La notizia fa palpitare i fan del giovane Holden in tutto il pianeta: JD Salinger avrebbe lasciato disposizioni per la pubblicazione di almeno altri cinque libri – alcuni del tutto nuovi, altri rielaborazioni di opere già pubblicate. A sostenerlo è un documentario (con tanto di libro allegato) dal titolo “Salinger”; il film è stato realizzato dal regista Shane Salerno dopo anni di ricerca e uscirà il 16 settembre, mentre il libro, scritto da David Shields sarà pubblicato negli Usa entro la metà di settembre.
Salinger, morto nel 2010 a 91 anni dopo decenni di volontaria reclusione in un paesino del Connecticut, ha pubblicato pochissimi libri tutti negli anni 50: il celeberrimo “Giovane Holden” (The Catcher in the Rye) del 1951, e diversi volumi che raccontano la storia della famiglia Glass: “Franny e Zooey”, “Alzate l’architrave o carpentieri – Saymour, un’introduzione” e una raccolta di novelle, “Nove racconti” (solo alcuni dei quali in realtà si occupano delle multiformi vicende dei fratelli Glass).
Alla morte di Salinger tutti si chiedevano se dalla casetta dell’autore che ha profondamente marcato la letteratura americana del dopoguerra sarebbero uscite rivelazioni: in altri termini, se lo scrittore nonostante il volontario silenzio avesse continuato a scrivere; e se post mortem avrebbe consentito al mondo di leggere. La risposta parrebbe essere affermativa con una data di pubblicazione – secondo gli autori del documentario – già prevista, a partire dal 2015.
Fra i nuovi testi ci sarebbe una raccolta di cinque racconti, “The Family Glass”; una versione riveduta e corretta di una storia nota ma mai pubblicata, “The Last and Best of the Peter Pans”, che dovrebbe essere unita ad altri testi sulla famiglia Caulfield, protagonista del “Giovane Holden”. Ma c’è di più: un ‘manuale’ sulla filosofia religiosa Vedanta; un romanzo ambientato nella seconda guerra mondiale; un romanzo breve sulle esperienze di guerra di Salinger.
Chi conosceva Salinger affermava che lo scrittore anche in reclusione aveva continuato a lavorato dopo l’ultima pubblicazione (una storia che uscì sul New Yorker, “Hapworth 16, 1924”). Ma nessuno aveva mai dato indicazioni così precise su quanto o cosa Salinger avrebbe scritto. Il figlio Matthew Salinger e la vedova Colleen O’Neill non hanno voluto, scrive il New York Times, commentare.
La rivelazione dunque resta in sospeso in attesa del 2015, presunta data iniziale delle nuove pubblicazioni. Salinger nel 2008 creò una fondazione per la gestione del suo patrimonio letterario.
Nel frattempo i fan del mondo potranno dilettarsi con il documentario di Salerno, che va alla caccia dei retroscena dell’opera di Salinger con ricostruzioni biografiche e interviste rivelatorie a persone che ispirarono alcuni dei suoi racconti.