Immaginereste una biblioteca senza libri? Beh, io no. Non ce la faccio proprio. Fin da quando ero piccolo andavo in biblioteca e prendere in prestito dei libri. Sono stato un lettore onnivoro: dai libri illustrati all’inizio ai libri di viaggio e avventura, i migliori amici della mia vita di quegli anni, sono stati i personaggi delle avventure di Conrad! Come dimenticare il marinaio Marlow di Cuore di tenebra? Insomma: i libri sono sempre stati una parte della mia vita.
Come smettere di fumare
Diciamolo. Sedaris sorprende sempre. Anche ora di fronte alla crisi della sua mezza età, anche ora di fronte alla sigaretta spenta. La sua. Le nostre sono accese: con buona pace di chi non ha – affatto o non più come David – questo straordinario, terribile e temibile vizio. (vuoi mettere?, che recensione sarebbe senza la sigaretta a penzoloni tra le labbra che fa compagnia e riscalda, quasi scotta, mentre il fumo sale e ti fa lacrimare?)
J.K. Rowling, Very Good Lives
“Come una storia è la vita:
non quanto è lunga è ciò che conta, ma quanto è buona”.
Lucio Anneo Seneca
Oggi vi regalo un’anteprima. Si tratta di una conferenza dell’autrice di Harry Potter appena pubblicata in inglese. Mi ha fatto l’occhiolino dalla vetrina di una libreria accanto a un ristorante asiatico sorvegliato da un gigantesco Buddha. Sono entrata a curiosare: era un sottilissimo libro con la copertina rigida, un’edizione corredata di illustrazioni poetiche. Il Buddha continuava a sorridere indulgente così dopo un rapido scambio di intese con la libraia – E’ un regalo? Si, per me! – mi sono seduta vicino a lui. Ho ordinato un piatto di riso in salsa di tamarindo e ho iniziato a leggere.
Certe notti frenetiche
L’Autore.
Joyce Carol Oates è una delle grandi scrittrici e nome tutelare della letteratura americana contemporanea. Ha scritto una settantina di libri (ho provato a cercarli e contarli un pò tutti ma davvero non sono riuscito a fare una mappa precisa dei suoi lavori) tra romanzi racconti e saggistica. Ha compiuto da poco settantasette anni ma ha scritto il libro al suo settantesimo compleanno e dev’essere stato forse questo il motivo che l’ha spinta a divertirsi con questo Wild Nights, Notti frenetiche (o selvagge?). Non mi si punisca per l’eventuale cattiva interpretazione di senso – ma questa è la scheda di un lettore e non di un recensore, il che potrebbe apparire disfunzionale a prima vista. I lettori leggono, non scrivono che diamine! Ma il piacere di trasmettere è più forte del buon senso che imporrebbe un più casto silenzio.
Il premio Strega 2015 a Nicola La Gioia
Nicola La Gioia, con La ferocia pubblicato da Einaudi, trionfa nella serata dello Strega, con un risultato al di sopra di ogni più rosea previsione con 145 voti . Al secondo posto si classifica La sposa (Bompiani) di Mauro Covacich, con 89 suffragi. Al terzo Storia della bambina perduta (E/O) di Elena Ferrante, che si è assicurata 59 schede. Quarti a pari merito, con 37 voti ciascuno, Chi manda le onde (Mondadori) di Fabio Genovesi e Come donna innamorata (Guanda) di Marco Santagata.
Lettere per riflettere
Ormai sono passati cinquant’anni da quando, con il Concilio, la Chiesa abolì definitivamente l’Indice dei libri proibiti, istituito durante l’Inquisizione. C’è ancora chi però ne sente nostalgia…
Ecco quattro missive in risposta alla censura dei libri nelle scuole d’infanzia di Venezia. Comunque la si pensi, offrono spunti per una riflessione … >>
I misteri della montagna
“Qualcosa è nascosto. Vai a cercarlo. Vai e guarda dietro i monti…”, così scriveva Rudyard Kipling.
Giù le mani dai bambini e dai loro libri
Il 10 maggio 1933, nell’Opernplatz di Berlino, si organizzò un grande falò, dove vennero gettati i libri considerati dai nazisti “contrari allo spirito “. Questo rogo ne generò altri, i cosiddetti Bücherverbrennungen (tradotto più o meno in roghi di libri) organizzati dalle autorità della Germania nazista, durante i quali vennero bruciati tutti i libri finiti nelle liste nere, non corrispondenti all’ideologia. Dal rogo dei libri si passò poi a altri dolorosi e ben noti roghi… >>
Se la “buona scuola” è buona a nulla
Abbiamo chiesto a Paola Chiesi, che insegna nella scuola pubblica, un suo commento a fine anno scolastico sulla situazione della scuola vista “da dentro”
di Paola Chiesi
Venerdì 5 giugno, 10 di sera. Siamo ancora tutti in presidenza alla disperata ricerca di un telecomando per azionare il condizionatore. I miei colleghi ed io siamo a scuola dalle 8,00 del mattino. Fuori è ancora caldo e a noi serve un po’ di aria fresca per raccogliere le ultime forze e finire lo scrutinio dei nostri alunni maturandi. Sono stanca e anche leggermente contrariata. Mi chiedo perché, come insegnante, io debba lavorare fuori orario (a casa o a scuola fa lo stesso) senza essere pagata per le centinaia di ore extra. Se avessi voluto fare volontariato, avrei intrapreso ben altre strade molto tempo fa.