Erano scatoloni piuttosto comuni: vecchi contenitori pieghevoli di cartone ondulato, non diversi da quelli che prendono polvere in milioni di cantine e solai. Ultimi, stanchi residui del patrimonio del nostro compianto padre, erano arrivati nell’assolata casa di collina di mio fratello Nick, a Los Angeles, nell’autunno del 1994. Stranamente, provenivano dalla Germania. Nostro padre, Bernard Goodman, era morto a Venezia alcuni mesi prima — il giorno dopo il suo ottantesimo compleanno — mentre nuotava nel mare Adriatico. La sera precedente aveva gustato una cena squisita all’Harry’s Bar. Cipriani, il proprietario, gli aveva offerto una bottiglia di grappa della casa. Rinomato atleta ai tempi dell’università, mio padre era sempre rimasto fisicamente attivo — non fu il suo corpo che la vita spezzò — e, nonostante l’età, era un abile nuotatore. Secondo le autorità, ebbe un colpo apoplettico o un attacco di cuore e perse coscienza in acqua. Quando Eva, la sua compagna già da anni, gridò e agitò le braccia dalla riva, i bagnini si tuffarono in mare e lo trascinarono fuori, ma era troppo tardi. Fu dichiarato morto per annegamento.
La sua scomparsa fu inattesa e piuttosto insolita: non sono molti gli uomini di ottant’anni che perdono la vita in mare. Forse, però, fu una fine appropriata. Anche la sua esistenza era stata insolita e piena di circostanze impreviste.
In questa sezione del sito raccogliamo il meglio delle nostre e vostre letture. Il libro vecchio o nuovo che ha animato le giornate di ognuno.
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Letture
L’albero di stanze: Le geografie luminose di Giuseppe Lupo
Giuseppe Lupo possiede un dono: quello di giungere direttamente al cuore del lettore, evocando con enorme sensibilità scene di vita quotidiana e altre tratte da una autentica capacità creativa. Ho letto molte recensioni e le ho trovate tutte appropriate e di spessore, ma, a mio avviso, questo è un libro che non si può solo raccontare, ma “attraversare” e “incontrare”
Tra giallo e ricostruzione storica la vicenda di Vittorio Meano
Vittorio Meano era un architetto piemontese vissuto tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, sconosciuto in Italia, ma che – emigrato in Argentina – progettò a Buenos Aires il Palazzo del Congresso e il Teatro Colón – celebre per la sua acustica perfetta – e il Palazzo legislativo di Montevideo.
Una figura interessante per il contributo che i suoi edifici diedero all’architettura di quegli anni, ma anche avvolta nel mistero, poiché morì assassinato al culmine della carriera a 44 anni.
Amalia
“Il tempo di lettura di Amalia è quello del Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 18 di Sergej Rachmaninov…”
J.K. Rowling, Very Good Lives
“Come una storia è la vita:
non quanto è lunga è ciò che conta, ma quanto è buona”.
Lucio Anneo Seneca
Oggi vi regalo un’anteprima. Si tratta di una conferenza dell’autrice di Harry Potter appena pubblicata in inglese. Mi ha fatto l’occhiolino dalla vetrina di una libreria accanto a un ristorante asiatico sorvegliato da un gigantesco Buddha. Sono entrata a curiosare: era un sottilissimo libro con la copertina rigida, un’edizione corredata di illustrazioni poetiche. Il Buddha continuava a sorridere indulgente così dopo un rapido scambio di intese con la libraia – E’ un regalo? Si, per me! – mi sono seduta vicino a lui. Ho ordinato un piatto di riso in salsa di tamarindo e ho iniziato a leggere.
Sara Capatti. La ragazza con gli occhiali di legno
“Io Leggo Perché…”
Il mese scorso fui attirata da un grande pannello all’entrata di una libreria. I passanti potevano prendere un foglietto, scrivervi la loro frase e attaccarlo sul pannello. “Io Leggo Perchè ho bisogno di sognare”, “Io Leggo Perchè il viaggio in metro è lungo”, “Io Leggo Perchè voglio dimenticare mia suocera”…>>
Ma già prima di giugno
“Il libri più veri (…) sono libri che ripetono, che riassestano, che rendono più chiare le lezioni della vita; che ci liberano da noi stessi, ci costringono a far conoscenza con gli altri, e ci mostrano il tessuto dell’esperienza (…) con un totale mutamento di prospettiva, proprio perché una volta tanto se ne sta zitto, e cancellato, quel noioso e mostruoso ego normalmente in carica.”
Michail Bulgakov, Appunti di un giovane medico
di Silvia Belcastro
Siete scontenti del sistema sanitario? Il rapporto medico-paziente non vi soddisfa? Vi sembra che il chirurgo che vi ha operato farebbe meglio a dedicarsi all’uncinetto? Ebbene, fermatevi: avete bisogno di sapere che la Medicina può ancora essere Poesia.
Piero Calamandrei e il suo saper osservare in ‘Codici e rose’
Codici e Rose di Paola Roncarati e Rossella Marcucci (Casa Editrice Leo S. Olschki) è un libro affascinante a cominciare dal titolo che sintetizza egregiamente, con immagini immediate, la vita di Piero Calamandrei personalità unica del nostro panorama nazionale.