.
Tutti conosciamo le sette note, alcuni sanno leggere gli spartiti, ma pochi sanno comporre melodie.
Poi ci sono quelle rare persone che riescono a leggere l’animo umano e comporre quella sinfonia che si chiama vita: Angie è una di queste inusuali persone che possiede questa capacità.
Imogen Clark crea per noi questa melodia di parole e inizia presentandoci Meggie, che nei primi anni ’80 approda all’università di York e qui conosce i suoi vicini di stanza Angie, Leon e il bellissimo Tiger.
Avanti, veloce: inizia il secondo anno di università e tutti loro, a parte il giramondo Tiger, decidono di affittare una casa e di convivere.
Nasce tra di loro un’amicizia che, a dispetto della diversità di carattere, diventa sempre più profonda; gli anni passano, l’università finisce e i ragazzi iniziano a prendere strade diverse: Leon si sposa con una ragazza che lo porterà ad allontanarsi dagli altri, Meggie riuscirà a diventare socia di uno studio di avvocati come si era prefissata, Tiger continuerà a spostarsi di posto in posto alla scoperta del mondo e Angie… sarà sorprendentemente il collante del gruppo.
La Clark imbriglia la nostra attenzione sin dalle primissime pagine: Maggie, Leon, Tiger e l’ultima arrivata Hope vengono convocati da un’avvocata che leggerà loro una lettera di Angie e da qui la storia parte al galoppo con noi in groppa attaccati alle briglie di questo romanzo che ci parla di amicizia, quella che riesce a sopravvivere davvero a tutto.
“Ti avevano visto quando non eri ancora del tutto formato, quando la corazza esteriore non si era ancora richiusa. Di conseguenza c’era uno spazio per la finzione. E anche se quel genere di trasparenza poteva farti paura, era anche bello frequentarli. Potevi saltare a piè pari tutti i convenevoli e andare dritto al nocciolo di qualunque argomento“.
Le persone sagge sono felici con poco, sembra dirci la Clark, tuttavia ogni essere umano saggio secondo me è stato in un periodo della sua vita un po’ pazzo e superficiale, e la sua trasformazione è dovuta anche al fatto che ha appreso dall’esperienza e dal dolore soprattutto, che è un grande Maestro.
Felicità e amicizia per me dovrebbero essere due dei pilastri portanti nella vita di ognuno di noi.
E come ci mostra l’autrice, la vita non è sempre e solo correre per ripararsi nei giorni di pioggia, è anche sapere che in quei giorni di pioggia un amico può portare un pizzico di felicità: infatti a mio avviso la felicita’ non dipende da quello che gli altri potrebbero darti, ma dalle cose buone che tu puoi fare per loro.
E anche se non se ne accorgono immediatamente dell’amore che hai dato loro, ci sarà un momento esatto in cui capiranno, in cui nel loro cuore sapranno.
La Clark racchiude in modo sopraffino in Angie entrambe le cose, felicità e pioggia.
A voi scoprire come.
per BookAvenue, Marina Andruccioli
Il libro

Imogen Clark,
Libreria Pienogiorno editore,
ed.2025 pp. 425
.
.
altri articoli dell’autore






