Leggere e saper leggere, l’officina della critica letteraria

Leggere e saper leggere

Leggere e saper leggereMANTOVA ─ “Bisogna dunque tornare a leggere (e a saper leggere)” scriveva nel 1958 Giorgio Caproni sulla rivista Il Gatto Selvatico, l’house organ voluto da Enrico Mattei e diretto dal poeta Attilio Bertolucci che a partire dalla metà degli anni Cinquanta raccolse intorno a sé un circolo di scrittori e intellettuali di altissimo valore: Gadda, Dessì, Ginzburg, Parise, Sciascia, Cassola (nella foto sotto), Bassani e molti altri.

Una selezione di testi è stata pubblicata e presentata in occasione dell’ultimo Festivaletteratura di Mantova (Inedita energia. Leggere e saper leggere. Saggi di critica letteraria per Il Gatto Selvatico 1955-1965, Eni, pp.128). Il volumetto, molto elegante e arricchito dalle foto originali dell’Archivio Storico Cinettà Luce, è curato da Simone Pietroletti.

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A Vargas Llosa il Nobel della letteratura 2010

foto autoreScrittore, giornalista e politico fra i più importanti del suo tempo, Mario Vargas Llosa è un artista a tutto tondo, capace di sfornare romanzi che sfiorano il sublime così come di impegnarsi in battaglie civili che assorbono gran parte delle sue energie (anche se lui si definisce uno schiavo volontario e felice della letteratura). Fine polemista, ama l’affondo paradossale e il resoconto vivace delle sue disavventure e delle sue idee.
Nato a Arquipa (Perù) il 28 marzo 1936, cresciuto in Bolivia fino ai dieci anni, dopo la riconciliazione dei genitori torna a vivere in Perù. Ma il rapporto col padre è conflittuale e il futuro scrittore finisce in un collegio militare. La letteratura diventa un’evasione che lo accompagnerà per tutti gli anni universitari.
Studia prima a Lima per poi trasferirsi a Madrid e lì concludere il percorso universitario.

Le cose belle che porta il cielo

Dinaw Mengestu è uno scrittore statunitense di origine etiope.
E’ nato ad Addis Abeba, in Etiopia, nel 1978.
Nel 1980 è emigrato negli Stati Uniti con la madre e la sorella, per raggiungere il padre, che era fuggito dalla rivoluzione comunista in Etiopia (quattro anni dopo la caduta di Haile Selassie e tre anni dopo il colpo di stato comunista).
Si è laureato alla Georgetown University e ha scritto per Harper’s, Jane e Rolling Stone.

In bocca al lupo

“ Mi chiamo Adolfo, e sono un lupo ” così inizia questa singolare storia anticonvenzionale, subito, affiancata dall’illustrazione di un feroce lupo dalla bocca grande e i denti aguzzi contornato da una fitta vegetazione a cavallo tra le foreste del vecchio nord Europa e l’intricata la selva amazzonica …

Bocca grande, denti aguzzi … Non vi suona familiare? Non vi ricorda una fiaba di grimmiana memoria?

Cappuccetto Rosso, indovinato! Chissà quante volte l’avrete raccontata ai vostri pargoli drammatizzando le scene “clou ” con mimica accentuata e versi orridi, nella speranza che si addormentassero.

Ma questa volta, a parlare della storia e di come si sono svolti ”realmente” i fatti, non è l’autore, ne la deliziosa bambina vestita cremisi dall’incarnato di pesca e le guance rosee ma bensì il peloso, famelico, cattivone (almeno così sembra): il lupo …

 

Francoforte. La Buchmesse di fronte al futuro

7000 editori per 111 Paesi partecipano quest’anno alla Buchmesse di Francoforte, la mecca del libro mondiale. La fiera apre i cancelli il 6 Ottobre fino al 10. Sono attesi più di 300.000 visitatori per la 62ma edizione di questo evento che non ha uno uguale nel mondo. Paese ospite di quest’anno è l’Argentina, presente con una sessantina di autori a rappresentare il paese che vanta migliaia di librerie (non a caso Buenos Aires è sopranominata la citta del libro) e una letteratura amata in ogni parte del globo e che ha dato i natali as autori dal nome: Amado, Borges, Marquez, Sepulveda, Cortazar, Galeano, Allende e centinaia di altri.

Marrakech Express. Puntata 5

Le avventure di Valeria a Marrakech continuano.

E l’ultimo giorno non poteva che arrivare… Meno male che al momento della colazione facciamo una bella chiacchierata con Massimo che ci racconta i suoi trascorsi in Africa, tra una rivista e un’associazione di aiuti a chi davvero ne ha bisogno, la sua storia è davvero ricca. E ci confida che intrattenersi con gli ospiti del Riad è molto spesso un “mettere alla prova” per capire chi si ha davanti e come la gente si comporta di fronte a certe notizie o, chiamiamole pure così, brutture della vita. E’ un piacere stare ad ascoltarlo…