Non riesco più a dire addio

Ho conosciuto Anna Rastello alcuni anni fa al concorso letterario Turno di notte. In quella occasione mi ha raccontato dell’esperienza da cui, qualche tempo dopo, sono nati il libro e il documentario “Il cammino di Marcella”: 1600 km a piedi da Sarzana ai Pirenei per mantenere fede ad una promessa e fare conoscere come la disabilità si possa “riscattare” dall’handicap.
Dopo questo primo incontro ho seguito con interesse e partecipazione le varie iniziative che Anna ha portato avanti con tenacia, passione e grande sensibilità, per dare voce e gambe a chi non ne ha e richiamare all’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto le problematiche legate alla disabilità.

Freccia di Emilio Alessandro Manzotti

Diego ha poco più di vent’anni ma ha già dovuto affrontare grandi dolori e scelte importanti, crescendo in fretta e trasformandosi da allegro e spericolato liceale in giovane imprenditore senza una famiglia alle spalle. Ciò che lo sostiene è il suo grande sogno, da realizzare a qualunque costo, e l’amore per Alice.
Anche Alice, studentessa universitaria brillante e indipendente, nello spazio di una notte vede andare in frantumi la sua esistenza già provata in passato dalla perdita della madre e si trova coinvolta in una situazione complicata in cui si scontrano amore e desiderio di vendetta. E anche Alice ha un sogno a cui si aggrappa ora più che mai. Attorno a Diego e Alice si muovono i loro amici: carini, divertenti, stralunati o confusi, innamorati e insicuri, come tutti i ragazzi di vent’anni.

Casa di carne

Carne è una parola ricorrente in quest’opera di Francesca Bonafini.

Dà il benvenuto al lettore già dal titolo, poi spunta e rispunta come una luna che si rinnova, trascina maree, illumina, spaventa, scompare…

La casa di carne è “ovatta di un corpo di donna”, ma anche “dick storming”, come se “…l’amore, quando accade, potesse prendere qualsiasi forma di carne”. È anche la mano di un amico che ti saluta facendoti capire che ti aspetterà, che in lui potrai sentirti a casa.

Don Winslow. Già marinaio, guida turistica, investigatore e finalmente scrittore

Don Winslow è abbastanza giovane per essere un celebrato autore dell’altezza di Ellroy, Connelly ai quali per altro dice di ispirarsi; è nato nel 53 a NYC ma cresciuto a Rhode Island. Prima di mettere a frutto il suo talento di scrittore, è stato un ricercato conduttore di barche per turisti entro le sei miglia marine nonché guida turistica per uomini avventurosi nella savana e di safari in Kenya. E’ stato pure un’apprezzato investigatore privato. Suo padre è stato un ufficiale di marina durante il secondo conflitto mondiale ed è stato quasi tutto il tempo dopo la guerra sui cacciatorpedinieri nella East Cost. La madre era di New Orleans. Si sposarono durante un congedo di lui. Si racconta che la nonna, una guaritrice, avesse lavorato per Carlos Marcelo, il capo mafia accusato dell’assassinio di Kennedy. La cosa, è quasi sicuramente vera.

Fuoriclasse. Carnefici e cattivi Maestri

Qualche giorno fa ho commentato una indagine sulla caduta dell’istruzione nel nostro paese in occasione di una ricerca sulla stampa. Torno sul tema ospitando l’articolo di Valerio Anastasio su LiveSicilia.net. Leggendolo ci si chiarisce ancora un po’. mg

Ci sono storie che si svolgono su due palcoscenici, quella di Vincenzo è una di queste. A Pianura si consuma il primo atto del dramma di un ragazzo brutalmente seviziato dall’indifferenza più che dalla crudeltà, ferito nell’animo prima ancora che nel corpo. Le storie di ragazzini derisi poiché grassi, chiusi, timidi, o solamente lontani dallo stereotipo che ne garantisce l’accettazione da parte del gruppo, l’accesso al nucleo ristretto di chi conta, non sono di certo espressione del mutato assetto della società.