ndr. è del tutto evidente che il nuovo libro di Alice Munro sia molto piaciuto da queste parti!. L’articolo di Marco Crestani segue quello di Silvia Belcastro pubblicato su queste pagine i giorni scorsi.
“Un tempo sognavo spesso mia madre, e sebbene i particolari variassero di volta in volta, la sorpresa era sempre la stessa. Il sogno si interrompeva perché era troppo palese la speranza, troppo scontato il perdono, credo. Nel sogno avevo la mia vera età e facevo la mia vera vita, ma scoprivo che mia madre era ancora viva. (In realtà, è morta quando io avevo poco più di vent’anni e lei poco più di cinquanta).>>


Lulu Miller, autrice del libro “ I pesci non esistono” oggetto delle righe che seguono, ha lottato con la depressione per molto tempo; ho letto notizie di un tentativo di suicidio: sono vere. Suo padre, biochimico e scienziato a modo suo, le ha insegnato che le vite umane sono, nel grande schema delle cose, roba insignificante. La ricerca di una risposta alternativa a quella di suo padre l’ha segnata per tutta la vita, facendo della ricerca e della divulgazione scientifica lo scopo della sua esistenza.



È stato particolarmente interessante seguire l’ International Booker Prize di quest’anno poiché i libri selezionati adottano tutti un approccio creativo alla forma, al genere e alla narrativa nel raccontare le loro storie. Non sono sorpreso, intendiamoci, il premio ha acquisito una tradizionale capacità di stupire anche i lettori più raffinati confermato con il giusto premio riconosciuto quest’anno al libro:
Vi piacciono la favole? Quelle senza principesse, intendo. Vi propongo una favola calcistica.