Wilson Picket appartiene a quella generazione R&B che a guardare le foto, sono tutte in bianche e nero; il colore è venuto dopo. In quelle foto è in bella compagnìa, gli altri sono Areta Franklin, Otis Redding, James Brown, Eddie Ford, Percy Sledge, Sam Cooke e, ultimo ma non ultimo: Jackie Wilson. Quelli ancora in vita sono molto anziani ma cantano ancora; Wilson Pickett canta in Cielo già da qualche anno, con grande godimento per tutti coloro che possono ascoltarlo. Come praticamente tutti coloro i quali mi sono occupata, ha iniziato nel coro della sua chiesa. La sua era in Alabama: la terra di Forrest Gamp. Non che abbia avuto una infanzia felice, anzi. Prese così tante botte dalle madre che alla fine si trasferì da suo padre che aveva anticipatamente e opportunamente lasciato l’ovile stanco, manco a dirlo, delle percosse di sua moglie.
Ho citato, non a caso, Areta e Sam Cooke perché furono i grandi ispiratori di WP. Aveva cominciato a suonare in una band che faceva da spalla proprio a Sam Cooke (giuro, una volta ne parlo). Il gruppo era quello dei Violinaires cui seguì l’adesione ai The Falcons, uno dei primi gruppi a far conoscere il Gospel al grande pubblico e aprendo così la strada all’innovazione che portò al genere musicale più amato della storia: il soul; altro che Rock&Roll! Found a love fu un successone a tal punto che aprì la strada alla possibilità di essere un solista. E’ di allora una ballata passata alla storia della soul music: If you need me. Il disco fece il giro delle case discografiche prima di approdare all’Atlantic record, dove la canzone fu accettata e interpretata da Salomon Burke la cui interpretazione l’ha portata fino alla nostra generazione. Con l’Atlantic WP firmò una serie considerevole di successi: It’s to late è del 63: bellissimo disco. Il pezzo rimase per molto tempo nelle classifiche R&B e a quel punto l’Atlantic lo mise sotto contratto. Ma è del ’65 l’incisione forse più famosa per Pickett; sto parlando di In the midnight hour. Un classico.
E’ stato un grande cantante soul: cantava con passione e con un gran vocione; ne sa qualcosa Fausto Leali che l’ha avuto come compagno di coro in una edizione di Sanremo in quell’anno dove andava di modo fare il gioco delle coppie: era il 1968. L’anno dopo toccò ad un giovane cantautore in cerca della sua strada sul palcoscenico: un certo Lucio Battisti. WP viene ricordato anche per essere stato un bravo compositore; molti dei suoi brani sono stati cantati da gruppi e cantanti assai noti anche da nuove generazioni di appassionati; mi riferisco ai Led Zeppelin, Van Halen, i The Rolling Stones, gli Aerosmith, i Grateful Dead, Booker T. & the M.G.’s, Genesis, Creedence Clearwater Revival, Hootie & the Blowfish, Echo & The Bunnymen, Roxy Music, Bruce Springsteen, Los Lobos, The Jam, Ani DiFranco e altri. Una lunga lista.
All’inizio degli anni settanta Pickett pubblicò alcuni altri successi, tra cui una cover di Hey Jude dei Beatles e una cover di “Sugar, Sugar” del gruppo The Archies. La sua ultima canzone di successo fu Fire and Water nel 1972. Chi ricorda il film Blues Brothers? Beh!, tutti immagino. Ricordate Everybody nees someone to Love? E’ sua. Il video in coda all’articolo da You Tube sembra archeologia.
Ha avuto molti problemi con l’alcool e la droga. Nel ’91, proprio l’anno che lo consacrò con l’inserimento nella Rock and Roll Hall of fame, fu arrestato per molestie al sindaco di Englewood, dove resideva, per non parlare delle minacce e aggressioni – comprese quelle a sua moglie. A queste seguirono altri arresti per droga. Ma queste faccende non hanno mai toccato e intaccato il suo enorme talento.
Forse è a causa del suo sconsiderato menefreghismo per la sua salute che se ne andato a poco più di sessant’anni per un infarto. Qualsiasi fonte abbia consultato per questo articolo lo considera uno dei più grandi cantanti di sempre.
Dalla collezione di casa, consigli per gli acquisti
Ci sono diverse raccolte a disposizione. Io ho quella “definitiva” (the definitive Wilson Pickett) dentro ce ne davvero molte comprese Hey Jude, una cover dai Beatles. Il mio due di coppia, invece, ha portato in dote “The soul of Wilson Pickett”; dentro ci sono le già citate If you need me ed anche it’s too late.
I libri
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