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La scomparsa di Paco De Lucia

Un chitarrista, semplicemente un chitarrista si definiva Paco de Lucia. Lui, invece, era un musicista di fama mondiale che ha abbagliato il pubblico con i suoi ritmi di flamenco e la sua fulminea velocità con cui faceva lavorare le dita sulla chitarra. Paco De Lucia ha forse ricevuto il dono di una buona morte anche se improvvisa, inaspettata, istantanea. Era su una spiaggia del Messico a Cancun, come raccontano le cronache, con la sua famiglia. Aveva appena finito di giocare con i figli, Aveva 66 anni. 
Un portavoce del sindaco della città ha riferito, confermando la notizia e le modalità della scomparsa del grande musicista che è morto per un infarto, quasi scusandosi del fatto che lo stato delle leggi locali non consento di dare altre informazioni che quelle più immediatamente disponibili.>>

Il ruolo degli intellettuali per un nuovo modello di vita

. Quale è il ruolo degli intellettuali in questi di tempi di crisi diffusa? Non è forse quello di indicare una strada? Viviamo un periodo di enorme smarrimento con una sindrome da scontentezza generalizzata. Un’insoddisfazione planetaria che sta modificando lo stato d’animo di uomini e paesi. Mappa Mundi, il nuovo libro di Domenico De Masi, indaga, alla stregua di un trattato ma con pregevole immediatezza, l’universo dei principali modelli di riferimento della società. L’autore, riesce con competenza a trasmettere l’esigenza della creazione di un nuovo modello di vita attraverso la capillare descrizione di quanto è avvenuto storicamente grazie al coraggio delle idee e delle azioni capaci di ribaltare, anche a caro prezzo, la situazione preesistente.

Storielle al contrario.

Oirartnoc è il nome di una città, ma è l’unica alla rovescia. Anche la lingua è singolare, molte delle parole e dei nomi propri sono al contrario/oirartnoc. Alle domande si risponde ìs o on, e si esulta con “aviv!”. Anche le maestre, che giocano a calcio durante l’intervallo, gridano “LOG! LOG!”, mentre gli alunni le richiamano a gran voce perché è suonata la campanella e le maestre dovrebbero tornare in classe. Che fatica farle smettere, affu!

Se il tablet è neocolonialista

Due cose che ho visto online nell’ultimo mese mi hanno fatto riflettere sul neocolonialismo che a volte si nasconde sotto l’impulso, meritevole, di aiutare le persone meno fortunate di noi che abitano in paesi lontani.

Non è un tema nuovo, lo so, ma ha preso una piega tecnologica insolita (almeno per me) con questa notizia uscita sulla Technology Review, la rivista online del Massachusetts institute of technology (Mit). In Italia la notizia è stata riportata soprattutto dai blogger e in un articolo uscito tempo dopo su Repubblica.

Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza

“… Le lumache sapevano di essere lente e silenziose, molto lente e molto silenziose, e sapevano anche che quella lentezza e quel silenzio le rendevano vulnerabili…

Lo scoiattolo squittisce e salta svelto di ramo in ramo, il cardellino e la gazza volano veloci, uno canta e l’altra stride, il gatto e il cane corrono veloci, uno miagola e l’altro abbaia, ma noi siamo lente e silenziose, è la vita e non c’è niente da fare…”

In viaggio con Italo Calvino. Le letture collettive di Roma alla Biblioteca Nazionale

Dalla Lettura Collettiva alla creazione di una comunità culturale

Senza pietre non c’è arco, spiega Marco Polo a KublaiKan nell’epilogo del capitolo V de Le città invisibili. A costruire l’arco del dialogo sono state tante voci diverse, in tante lingue differenti, che hanno dato vita alla Lettura collettiva @MarcoPolo_Roma: Le città invisibili di Italo Calvino, giovedì 6 febbraio 2014, a partire dalle 16.30 in viale del Castro Pretorio, 105, animando lo spazio espositivo de I libri degli altri, mostra iconografica e documentaria che la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha inaugurato lo scorso 25 ottobre 2013 in occasione del 90° anno di nascita dello scrittore, in collaborazione con il progetto itinerante “In viaggio con Calvino”, promosso da IXCO Istituto Italiano per la Cooperazione e da Casa dell’Architettura di Roma: visto il successo di pubblico, la mostra è stata prorogata fino al 15 febbraio 2014(ingresso gratuito, lun-ven 10-18 – sab 10-13).>>

Carol Joyce Oates 1965

Il Nobel a Joyce Carol Oates: cosa buona e giusta

Chi vincerà il Nobel per la letteratura nel 2014? Don DeLillo? Philip Roth? Cormac McCharty? Chissà perché Joyce Carol Oates non compare mai nei toto-Nobel per la letteratura, soprattutto in quelli europei, tantomeno italiani. Forse perché è troppo brava. Eppure potrebbe essere la quadratura del cerchio per il circolo dei tromboni radical-chic di Stoccolma, perché i personaggi femminili di Joyce hanno i perfino i requisiti dell’engagement, volendo.