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Adelaide

aelaide

 

“… I genitori di Adelaide rimasero sorpresi

quando videro che la figlia aveva le ali.

Adelaide cresceva e le ali diventavano sempre più grandi.

Le piaceva guardare gli uccelli e gli aeroplani che passavano

sul deserto, e desiderava tanto poterlo fare anche lei … “ [continua]

Ci salverà il diritto. Principi di solidarietà per una civiltà nuova

“Nessun uomo è un’isola”( John Donne)

Questi i precetti del diritto: vivere onestamente, non offendere alcuno, dare a ciascuno il suo.
(Eneo Domizio Ulpiano)

Gli incipit recenti di molti articoli o scritti cominciano più o meno così: nell’attuale contesto di crisi”; in questo momento difficile; nella complessa situazione. L’elenco potrebbe continuare, ma ciò che accumuna le diverse analisi è la condizione critica in cui versa il “malato” Paese. Un malato di molteplici patologie sociali. Malattie ben conosciute e rare al tempo stesso. Cure che non si trovano e che non si vogliono trovare. E “medici” con specializzazioni formali che non hanno la capacità di intervenire di disinfettare la società sempre più senza regole e senza certezze. Anche le più semplici. Quelle del buon vivere, del vivere civilmente.
E’ stato autorevolmente osservato che il diritto limita e condiziona le nostre azioni, ma che garantisce e difende i nostri diritti. E che Il “diritto”, a differenza della “legge”, possiede una sua “carnalità”, assumendo le sembianze di una “storia vivente”, che si sviluppa attraverso un percorso segnato dalla consuetudine, dalla prassi, dalle convenzioni, dalle interpretazioni rese dalla dottrina e dalla giurisprudenza. In questo senso, opera la riscoperta delle tre dimensioni proprie dello “ius” occidentale: la dimensione “comunitaria” – il diritto è un fenomeno sociale -; la dimensione della “natura delle cose” – il diritto sta scritto dentro i fatti, di per sé stessi “normativi.

Il Monte degli Aromi

Ning Xuan lavora nel Sud della Cina in un’azienda con capitale straniero. Ning sogna che il mondo sia un luogo vasto e romantico come il teatro d’opera, dove ogni passione ha gioco: immagina che in qualche parte del tempo ci sia un’immensa e meravigliosa felicità da cui sgorgano i fiori, la musica e l’amicizia. Forse per questo spera di conoscere il significato del cielo e della terra, delle stelle, della vita e della morte, dell’eternità.
Ha iniziato presto la scuola perché sua padre e sua madre erano troppo presi dal loro lavoro e forse non avevano il tempo di occuparsi di lei.
Ning Xuan è un fenomeno, una rarità. Non è però quello che avrebbe sperato.

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Nikos Kazantzakis, Zorba il greco.

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Grazie alla nostra amica e collega Paola Mattiazzo, celebriamo il grande capolavoro dell’autore cretese e greco.

Ho provato spesso il desiderio di scrivere la vita e le imprese di Alexis Zorba, un vecchio operaio che ho molto amato.
I maggiori benefattori della mia vita sono stati i viaggi e i sogni; pochissimi esseri umani, tra vivi e morti, mi hanno aiutato nella mia lotta. Ma se volessi distinguere le persone che hanno impresso l’impronta più profonda nella mia vita ne enumererei tre o quattro: Omero, Bergson, Nietzsche e Zorba. […]

Leyli che vola e altre fiabe dalla Turchia

leyli“… Il Sultano un tempo ebbe un cavallo a cui era particolarmente
affezionato.
Un giorno disgraziatamente il cavallo si ammalò.
Tutti i medici furono chiamati a corte per visitarlo, ma
nessuno seppe dire al Sultano di quale malattia si trattasse e
quale ne fosse la cura.
Finalmente uno dei dottori si espresse chiaramente e disse:
«Tutti gli abitanti del regno devono mettersi nelle tasche due
belle manciate di erba e presentarsi a corte in file ordinate… [ continua] “

Tutti i colori del mondo.

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Massimiliano Naglia è l’autore di “Gli occhi della solitudine”: il suo bellissimo libro di esordio, molto amato da noi  e dagli amici del nostro sito. Lo abbiamo sollecitato a raccontarci il “suo” libro amato del momento.

Due avvertenze per chi decidesse di leggere queste righe. La prima è che non ho mai fatto una recensione e, probabilmente, non ne sono capace. La seconda è che, quando ascolto una musica, osservo uno spettacolo della natura, guardo un’opera d’arte o leggo un libro, penso: “mi piace moltissimo, molto, poco, per nulla”, ma non mi chiedo il perché. Quello che conta è l’emozione, l’effetto, ciò che resta. Se una cosa mi fa sentire bene, riempie il tempo piacevolmente, accarezza il cuore, non è così importante trovarne per forza la ragione o magari, sì, la ragione la intuisco, ma lascio che non prenda il sopravvento. Un cielo stellato può togliere il respiro. Conoscere le vie degli astri non lo rende più bello, solo un po’ meno misterioso. Questo è lo spirito con cui accenno a “Tutti i colori del mondo”, scritto da Giovanni Montanaro per i tipi di Feltrinelli.

 

Fate i bravi

copertinaDio (d’ora in avanti: Salvatore) torna da una sua breve vacanza di pesca per scoprire che,da quando se ne è andato (un paio di giorni in Paradiso, sono secoli sulla Terra), le cose sono andate davvero male. Aveva lasciato il ponte di comando a Suo Figlio proprio quando sulla terra gli uomini esprimevano il meglio di loro atttraverso il Rinascimento, condizione magnifica per concedersi un pò di svago.
Al chiuso del Suo ufficio guarda, con sgomento, quello che ha perso. In particolare, non Gli piace il 20° secolo. “Cavolo!, ma ho lasciato l’Azienda solo per qualche maledettissimo giorno”, sembra dire. Si convince che l’unica soluzione sia quella di mandare Gesù (d’ora in avanti: JC) di nuovo sulla terra per ricordare a tutti la sua prima ed unica regola – “Fate i bravi” – la sola che Mosè ha deciso di ignorare e venirsene con ben 10 “norme” confondendo le acque e per le quali s’è preso una carrettata di botte una volta salito ai Piani Alti. JC accetta con una certa riluttanza, impegnato com’E’ a suonare con Jimi Hendrix e fumare un’ottima erba; si sà: in Paradiso, è la migliore in circolazione. E poi: “sono tornato da poco!” protesta. Ma a Salvatore non si può dire di no.

Milan Kundera, Un incontro

copertina libro kundera

Un incontro é l’ultimo libro di Milan Kundera, edito in Francia e tradotto in Italia nel 2009.
Non ci troviamo innanzi ad un romanzo ma ad una raccolta di saggi, sull’onda de I testamenti traditi (1993) e L’arte del romanzo (1986), anche se la produzione saggistica dello scrittore ceco nulla ha da invidiare a quella narrativa. L’autore introduce il testo dicendo che si tratta di “incontri tra le sue riflessioni e i suoi ricordi; tra i suoi vecchi temi (esistenziali ed estetici) e i suoi vecchi amori” letterari. Effettivamente ci troviamo davanti a tutti i temi cari a Kundera: la letteratura, la musica, la storia, l’esilio, l’occupazione, l’Europa, l’esistenza e i sentimenti.
Niente di banale, anche il più breve resoconto di uno dei suoi incontri con personaggi e intellettuali, diventa una piccola variazione, dai toni filosofici o letterari.