Volete dieci motivi per leggere uno dei più famosi romanzi di Verne quest’estate? Pronti!
Il giro del mondo… sotto l’ombrellone

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In questa sezione del sito raccogliamo il meglio delle nostre e vostre letture. Il libro vecchio o nuovo che ha animato le giornate di ognuno.
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Volete dieci motivi per leggere uno dei più famosi romanzi di Verne quest’estate? Pronti!
La via uruguagia alla felicità
di Frank Iodice
Da qualche tempo un piccolo Paese latinoamericano incastrato tra l’Argentina e il Brasile è al centro dell’attenzione mediatica internazionale. L’Uruguay misura circa tre volte la Svizzera, conta poco più di tre milioni di abitanti, dei quali un milione e mezzo a Montevideo, la capitale. Le ragioni della sua notorietà sono riconducibili alla figura anticonformista del Presidente della Repubblica, José Mujica, responsabile di progetti innovativi a favore delle famiglie prive di reddito; oppure per le leggi di approvazione dell’aborto e del matrimonio gay; o, ancora, per la recente regolarizzazione dell’uso e del commercio della marijuana. >>
Questo libro aspira a costituire un contributo critico a quella che un giorno potrà essere la nuova etica del capitalismo contemporaneo. Esso quindi intende riportare al centro della riflessione gli ideali politici e morali per costruire una società con maggiore eguaglianza. È un racconto che mostra con chiarezza, attraverso le tappe che hanno condotto alla crisi, una vera e propria mutazione del capitalismo. La crisi in cui sono immersi i Paesi occidentali nasce infatti dalla rottura di un compromesso storico tra capitalismo e democrazia.>>
E’ inizio estate e i quotidiani mi consegnano immagini scioccanti. Da un lato vedo l’orrore iracheno e l’avanzata di un’ideologia politica e religiosa estrema, dall’altro la cronaca nostrana di un irreprensibile marito-figlio modello che stermina moglie e bambini per recuperare una fantomatica libertà. Mister Hyde è tra noi e fortunatamente è in questi giorni che sto rileggendo Giro di vite di Henry James.
L’ho letto per la prima volta nel giugno 2003, a Venezia. Ricordo le circostanze: ero sprofondata in una poltrona accanto a una finestra che dava sui Frari e non riuscivo a staccare gli occhi dalla pagina nonostante il caldo opprimente. Undici anni dopo lo riprendo in mano – un’altra volta all’inizio dell’estate – e si fa strada in me la speranza di provare ancora quell’emozione che mi ha portato a scrivere una miriade di minuscole note a margine.
Marzo 1945, Venezia, San Francesco del Deserto. Pietro, un orfano di dieci anni è ospite di un convento in cui si rifugiano una misteriosa suora due anziane sorelle ebree, fragili e generose, e Dario, un bambino silenzioso che preferisce tenersi le parole nella pancia, ma diventa comunque amico inseparabile e speculare del vivace Pietro … >>
Julian Fellowes è autore della meravigliosa serie televisiva Downton Abbey e del film premio Oscar Gosford Park. Chi avesse nostalgia dei suoi personaggi, potrà ritrovare in Snob le vicende (parola grossa, in realtà si naviga placidamente tra vacanze, cocktail e matrimoni) della mai troppo blindata nobiltà inglese. Questa volta però siamo alle prese con un’epoca meno affascinante dell’età edoardiana perché il conte Charles Broughton e l’affascinante Edith si muovono (ma poco, per non sciuparsi) negli anni Novanta del XX secolo, quelli della guerra del Golfo e della morte di Lady Diana, avvenimenti mai citati nel romanzo, come se gli unici eventi in grado di scuotere le coscienze degli altolocati protagonisti fossero i centimetri sociali guadagnati da yuppies, celebrità cinematografico-teatrali e parvenu assortiti … >>
Un libro verità, a testimonianza di quanto dolorosa fosse stata la ricerca dell’amore, al di fuori delle convenzioni e della morale comune. Roberto Pazzi racconta un’Italia ancora disseminata di divieti e di tabù. La redazione ringrazia l’Autore per l’autorizzazione.
Sia chiaro: sono convinta che i motivi per leggerlo e rileggerlo siano molti di più. Ve li hanno già dati professori, lettori e critici molto più qualificati della sottoscritta. Ciò che segue è scaturito da un’ubriacatura dovuta all’ottava rilettura del capolavoro di Jane Austen fatta in seguito alle circa duemila repliche in lingua originale del suddetto sceneggiato gentilmente offerte da RaiScuola e quindi sotto l’effetto di stupefacenti, cioè la visione di Colin Firth nella famosa scena del lago, una delle pochissime libertà che si prese la BBC, sempre sia lodata, nel confezionare il per altro fedelissimo sceneggiato del 1995 tratto da Pride and prejudice. Aggiungiamo che recentemente ho visto circa tre volte anche la divertentissima miniserie Lost in Austen in cui una P&P addicted del terzo millennio come la sottoscritta si ritrova catapultata nel suo romanzo preferito. Le avvertenze credo di averle date tutte. Per chi trova la Austen noiosa, “fronzolosa” e sorpassata, ecco dieci spunti sul perché prendere in mano i suoi romanzi, soprattutto il più noto [ segue …]
Mi piace scovare libri originali e ben scritti, piccoli tesori di cui parlare con chi li potrebbe scoprire e apprezzare a sua volta. Da qui il titolo di queste mie impressioni su Il destino attende a Canyon Apache, romanzo scritto a quattro mani da Laura Costantini e Loredana Falcone.