Isole letterarie: Jón Kalman Stefánsson e Siri Ranva Hjelm Jacobsen a I Boreali

I Boreali Nordic Festival è un’occasione imperdibile per gli amanti della letteratura e cultura del Nord Europa. Organizzato dalla casa editrice Iperborea, che pubblica in italiano una vasta scelta di scrittori boreali (ma anche lettoni, lituani, olandesi, ecc.), si è svolto un mese fa a Milano. Sono quattro anni, tanti quante le edizioni della manifestazione, che sogno a occhi aperti leggendo il programma: chi mi conosce sa della mia passione da groupie per gli scrittori del Nord.

Questa volta non ho saputo resistere e con mia somma gioia ho partecipato al Festival, soprattutto perché ad aprire le quattro giornate ricche di presentazioni, conferenze, film e tanto altro c’era lui, il mio scrittore culto, Jón Kalman Stefánsson. >>

Il Soul delle origini: Wilson Pickett

Wilson Picket appartiene a quella generazione R&B che a guardare le foto, sono tutte in bianche e nero; il colore è venuto dopo. In quelle foto è in bella compagnìa, gli altri sono Areta Franklin, Otis Redding, James Brown, Eddie Ford, Percy Sledge, Sam Cooke e, ultimo ma non ultimo: Jackie Wilson. Quelli ancora in vita sono molto anziani ma cantano ancora; Wilson Pickett canta in Cielo già da qualche anno, con grande godimento per tutti coloro che possono ascoltarlo. Come praticamente tutti coloro i quali mi sono occupata, ha iniziato nel coro della sua chiesa. La sua era in Alabama: la terra di Forrest Gamp. Non che abbia avuto una infanzia felice, anzi. Prese così tante botte dalle madre che alla fine si trasferì da suo padre che aveva anticipatamente e opportunamente lasciato l’ovile stanco, manco a dirlo, delle percosse di sua moglie.

Pura gioia di leggere

Zadie Smith è oramai una conferma tra i nuovi grandi talenti della narrativa contemporanea. E’ nata a Londra nel 1975 da padre inglese e madre giamaicana e si è laureata in letteratura inglese a Cambridge nel 1997. Sostiene di non aver mai partecipato a un corso di scrittura creativa in tutta la sua vita, anzi dice di averne orrore. “Denti bianchi” è un ritratto vibrante di una Londra contemporanea multiculturale, raccontata attraverso la storia di tre famiglie di diverse etnie.

Sarah Perry, Il Serpente dell’Essex

E’ il 1893 e il vecchio Seaborne muore, lasciando soli la giovane moglie Cora e il figlio Francis. Mentre le campane di Londra suonano a lutto, Cora non finge di essere triste. Non sa ancora cosa fare della sua nuova libertà, ma la brezza dell’Essex la chiama: hanno appena scoperto dei fossili a Colchester e lei è appassionata – in linea con la moda dell’epoca – di naturalismo e paleontologia. Un vecchio cappotto maschile e stivali comodi vanno benissimo per immerge le mani nella sabbia bagnata: Cora vuole scavare, scavare… scavare alla ricerca di tesori.

La libertà di parola, un bene inalienabile dell’uomo.

Il 29 ottobre 1969, fu inviato il primo messaggio da un computer dell’Università della California a Los Angeles all’istituto di ricerca dell’Università di Stanford distante alcune centinaia di chilometri; non era ancora quello che oggi chiamiamo comunemente email, ma il dado era stato tratto. Nel dicembre successivo, a soli due mesi da quell’invio, la prima rete di soli quattro computer collegati tra loro anticipò ciò che sarebbe diventato Internet. Lo sviluppo, però, fu lento; ad agosto del 1981 c’erano solo 213 pc collegati in rete e solo per scambio dati. Bisognerà aspettare altri dieci anni per il primo sito web.

La figlia del partigiano O’Connor di Michele Marziani

In certi casi la vita ci riserva delle svolte inaspettate, che possono stordire oppure dare una nuova sferzata di energia, o entrambe le cose.
È quello che accade a Pablita O’Connor, vedova sessantenne che vive nelle Alpi piemontesi e si porta dietro un nome ingombrante. Nome che è il ricordo più vivo dell’amato padre, Malachy O’connor, partito dall’Irlanda nel 1936 per combattere accanto agli antifascisti durante la guerra di Spagna e finito, poi, a fare il partigiano sui monti dell’Ossola.
Proprio per percorrere le tracce lasciate dal padre, per capire qualcosa di più delle proprie radici, Pablita parte per un viaggio avventuroso e imprevedibile che le riserverà incontri speciali la cambierà per sempre.