E’ la storia di un amore spezzato, di ciò che era e non è più. Una storia di infelicità coniugale, di rancori e nostalgia. Con un finale aperto, alla rabbia e alla voglia di crescere e ritrovarsi. Forse.
“Per un attimo stanno per darsi la mano, ma è solo un riflesso del passato… uno sbaglio. Sono stanchi, è facile distrarsi, non sapere più a che punto della vita sono. Se adesso o un anno fa”. Loro sono Delia e Gaetano, protagonisti giovani e insicuri di un matrimonio fallito, quello di cui ci parla Margaret Mazzantini nel suo ultimo libro «Nessuno si salva da solo» (Mondadori). “Mi piacerebbe salire… vedere i bambini” le dice lui all’ultima pagina, alla fine di quella cena immobile, consumata nello spazio chiuso di un ristorante, dove il mondo, che era e non è più, va e viene come un flash. “I bambini sono al centro del letto grande. Uniti come cose che si sono incontrate sotto il mare. Gaetano si avvicina, allunga il braccio, strofina. – Va bene”. E’ la vita che continua, la normalità.
Intervista a Margaret Mazzantini
