Un libro è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi…Così scrive Italo Calvino nella presentazione delle sue Città Invisibili e così mi è successo leggendo di Zenobia.
Parola dopo parola ci sono entrata dentro in punta di piedi e poi in punta di pennello l’ho dipinta, segno dopo segno, linea lungo linea, colore vicino a colore.
Illustrare una città invisibile sembra un controsenso, ma non lo è. Ma una grande prova sì come lo è illustrare il silenzio. E Zenobia è pervasa dal silenzio. Il silenzio del cielo sul quale è protesa.
La sua struttura sottile è attraversata da un’aria rarefatta e da un vento leggero, un soffio di universo che smuove appena le sue girandole.


Il 1 dicembre 1991 il New York Times pubblicò un articolo che a suo modo avrebbe cambiato la storia. Si trattava di un racconto in prima persona intitolato Grady’s Gift (Il dono di Grady) e l’autore era Howell Raines, un editorialista che sarebbe stato tra i più feroci critici di J.W. Bush. L’anno successivo l’articolo ottenne il Pulitzer Prize for Feature Writing, il massimo riconoscimento del giornalismo mondiale. Dieci anni dopo invece, Raines sarebbe diventato direttore del giornale e il Corriere della Sera avrebbe titolato: “Il New York Times svolta a sinistra”.
Se mettessimo su un ring un libro e un ebook, chi vincerebbe? Intendo proprio una prova su strada, come si fa con le auto.





Il primo e segreto manoscritto di Susanna Tamaro arriverà in libreria mercoledì 29 gennaio per Bompiani, vent’anni dopo ”Va’ dove ti porta il cuore”. Si intitola ”llmitz” l’opera prima mai pubblicata, un viaggio di un giovane venticinquenne alle prese con la sua formazione. «Prima non sarebbe stato opportuno – ha commentato la scrittrice – Non avrebbe avuto senso».