“Una delle cose più belle della lettura è quando ci si sente coinvolti. Intendo dire quando la cosa che state leggendo vi consente di mettervi in relazione con un personaggio o vi ricorda qualcosa che avete vissuto. O quello che leggete sa ricordarvi qualcos’altro che avete già letto. Quando siete coinvolti in modo autentico, vi godete fino in fondo ciò che state leggendo, e questo vi aiuta a capire veramente il testo. Se vi sentite coinvolti da un personaggio, allora saprete dirmi che cosa prova perché l’avete provato anche voi (…) se siete davvero coinvolti nella storia, forse riuscirete a dirmi anche come vi aiuta per la vostra vita”.
Christa Wolf. Voci.
Il mio primo Festivaletteratura è stato quindici anni fa. Presi un treno per Mantova dopo aver studiato febbrilmente l’itinerario su quei libretti che poi sono spariti con l’avvento di internet. Ero appena maggiorenne e dissi a mia madre che sarei tornata nel pomeriggio, anche se in verità avevo già prenotato una stanza. La sera infatti telefonai per dire che mi sarei fermata una notte, ma le notti diventarono presto quattro… e sul mio vecchio Quaderno dei Pensieri ci sono ancora l’autografo di Fosco Maraini, una foto sbiadita di Jhumpa Lahiri (lo scotch ha ormai trapassato la pagina) e un articolo su David Grossman. E poi pagine fitte di citazioni ed emozioni diciottenni, fra cui alcuni curiosi appunti sul suono della voce di Grossmann quando parlava in ebraico. >>
Diario di scuola
E’ un anno pieno di incertezze e di preoccupazioni legate all’applicazione della “riforma” scolastica targata Renzi-Giannini, che ha portato e porterà con sé tanti dubbi, proteste e critiche ma che dirà anche qualcosa di nuovo nell’ambito del sistema dell’istruzione. Pur potendosi prevedere in parte quel che accadrà, molti aspetti della “buona scuola” sono ancora alquanto nebulosi, per mancanza di chiarezza nelle norme in vigore ma anche per la sostanziale differenza tra la teoria e la pratica, cioè tra il dettato della legge e la sua effettiva applicazione. Intanto, mentre inizia oggi l’anno scolastico, la televisione ripropone la solita fiction – in modo banale- della annuale polemica sui libri di testo, il cui costo dissanguerebbe le famiglie dei poveri studenti.
Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni
L’esito di questa preziosa esperienza è che ci consente di acquisire consapevolezza sull’importanza sociale della lettura di letteratura. Ed è una consapevolezza che, una volta acquisita, non si dimentica più. Si scopre in prima persona come la lettura ˗ l’intera esperienza del Reading Circle ˗ trascenda l’intrattenimento, l’intimità serale, o il quotidiano valore funzionale, per offrirci immagini con cui pensare e strumenti per creare e ri-creare il vero significato delle nostre vite individuali e sociali. Taluni direbbero, o lamenterebbero persino, che si tratta di un modo per investire il discorso letterario, nelle sue accezioni più serie, di un significato metafisico, se non addirittura religioso. E, personalmente, ritengo che sia proprio così.
Due chiacchiere con Joyce Carol Oates
Sapevate che ogni settimana The Guardian offre una chat in tempo reale in cui i lettori incontrano artisti, scrittori, musicisti, attori, uomini e donne di cultura? Si chiamano Culture Webchat e le trovate sul sito del giornale. Il 7 settembre era il turno di Joyce Carol Oates e la scrittrice ha risposto per iscritto – per ben due ore – a tutte le domande del pubblico. Silvia Belcastro ha letto per voi tutte le 95 domande e le relative 95 risposte e vi regalo una piccola selezione…
I piccoli lettori crescono. Ancora
I piccoli lettori crescono. Ancora. Virginia Stefanini è una vera appassionata ed esperta di libri per ragazzi ed una grandezza bella persona di quelle che …
Vetrina novità: le ultime uscite per bambini e ragazzi
Ecco le nostre scelte per settembre, in una veloce carrellata tra gli albi illustrati e la narrativa per bambini e ragazzi.
Buona lettura!
Il Festivaletteratura
“Sempre più mi vado facendo persuaso che di certi aspetti di noi italiani noi stessi italiani non ne sappiamo niente di niente […]. Ora mi ritrovo a Mantova dove, in una serata di luglio, alcuni mantovani fecero la bella pensata d’organizzare una specie di “festa” della letteratura, da tenersi ogni anno sul finire dell’estate” Andrea Camilleri >>
Elogio del camminare. Siamo fatti con i piedi dopotutto.
Mentre sistemo i libri nello scaffale della narrativa di viaggio, fatico a ridisegnare una proposta che accompagni il lettore in cerca di ispirazione: il disordine è ampio. E’ fine agosto ed è sorprendente come in molti stiano ancora comprando le guide turistiche; pensavo fosse giunto il momento di pensare ai libri di scuola per i propri ragazzi; ci siamo quasi dopotutto. Sono assorto in pensieri tipo questo ed altre amenità della serie: “machecivuolearimetterliapostoperbene?”, quando mi capita tra le mani il libro di Robert MacFarlane, Le antiche vie. Un elogio del camminare. L’occhio è caduto sulla copertina e scorgere l’uomo con lo zaino e i bastoni è bastato.