Editori e lettori sulla strada del fraintendimento. Vol.2: dalla parte dell’editore

Chi pubblica i libri

Il mercato non cresce o cresce poco. questo è un fatto. Crescono le copie prodotte e il numero dei titoli. (per i dati si faccia riferimento al rapporto aie). I lettori calano: meno di una persona su due legge (43% dai 6 anni in su) e la metà di questi legge un solo libro l’anno. A guarda i dati c’è da farsi cadere le braccia. Tutto il mercato si regge su una sparuta pattuglia di poco più di tremilioni di individui che leggono un libro al mese. E sono quelli che chiamano forti lettori (poi ci sono pure gli altri: quelli che leggono ancora di più. Sono i marziani)

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Stephen Amidon, Il capitale umano

foto autoreIl profeta dell’America post 11 settembre
di Vittorio Macioce*

Qualche tempo fa David Foster Wallace parlava di quel gruppo di “grossi maschi bianchi”, quarantenni o giù di lì, alti almeno un metro e ottanta, quasi tutti con gli occhiali, che stanno cercando di raccontare l’America. Wallace faceva i nomi di Jonathan Franzen, Donald Antrim, Jeffrey Eugenides, Rick Moody, Richard Powers, William Vollman. Ricordava che “CivilWarLand in Bad Decline” di George Saunders è un gran bel libro. Parlava anche di A. M. Homes: “Le cose più lunghe magari non sono perfette, ma ogni due o tre pagine ti colpisce allo stomaco e ti fa piegare in due”. Ma se c’è qualcuno che ti mette davanti allo specchio e ti dice “guardati, questo sei tu” è un ex critico cinematografico e giornalista culturale. Si chiama Stephen Amidon. Uno che in Italia è riuscito a far crepare d’invidia Niccolò Ammaniti.

Editori e lettori sulla strada del fraintendimento. Vol.1: le librerie fantasma

A leggere le “cose” che avvengono intorno alla libreria, sia che si tratti del rapporto Istat che dell’analisi dell’Aie è sconsolante la constatazione della fatica che la filiera editoriale incontra nel far crescere il prorpio mercato. Dobbiamo ai bestseller, all’ubiquità dei libri in una varietà di canali, alle copertine sempre più belle e alle librerie sempre più accoglienti il fatto che aumenta il numero delle persone che leggono almeno un libro all’anno. Dobbiamo all’offerta al lettore di maggiori e più tempestive informazioni sulle novità e su una serie di servizi spesso on line, oltre i fattori sopra descritti, il fatto che i forti lettori aumentino un poco.

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Andrea Vitali, Almeno il cappello

copertinaLa fanfara di Bellano è nei guai. Evelindo Gavazzi – cui è affidato il delicato compito di suonare il bombardino nella fanfara che sul molo accoglie i viaggiatori che sbarcano a Bellano – non fa più parte dell’organico: è bloccato in casa a suon di sberle dalla novella sposa Noemi, che non sopporta che faccia tardi e torni a casa ubriaco. Almeno il cappello racconta le avventure della banda orfana di bombardino e della sua gloriosa rinascita.

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Antonio Scurati, Il bambino che sognava la fine del mondo

copertina“Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre”. La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Ma la mamma gli toglie la cornetta dalle mani: non è vero, non è accaduto niente, suo figlio urla nel sonno, si aggira per la città nel cuore della notte, suo figlio è sonnambulo. E un bambino che, notte dopo notte, sogna la fine del mondo.

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Cesarina Vighy, L’ultima estate

copertinaDa dove arriva la voce di Zeta? Apparentemente dal luogo più inabitabile e muto: la malattia, in quel punto estremo che toglie possibilità, respiro, futuro. Ma è solo apparenza: questa voce proviene dal nucleo più irriducibile e infuocato della vita. Che non tace, non cessa di guardare e amare. E anzi, comincia qualcosa: a scrivere. E fragile l’equilibrio che genera queste pagine. Per Zeta qualsiasi gesto ora è enorme, la fatica non solo fisica è in ogni momento fatale.

Stieg Larsson, la trilogia di Millenium

Autore svedese Larsson ha avuto una vita affascinante come quello di un qualsiasi romanzo fiction di buon carattere. Mikael Blomkvist, il protagonista di The Millennium Series, in realtà porta molte analogie del suo creatore.

Karl Stig-Erland Larsson è nato il 15 agosto 1954 nel Västerbotten, nel nord della Svezia. E’ cresciuto in campagna con i suoi nonni fino alla morte di suo nonno nel 1962 (nonostante molte attività di ricerca, comprese alcune mail al suo editore, è tutto quello che abbiamo potuto sapere della sua infanzia).