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Il ritorno di Telemaco
Prendete Sunset Park, staccate la copertina (se vi riesce di farlo) e incollate le pagine in coda a Follie di Brooklyn. Lo avete fatto? Bene: andate all'inizio dei due libri, che sono diventati uno solo, e cominciate a leggere.
Mi sembra che Paul Auster abbia voluto scrivere una elegia alla città di NY, dove abita, attraverso due storie verosimilmente uguali sotto il profilo della tensione emotiva, dei luoghi e dei meccanismi psicologici che stanno nella scatola nera dei personaggi.
Philip Roth, Everyman
Chi ha visto il film Ti presento Joe Black, sa a cosa mi riferisco. William Parrish, un magnate dei mezzi di comunicazione, si accinge a festeggiare il sessantesimo compleanno, circondato dalle figlie Susan, medico in ospedale, e Allison, sposata con Quince. Allison in particolare sta curando i preparativi per allestire una grande festa nella residenza di famiglia fuori città. William è in un momento un po' confuso della propria vita e del lavoro, quando si presenta alla porta di casa un misterioso giovane che dice di chiamarsi Joe Black. Joe è la Morte. Arrivata per avvertire William che la sua ora sta per giungere ma anche della sua decisione di volerlo seguire da vicino nei giorni successivi e fare esperienza sul campo attraverso la sua, regalandogli altro tempo. Lui che non ha vissuto, desidera comprendere la difficile arte della vita aiutandolo, peraltro, a sistemare le sue cose e la sua azienda... in attesa che il destino si compia. Joe incontra Susan e, avendo assunto le sembianze di un giovane che lei aveva incontrato tempo prima, cominciano a frequentarsi e innamorarsi.
Una storia in apparenza complicata
Libro nuovo di Roth che esce, recensione del sottoscritto che trovi.
Chiunque abbia familiarità con il lavoro di Philip Roth sa che Nathan Zuckerman è una sorta avatar di Roth nel suo universo immaginario. Questo avatar mi insegue dal Lamento di Portnoy, leggi Carnovsky, fino ai suoi ultimi libri con Nathan Zuckerman. Entrambi fanno i conti della loro vita con l'ebraismo, coabitano con i sentimenti di duplicità tra l'esistenza quasi sempre tormentata e il legame alla fede e le ricadute di essa sulla loro esistenze. Entrambi hanno problemi con il matrimonio e la famiglia, sono entrambi ossessionati dal sesso; è giusto quindi che Controvita sia l'ennesima sintesi di Roth e il suo avatar Zuckerman. Roth non si presenta di persona, come in alcune altre opere. Piuttosto, l'autore diventa un personaggio attraverso il risultato dei contenuti semi-biografici.
Straniero alla mia storia.
Aatish Taseer è cresciuto da laico, in una India pluralista.
Questa affermazione, che più di tale, sembra il manifesto di un programma politico, spiega il resto di quest'articolo se avrete la pazienza di leggerlo.
E vi conviene secondo me, perchè sto parlando di una delle più belle esperienze di lettura che ho fatto quest'anno.
Il libro è: Strange to history. A Son's journay through Islamic Lands (tr.Einaudi, Straniero alla mia storia Il viaggio di un figlio attraverso le terre dell'islam)
28 minuti
Michele Genchi è stato intervistato da Barbara Palombelli nel corso della trasmissione su Radio 2, 28 minuti. Si è parlato di letture estive e di gialli & Thriller.
Crisi americana. Non è solo questione di sub-prime
Due anni fa, una miscela velenosa di cattiva economia,unitamente ad una regolamentazione molto permissiva, ha fatto saltare letterarlmente in aria il sistema finanziario degli Stati Uniti causando la sua fase discendente e ripida dai tempi della Grande Depressione.
Gli antidoti alla crisi, architettati da molti dei giocatori che hanno suscitato la sbobba tossica originaria, hanno fatto peggio tirando l'economia americana quasi sul baratro.
E tali rimedi non impediranno crisi future. Joseph Stiglitz, vincitore nel 2001 del Premio Nobel per l'economia, analizza quanto accaduto e le prospettive future in "Caduta libera. L'America, i liberi mercati e l'economia mondiale (Freefall, Norton).
Paul Auster, Invisibile
Invisibile, l'ultimo romanzo ancora una volta su Brooklyn di Paul Auster, è un libro abilmente e amabilmente tracciato e compulsivamente leggibile. Diversi elementi danno sostanza alle pagine: con alcuni incidenti tipo soap opera, la morte di un paio di uomini con terribili segreti, e poi a seguire: spie, triangoli amorosi, tradimenti, un incesto, un omicidio, un inganno, e una ingovernabile lussuria, tutti temi così perfettamente intrecciati insieme che fuggono dal sentimento esagerato o artificioso. Invisibile è un piacere raro per i lettori: un "pezzo" incredibilmente strutturato di buona letteratura e (pure) per chi vuole leggerlo così, un avvincente thriller, ma anche un bellissimo libro di formazione.
Marcello Sorgi, Edda e il comunista
“La sorvegliata speciale numero 1”, come Edda amava definirsi, arriva a Lipari malata, depressa, fiaccata dal dolore e dalla solitudine. Non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere senza l’aiuto e l’affetto di un uomo: Leonida Bongiorno, il capo del Pci locale, partigiano ed erede di una solida tradizione antifascista (suo padre aveva partecipato, nel 1929, all’organizzazione della fuga da Lipari dei confinati Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti). La loro storia è quella di un incontro intimo e travolgente che li legherà per sempre, al di là delle differenti appartenenze politiche.
Luis Sepùlveda, L'ombra di quello che eravamo
Tre amici si danno appuntamento in un magazzino di Santiago del Cile. Li accomuna l’antica militanza tra i sostenitori di Salvador Allende e uno sguardo amareggiato sulla vita. La città è molto cambiata, e anche loro non sono più gli stessi: c’è chi ha una valvola saltata in seguito a un soggiorno obbligato in un centro di tortura, chi ha perso la splendida chioma alla Jimi Hendrix, chi ha messo su una ragguardevole pancia. Convocati dall’anarchico Pedro Nolasco, detto l’Ombra, per compiere insieme un’ultima, audace azione rivoluzionaria, Lucho Arancibia, Lolo Garmendia e Cacho Salinas hanno però deciso di scrollarsi gli anni di dosso e attendono l’arrivo del loro leader.