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Profumo di Cioccolato

“…Rose decise che se mai qualcuno fosse entrato nel forno camminando all’indietro, lei se ne sarebbe andata per sempre dalla città…”

Una storia gradevole e vivace, un personaggio simpatico e insicuro, che sta crescendo, e vorrebbe capire di più se stesso cercando un riscontro negli altri. Una fatica provata da molti, quella di perseguire i sogni e non deludere nessuno >>

Poesie di Luce

Trentaquattro poesie che modellano la luce come fosse materia morbida, narrandoci di tanti tipi di splendore: quello che si accende nella mente per la domanda di un bambino o per un’idea luminosa, quello sorprendente di una goccia di rugiada, quello soffuso della nebbia, quello fatto di tanti granelli di polvere che filtrano da una porta o una finestra, quello di uno sguardo complice e persino il lampo di genio …

Enzo Gaiotto. Solo me ne vo per la città.

Un figlio assiste la madre, Annina, in fin di vita. In un lungo flashback che parte dalla Prima Guerra Mondiale e arriva fino ai giorni nostri, sullo sfondo di Livorno e di un’Italia che cambia, riviviamo la storia travagliata di Annina intrecciata a quella del figlio, che di fronte alla malattia della madre si ritrova a soppesare i propri errori.
Una vita difficile, quella di Annina: nata nella campagna di Garlasco, figlia illegittima di un tenente e adottata da Rino, operaio in una vetreria di Livorno. Crescendo si innamorerà di Toni, cantante dalle alterne fortune con cui concepirà il protagonista della storia, e poi di George, un ufficiale inglese arrivato in Italia per la Seconda Guerra Mondiale. Qui Annina si troverà di fronte a un bivio e dovrà compiere una scelta dolorosa.

Annalilla

L’ultima settimana di scuola e la prima settimana del mondo non sono tanto diverse: sono un’anticipazione di qualcosa che accadrà. Dopo l’ultima settimana di scuola comincia l’estate col suo tempo leggero, senza sveglie che disturbino il sonno, senza orari che interrompano giochi o passseggiate. Dopo la prima settimana del mondo comincia la storia come la conosciamo, e prima non c’era nulla e adesso c’è.

Il Jihadista della porta accanto

Comincia con questa drammatica constatazione la lucida e allarmante analisi di Khaled Fouad Allam dopo la strage nella sede della rivista satirica Charlie Hebdo di Parigi. Il sociologo di origine algerina fa notare che non è un caso che l’attentato sia avvenuto nella capitale francese, luogo altamente simbolico per tutto ciò che concerne la libertà, dalla Rivoluzione illuminista in poi. Inoltre, la testata non è un periodico qualunque, poiché da sempre si batte contro ogni forma di censura. Anche questo, dunque, un luogosimbolo. Infine, non è certo casuale il fatto che siano stati uccisi alcuni tra i più grandi vignettisti del mondo.

Je m’appelle Hamed

La sequenza tocca lo stomaco. I due terroristi escono dall’auto che hanno rubato poco prima e kalashnikov al braccio, sparano ad altezza uomo contro un poliziotto di strada che cade a terra colpito. Urla dal dolore mentre i due incappucciati e vestiti di nero si avvicinano. Uno dei due gli passa accanto e con naturale freddezza lo finisce sparandogli alla testa.
Questo è accaduto a Parigi solo qualche ora fa. Il resto è la cronaca.

Il mio libro dell’anno di un paio di anni fa è stato Straniero alla mia storia di Aatish Tasser, un giornalista inglese di origini pachistane del Punjab, la regione insanguinata del nord Pakistan. Molti, forse, ricorderanno il nome di suo padre, Il governatore della regione Tasser assassinato dalla sua guardia del corpo all’indomani della sua presa di posizione a favore di una donna violentata da un fondamentalista che rischiava pure la pena di morte per aver denunciato il suo aguzzino.>>

Buon anno nuovo a tutti

Tra bilanci e nuovi slanci

I primi fanno fatica a quadrare. Lo dicono tutti. Lo diciamo anche noi. Sugli slanci molti hanno appeso le scarpe ai chiodi e mollato la spugna. Noi no. Siamo in pieno tsunami… cambierà il modo in cui leggeremo e gli editori pubblicheranno. Non il senso e la ragione per cui si è editori, autori o lettori. La vita nuova si affronta. L’aurora va forzata.

Il libro, sia esso cartaceo o in formato digitale, non è uno strumento neutro per la democrazia di un Paese.

Questo noi lo abbiamo capito 10 anni fa quando abbiamo scelto di metter su una comunità di lettori dal nulla, di farlo come una scommessa senza scopo di lucro. Come una porta aperta alla gente come lo sono, del resto, le nostre librerie.. Una porta aperta alle frontiere della letteratura, della storia e delle geografie, come dice il nostro manifesto.>>