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Giovane teologo si rinchiude nelle pagine che narrano vite di santi finché arriva una donna a portarlo di peso nella vita umana. Sembra poco, ma c’è dentro, appunto, la vita con le sue essenze inafferrabili, con i suoi strattoni, gli scossoni, gli strappi dolorosi.

Lettura impegnativa Louise Amour, perché Bobin ha la densità e la fragilità del mercurio: frasi e paragrafi che cadono uno dopo l’altro e si scompongono in mille perline liquide, rimbalzanti, luminose. Si cercano, si trovano, si riuniscono per separarsi e rotolare ancora, ognuna per conto suo.

Bobin non lo puoi leggere, gli devi correre dietro in centinaia di direzioni contemporaneamente, trovarne un pezzettino che scintilla sotto il sole, o si nasconde sotto la neve o sotto i mobili, negli angoli più inaccessibili. Devi cercare di ricomporre un puzzle fatto di tessere mutanti per forma, numero e dimensioni. Il colore poi, è afferrabile come quello della madreperla.

Questo è leggere Bobin, almeno per me. Vale per Mille candele danzanti, per Una biblioteca di nuvole, ma vale soprattutto per questo romanzo strano  che è Louise Amour: in ogni sua riga c’è tutto, nel tutto c’è ogni riga. Ammonimenti e presagi, concretezza e visioni. Sembra assurdo, ma la sensazione che dà è questa.

Parlarne è impossibile, meglio lasciar parlare lui.

Sembra facile, ma non lo è per niente, perché Bobin lo puoi saccheggiare di citazioni, ma non lo puoi svuotare, o spiegare, o rappresentare.

Buon viaggio a chi lo leggerà.

“La mia vita era trascorsa tra i libri, lontano dal mondo e, senza saperlo, avevo fatto con le mie letture quello che gli uccelli fanno per istinto con i rami nudi degli alberi: li tagliano e li sminuzzano fino a staccarne un fuscello che vanno subito ad annodare ad altri per costruirsi il nido”

“Ogni amore dentro di noi è affine all’infanzia: è a lei che si rivolge ed è su questo fondo di candore che si impresse subito il volto in oro di Louise Amour: credetti che nel suo sorriso ci fosse abbastanza calore per far fondere tutte le nevi e, con loro, tutte le nere malinconie delle mamme rondini”

“Era questo scialle di seta che avrei regalato a Louise Amour. Non sarebbe stato punteggiato d’oro, ma di parole da me rubate, schiodate dal cielo mistico in cui i santi le avevano conficcate con i loro pugni nudi come stelle. (…) Ero come quei mercenari del Medio Evo, che irrompevano a cavallo nelle chiese, frugavano con la spada nei tabernacoli, facevano saltare gli smalti incrostati di una croce per gettarli alle loro puttane.”

“Le città, così come le persone, non sono molto frequentabili nel momento del trionfo. La fortuna le rende volgari e crudeli. Un uomo fulminato dal lutto o dalla rovina vede riformarsi attorno al proprio cuore, lavato dal fuoco del dolore, gli anelli luminosi dell’intelligenza e della compassione.”

“Poi lasciai che quel pensiero volasse via e sparisse come un pezzetto di carta che brucia, portato dal vento”.

INFO EDITORIALI

Titolo: Louise Amour

Autore: Christian Bobin

Copertina di Flavia Sorrentino

Traduzione di Sara Saorin

Editore:  Camelozampa

Collana:  Sconfini

ISBN:  978-88-96323-13-7

Pagine:  160

Prezzo indicativo: €  14

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