I poeti Alberto Ramundo e Paolo Vachino fanno parte dell’associazione culturale onlus “L’officina” per la quale conducono laboratori di scrittura creativa con persone che vivono situazioni di disagio.Hanno realizzato diversi progetti (e ne stanno seguendo tuttora) con uomini e donne reclusi in carceri “normali” o di massima sicurezza.
Da questa esperienza è nato il libro Il ragno e la mosca. Dialogo sulla libertà, in cui raccontano la reclusione – reale o fittizia – che esseri umani impongono ai loro simili o addirittura a se stessi. E lo fanno dando vita ad un dialogo serrato tra un ragno (Paolo) e una mosca (Alberto) in una sorta di fiaba-metafora che nulla ha della fiaba tranne l’elemento fantastico dello scambio di opinioni fra i due insetti.
Il risultato sono pagine dense e intense di una prosa poetica che gioca con le assonanze e le parole, difficile da descrivere ma che la sottoscritta consiglia vivamente di leggere.
Tesso e ripasso sul filo. Ritesso e mi sposso sul vuoto. Ruoto per dare una forma, lasciare un’orma nell’aria. Coronaria piena di sangue e di seta. Vita d’atleta ma solo per catturare prede. Un piede avrei voluto al fondo delle zampe. Vampe di fatica a forza di inventarmi trame di morte. Corteggiare destini morenti. Castigo di vite perdenti il senso dello stare insieme. Tare terrene e non divine. Incline coatto alla ripetizione. Immobile nella mia postazione d’attesa. Sino alla resa definitiva. Morte cosa viva.
Il ragno e la mosca. Dialogo sulla libertà
Alberto Ramundo e Paolo Vachino
(Italic, 2014)