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I misteri della Trinacria tra Storia e Leggenda Un libro ‘inquietante’

Dalla strage di Ustica all’omicidio di Peppino Impastato, dagli Elimi al simbolo della Sicilia. Un’indagine di uno scrittore, Enzo Di Pasquale, ci guida per mano attraverso i sorprendenti segreti di una terra tutta da capire

Dai misteriosi Elimi all’orrendo delitto politico-mafioso di Peppino Impastato. Dalla tragedia di Ustica all’affascinante simbolo della Trinacria a molto altro ancora. La Newton Compton manda in libreria. Misteri, crimini e segreti della Sicilia di Enzo Di Pasquale (già noto al pubblico per il romanzo, sempre di ambientazione siciliana, Ignazia) che ci regala 281 pagine di alta divulgazione.

La tecnologia è umana

Kevin Kelly appartiene a quella ristretta cerchia di pensatori in grado di cogliere le grandi traiettorie che attraversano la storia, e di svelarne la trama. In Quello che vuole la tecnologia Kelly ci racconta come la tecnologia nel suo complesso non sia solo un guazzabuglio di fili e metallo, ma un organismo vivente e in continua evoluzione, con esigenze proprie e tendenze inconsce.

L’Italia di oggi? Uguale a quella di ieri

Dopo il successo di “1861”, Giovanni Fasanella e Antonella Grippo ripartono dalle strade del Risorgimento Italiano per percorrerle fino alla Grande Guerra. E lo fanno con un bel libro – “Intrighi d’Italia“, edito da Sperling e Kupfer –  scritto con una verve capace di raccontare episodi “pesanti” con una leggerezza di calviniana impronta, rendendo l’intero lavoro piacevole e ricco di grandi “inediti” che sorprendono pagina dopo pagina il lettore. Da evidenziare da parte degli autori la grande opera nel saper ricercare fonti (specie quelle da archivi stranieri) che fanno conoscere quelle trame che non ci sono sui libri di storia. L’opera peraltro, in alcuni punti, ha molte analogie con i periodi molto più vicini al nostro: basti pensare al Governo dei banchieri, dei tecnici (d’affari) o allo scandalo della Banca Romana che oggi si chiamerebbe Tangentopoli; quasi a significare che la storia si ripete (corsi e ricorsi…) e quando si ripete, cambiano ovviamente i personaggi ma non la fattispecie, come direbbero i giuristi.

Strade Blu di William Least Heat-Moon

Ai viaggi on the road per il continente americano siamo forse già tutti letterariamente e cinematograficamente abituati. Tuttavia ci sono ancora percorsi sconosciuti, territori inesplorati e viaggi del tutto inediti. Strade Blue (nell’originale Blue Highways. A Journey into America) di William Least Heat-Moon è uno di questi.

Pubblicato ormai nel lontano 1982 è un libro che però si colloca in un’altra temporalità, una sorta di storicità parallela, il che lo rende un libro sempre attuale.

La storia di quell’America in cui l’autore viaggia e di cui parla infatti è quella di un’umanità senza tempo o comunque in un rapporto molto particolare con il tempo storico.

Grossman. La cognizione del dolore

di Elena Lowenthal

La lingua ebraica ha un ricco lessico del dolore, possiede diverse parole per dirlo, ognuna ricca di sfumature. Ha, in particolare, un vocabolario del lutto affatto ignoto all’italiano: conosce parole per dire la partecipazione alla perdita, scandire con precisione i riti e i momenti che la accompagnano. Contiene, naturalmente, un termine per indicare l’orfanità ma ne conta anche un altro che al confronto con l’italiano spiazza, costringe ad ardue perifrasi: l’ebraico, infatti, ha una parola per indicare il genitore che ha perso un figlio.

Il dissolvimento politico

Un Azione Popolare contro il dissolvimento politico

C’è un libro appena uscito pieno di naturale sostanza per la concretezza delle tematiche proposte. E’ un nuovo prezioso ed autorevole pamphlet di Salvatore Settis che sicuramente potrà innovare, con la sua forza intellettuale, l’attuale dibattito in ordine al momento di crisi che stiamo attraversando sotto ogni profilo e in ogni contesto. Dal sito di Einaudi il libro si presenta così: «Azione popolare» è il pieno esercizio del diritto di cittadinanza, per imporre un’agenda politica centrata sul bene comune. Il suo manifesto esiste già: è la Costituzione. Che società ci aspetta sotto l’assolutismo dei mercati e il ricatto del debito pubblico? Quale ambiente, quale cultura, salute, educazione? Quale giustizia sociale? Serve un’altra idea di Italia per liberare energie civili, creatività, lavoro. Per la Costituzione, lo Stato siamo noi. Cittadini responsabili. In prima persona.

Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie

Torniamo indietro negli anni per riscoprire questa volta un testo apparso oramai una ventina d’anni fa, il Budda delle Periferie, opera d’esordio dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi e pubblicato appunto nel lontano 1990.
Rimane in ogni caso un testo attuale e moderno, nonostante nel libro il contesto sia quello della Londra hippie degli anni 70. Ma non solo della capitale britannica si parla, bensì della sua sterminata periferia, che rappresenta un microcosmo non poi tanto diverso da quello che troviamo ai nostri giorni, almeno per problematiche, situazioni e persone. Come dice l’autore stesso: “Londra sembrava una casa con cinquemila stanze, tutte diverse. Il trucco era di scoprire come si collegavano, e alla fine attraversarle tutte”.

Sporcarsi le mani fa bene

Non è un libro di elevate pretese letterarie, questo della Rafkin, ma è una simpatica ed intelligente testimonianza, utile per tanti giovani che hanno paura di sporcarsi le mani e rifiutano lavori con una bassa immagine sociale, anche se temporanei.

La Rakfin non si è vergognata, per mantenersi, ad esercitare il dignitoso mestiere di donna delle pulizie e ciò non le ha impedito, poi, di affermarsi come scrittrice e giornalista. Anzi pulire, spazzare, mettere ordine diventa per lei motivo di orgoglio e manifestazione di competenza. Attraverso il suo lavoro, attraverso la manipolazione dei rifiuti, riesce a conoscere vari ambienti, compie delle esperienze vitali, concrete, che le riusciranno utili nel suo futuro lavoro letterario.

Sefardita di Eliette Abécassis

Sefardita di Eliette Abécassis

Sefardita di Eliette AbécassisSefardita é un romanzo pubblicato nel 2009 in Francia e tradotto in Italia nel 2010, scritto da Eliette Abécassis, autrice francese contemporanea.

Il libro é in realtà una saga sull’identità, o per meglio dire sulle molteplici identità che abitano la nostra persona e che attraversano le nostre origini.

La protagonista è una giovane donna ebrea sefardita nata a Strasburgo ma di origini Marocchine. Già in questo semplice dato autobiografico si mescolano almeno tre culture: quella ebraica, quella francese e quella marocchina. Tre culture che diventano tre identità in conflitto, in perenne contrasto e che lottano per la supremazia. Ma in realtà Esther scoprirà come queste culture ne nascondono a loro volta, alla loro radice, altre – quella spagnola, quella ladina, quella araba e quella berbera- in un moltiplicarsi esponenziale e apparentemente incoerente, che trova tuttavia un’unità ultima e suprema nell’affermazione di ognuna di essa insieme alle altre, secondo un disegno quasi cabalistico – per rimanere in tema con il contesto del romanzo. Le identità non sono solo geografiche, come appare all’inizio del romanzo, ma anche storiche, benché esprimano una temporalità che paradossalmente diventa eterna nel momento in cui si fa tradizione.