e i suoi due figli accanto. Lo aveva chiesto ai medici quasi presagendo l’imminente fine; voleva tornare a casa dopo essere stato colpito dalla polmonite e nonostante il rischio di complicazioni dato il suo cagionevole stato di salute. Questo grande scrittore del mondo intero ci ha lasciati, ieri, a 87 anni.

Le ultime parole al mondo di Gabriel Garcia Màrquez sono quelle del discorso all’ONU (“Non vengo qui a fare un discorso”) e sono del 2010. “Gabo”, per le persone che l’hanno amato, aveva già annunciato il suo ritiro dalla scrittura nel 2009 e “il non discorso”, pubblicato dalla Mondadori, raccoglie anche una serie di saggi sparsi racchiusi nel volume. Al termine della lettura alle Nazioni Unite, molti ricorderanno, disse che quelle parole lo definivano come scrittore e che avrebbero segnato un solco tra il suo essere individuo tra il prima e il dopo averlo scritto.

Il salone di Torino. Alcune antipazioni

Il Salone 2014 sarà aperto dal ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini giovedì, 8 Maggio prossimo che – alle 15 in Sala Rossa – si confronterà con Salvatore Settis e il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano per fare il punto sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali in Italia. Per la Santa Sede Ospite d’onore a inaugurare il Salone sarà il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, cardinale Gianfranco Ravasi, cui è affidato lo speech nella consueta serata introduttiva a inviti di mercoledì 7 maggio alle 20.00 all’Auditorium Agnelli. Torna al Salone domenica alle 11 il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Arrivano per la prima volta il ministro della Giustizia Andrea Orlando e la ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini. Il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin, interverrà sabato 10 maggio alle 11.00 per presentare il nuovo libro della Libreria Editrice Vaticana dedicato a Papa Francesco.Fra le personalità politiche italiane presenti al Salone 2014 Giuliano Amato, Emma Bonino, Renato Brunetta, Massimo D’Alema, Walter Veltroni.